Su tutte c'è proprio il vino, o meglio il Prosecco. Il Rapporto AGRIcoltura 100 premia i migliori e scatta una fotografia dai colori vivaci: si investe, si cresce e si tutela l'ambiente!

La sostenibilità non è più una semplice scommessa, ma una certezza per le aziende agricole italiane e su tutte ci sono proprio quelle enologiche. E’ la bella notizia che emerge dal rapporto “AGRIcoltura100” di Confagricoltura e Reale Mutua. In vetta alla classifica, infatti, c’è la Cantina Produttori di Valdobbiadene.

 

Nelle aziende agricole italiane di medio e alto livello la sostenibilità è in costante crescita…è così che quelle di “basso livello” perdono terreno!

Partiamo dai numeri delle aziende agricole italiane che si dimostrano sempre più attende alla preservazione dell’ambiente. Secondo quanto emerge dal rapporto (2.162 le realtà coinvolte), nel 2021, quasi la metà delle aziende del Paese ha un livello medio-alto di sostenibilità. Dato rilevante la crescita registrata tra le aziende che puntano sulla sostenibilità: dell’1% rispetto al 2020 per quelle di livello alto, e il 4% per le aziende di livello medio. Un numero apparentemente “piccolo”, ma che tale non è, dato che questi aumenti vedono diminuire costantemente il cosiddetto “livello basso” delle aziende che in un solo anno sono passate dal 17 al 12,7%.

Insomma la sostenibilità è qualità e i numeri le danno ragione.

 

Sempre meno sfruttate le risorse naturali, ma si punta anche sulla qualità e la tutela della salute e (fortunatamente) cresce anche la tutela della sicurezza nel lavoro

Su cosa si è investito di più? La quasi totalità delle aziende ha puntato sul miglioramento dell’utilizzo delle risorse naturali, il che vuol dire risparmio idrico, del suolo e energetico. Cosa su cui ha investito il 98,8% delle aziende agricole italiane. Segue un altro tema di grande attualità: la tutela della qualità e della salute alimentare scelta nel 91,5% dei casi. A chiudere la gestione dei rischi (76,5%), la tutela della sicurezza nel lavoro (66,8% e, ci sentiamo di dire, un elemento su cui davvero si dovrebbe investire tantissimo) e la valorizzazione del capitale umano (64,4%).

 

Nelle aziende agricole la sostenibilità passa per l’innovazione e più si innova guardando alla tutela dell’ambiente, più cresce la competitività!

Se si parla di sostenibilità si parla anche di innovazione e anche in questo caso si registrano numero davvero incoraggianti. Il 90% delle aziende agricole coinvolte nel rapporto, ha sostenuto investimenti negli ultimi due anni per innovare la sua attività e l’82% di quelle più sostenibili investe in almeno tre ambiti di sviluppo. Ambiti che vedono primeggiare meccanizzazione, rinnovamento delle tecniche di coltivazione e rinnovamento delle tecniche di allevamento.

Un aspetto questo particolarmente apprezzato dal ministro delle Politiche Agricole Patuanelli che, in occasione della presentazione del Rapporto Agricoltura 100, ha sottolineato l’importanza della “consapevolezza” delle aziende verso temi tanto importanti seppur conscio del fatto che, ad una piccola azienda, non si possa di certo chieder di avere droni, sensori o software per il controllo da remoto. “Per questo – ha detto Patuanelli – va applicato il modello del servizio condiviso”.

 

I numeri che dimostrano come tecnologia e sostenibilità fanno aumentare la credibilità e, di conseguenza, la presenza su mercati

Investimenti e innovazione, sottolinea il rapporto, spingono la competitività aziendale e la competitività non può prescindere dalla sostenibilità e anche questo lo dicono i numeri.

Tra le imprese più sostenibili, infatti, oltre la metà, ovvero il 52,7%, sono anche quelle più competitive e solo una minoranza (4,8%) è ad un livello basso di competitività. Elaborato anche l’indice di qualità dello sviluppo, ovvero la sintesi del profilo di sostenibilità economica e di business delle imprese agricole. E’ quindi emerso che il 42,9% delle imprese possono definirsi a livello alto o medio alto di qualità di sviluppo con, udite udite, una crescita, in un solo anno, del 38,8%.

Numeri che per il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, dimostrano “con ancora più evidenza che la sostenibilità e l’innovazione sono fortemente connesse”.

 

I più “sostenibili” di tutti sono i produttori del Valdobbiadene, ma il vino fa incetta di menzioni speciali!

Chiudiamo quindi con la classifica delle aziende più virtuose in termini di sostenibilità e premiate in occasione della presentazione del Rapporto. Come anticipato il vino batte tutti grazie alla Cantina Produttori Valdobbiadene. Segue la Iori (Abruzzo) dedita ad attività ortive. Terzo il Piemonte con il latte bio dei Fratelli Robiola Paolo e Lorenzo.

E il vino sbanca anche con le menzioni speciali. Ad ottenerla la cantina Arnaldo Caprai, ambasciatrice nel mondo del Sagrantino di Montefalco cui si riconosce il grande lavoro fatto per diminuire l’impatto ambientale. A farle compagnia la cantina Barberani (Orvieto) per la qualità e la salute alimentare. Ci sono poi gli Eredi Scala Ernesto & Co., sempre in terra di Prosecco, per la gestione de lrischio e la protezione dei lavoratori. Non manca la Franciacorta con Ronco Calino per la qualità del lavoro e l’occupazione giovanile.

A ricevere la menzione speciale anche l’Agricola Lenti Società Cooperativa (Calabria) per i rapporti con le reti, la filiera e le comunità locali, e all’Azienda Agricola Fagiolo di Laura e Antonella Fagiolo (Lazio) per l’agricoltura femminile.