Tutela dell'ambiente e dell'ecosistema, ma anche incremento della notorietà del brand. Con il Protocllo Viticolo 2019 le bollicine italiane più famose si dannon un obiettivo chiaro: ottenere la certificazione

La sostenibilità e la salvaguardia dell’ambiente non possono e non devono essere solo una moda: intraprendere un percorso virtuoso per la tutela di un patrimonio inestimabile ha un valore ben più importante; significa preservare il proprio ecosistema.

Ecco che allora il Prosecco stabilisce, per sè, una nuova direzione con l’attuazione del Protocollo Viticolo 2019.

La svolta del Prosecco: entro il 2012 il 25% delle aziende dovrà ottenere la certificazione Sqnpi con un incremento annuale del 10%

Quello intrapreso dal Conegliano Valdobbiadene Prosecco è un percorso intrapreso nel 2011 con l’approvazione del primo Protocollo Vinicolo. Nel 2013 si è quindi deciso di eliminare tutte le formulazioni contenenti prodotti a base Fople, Mancozeb, Ditihianon e diverse altre sostanze consentite dalla legge, dai vigneti. Nel 2016 al bando sono andati altri prodotti e nel 2018 i 15 Comuni appartenenti alla Denominazione hanno deciso di vietare il glifosfato.

La sue eliminazione, ora, ha un percorso ben preciso da seguire e un obiettivo chiaro: far sì che entro il 2021 il 25% degli operatori abbia ottenuto la certificazione Sqnpi (Sistema Qualità Nazionale Produzione Integrata). Non solo: obiettivo del Consorzio è anche che le certificazioni incrementino del 10% all’anno.

 

Il Prosecco dice no al glifosfato per tutelare l’ambiente, ma anche per accrescere la notorietà del suo brand

 

Coinvolte nel progetto sono quindi non solo i viticoltori, ma tutte le aziende trasformatrici ed imbottigliatrici che, ottenuta la certificazione, potranno utilizzare il logo “ape” sui loro prodotti. Se dietro l’iniziativa del Consorzio c’è prima di tutto la tutela ambientale, è anche vero che il mercato guarda sempre più alla virtuosità delle aziende. Un modo dunque anche per accrescere la notorietà del brand in tutto il mondo.

“Questa edizione del Protocollo Viticolo riveste per noi una grande importanza – sottolinea Innocente Nardi, presidente del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg -. Innanzitutto perché il divieto dell’uso del glifosfato rende sempre più necessarie le nostre indicazioni alle aziende circa la gestione alternativa del vigneto. Ma soprattutto consideriamo il no imposto alle amministrazioni della Denominazione per il suo utilizzo, un traguardo raggiunto grazie al costante dialogo”