L'esito di uno studio pubblicato so Frontiers in Plant Sciences. Una storia inarrestabile che oggi è anche vetrina mondiale e simbolo di lotta

La viticoltura è nata in Sicilia. Questo, almeno, il responso dell’ultima ricerca pubblicata dalla rivista Frontiers in Plant Science. Uno studio tutto italiano che mette (forse) un punto definitivo sull’origine di una pratica che ci accompagna da millenni e che, di conseguenza, è nata proprio in terra di casa nostra.

Certo di scoperte se ne potrebbero fare altre e la storia potrà anche essere un domani riscritta, ma per quanto ne sappiamo fino ad oggi è proprio sull’isola dove i contrasti dei colori, delle culture e della bellezza che il nettare di Bacco ha trovato il terreno fertile per regalare emozioni a noi comuni mortali.

 

La Viticoltura è nata in Sicilia: le sue viti ‘selvatiche’ hanno 6mila anni e hanno ‘contagiato’ tutta l’Italia meridionale

La risposta è nel Dna. Lo studio è stato condotto da un gruppo coordinato da Francesco Carimi e Roberto De Michele dell’Istituto di Bioscenze e Biorisorse del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Ibbr-Cnr) di Palermo. Sono stati analizzati circa 2mila 500 vitigni  tra selvatici e coltivati e i relativi 295 profili genetici. Poi il confronto con quelli delle 1.500 viti euroasiatiche. Il risultato? La Sicilia ha visto nascere la viticoltura.

“L’analisi –  ha spiegato Carimi all’Ansa – permette di ricostruire la storia della domesticazione e coltivazione della vite in Italia e in particolare nell’Italia Meridionale. La ricerca dimostra che la Sicilia è stata un centro molto importante dove si è cominciato a coltivare la vite già nell’era del rame intorno a 6mila – 5mila anni fa. Ipotesi – ricorda – già avanzata nel 2018 da ricercatori che hanno analizzato i residui in anfore provenienti dal monte Kronio, ad Agrigento, databili all’età del Rame”.

Gli studiosi hanno quindi analizzato 170 varietà coltivate e 125 selvatiche presenti in Sicilia e nelle isole minori. Dal confronto con le viti eurasiatiche è emersa “una netta separazione genetica tra le viti ‘siciliane’ e tutte le altre – aggiunge Carimi -. Strette affinità si sono invece trovate tra i vitigni siciliani e dell’Italia meridionale oggi coltivati e le popolazioni spontanee raccolte nell’isola”. Di qui l’ipotesi che le varietà spontanee abbiano contribuito allo sviluppo di varietà coltivate in Sicilia e che queste siano state successivamente diffuse lungo l’Italia meridionale.

 

Passato, presente e futuro di un territorio unico: crocevia ci culture i cui vini hanno fatto innamorare il mondo e le cui donne del vino…

Al di là della storicità una certezza ce l’abbiamo: il rapporto tra il vino è la Sicilia e antico e nei secoli, anzi i millenni, non ha perso la sua forza. Lo dimostra l’eccellenza del territorio, ma anche l’aver fatto del vino un simbolo.

Non solo di qualità, ma anche della lotta alle mafie e, di recente, anche come simbolo di un forte “no” alla violenza sulle donne per combattere la quale proprio oggi si celebra la giornata internazionale.

 

La viticoltura come tutela del territorio e della sua storia. L’esempio di Tasca d’Almerita

Partiamo allora dalla valorizzazione del territorio e dell’apertura di un universo, quello siciliano, che più di ogni altro è stato crocevia di culture. Un’apertura che si traduce oggi nella bellezza dei suoi vigneti, ma anche delle sue cantine dove qualità e ospitalità viaggiano di pari passo.

A testimoniarlo, ad esempio, il riconoscimento ottenuto per la prima volta da una cantina siciliana. Wine Enthusiast ha infatti incoronato Tasca D’Almerita come “Cantina Europea dell’Anno” nell’ambito dell’Annual Wine Star Wars. Un premio giunto per “l’impegno assunto dalla famiglia per la viticoltura sostenibile in Sicilia” che “ha avuto un’influenza estremamente positiva sul vino, sull’ambiente e sulle altre cantine anche in tutta Italia, migliorando la qualità e diffondendo il messaggio di sostenibilità”. Una storia iniziata nel 1830 e che dunque, proprio come le viti selvatiche, ha un po’ alla volta varcato i confini regionali per esportare un modello che fa scuola.

 

Anche gli States amano la Sicilia, set unico per raccontare oltreoceano la sua viticoltura

Modello siciliano che ha conquistato anche gli americani. Fino al 16 novembre, infatti, San Vito Lo Capo è stato set dl documentario “Sicilia – Wine Destination” che sarà realizzato dalla casa di produzione americana, con sede in California, Wineram Productions LLC. Un vero e proprio omaggio al vino siciliano che ora può anche vantarsi di essere il più antico.

 

Il futuro di una terra che cerca il suo riscatto: le Donne del Vino dicono ‘no’ alla violenza di genere

Vale la pena parlare del progetto “Tu, non sei sola”. Oggi, giornata internazionale per la lotta alla violenza sulle donne, è la Sicilia a lanciare con le Pari Opportunità della Regione, un progetto di sensibilizzazione. In prima linea per promuoverlo Le Donne del Vino del territorio. Sono loro i volti, sui social, del “no” alla violenza facendosi così ambasciatrici di messaggi di coraggio e speranza.

Quello stesso coraggio che ha fatto di una vite un universo che oggi parla una lingua conosciuta e amata da tutti, quella del vino, dove gusti e colori sono elementi distintivi di un’unica irripetibile magia.