Nell'ultimo libro di Barbara Sgarzi 30 donne protagoniste di un universo visto ancora troppo spesso come di stampo maschile, si raccontano

“Vino, donne e leadership”. Abbiamo parlato spesso del volto femminile del mondo dell’enologia e ora a raccontarlo nel suo ultimo libro è la giornalista Brbara Sgarzi che ha dato voce a 30 donne tra produttrici, comunicatrici ed esperte che sulle questioni di genere chiedono maggiori attenzioni.

A parlarne è l’Adnrkonos e il tema merita di essere conosciuto.

Ph: La giornalista Barbara Sgarzi (foto Adnkronos)

La leaderhip mondo del vino per le donne non è solo possibile, è realtà. Le difficoltà però ci sono ancora e muoversi unite è la chiave per dare la giusta “parità” al settore

Un libro fortemente consigliato al mondo maschile del vino quello della Sgarzi perché apre le porte a tante riflessioni da cui partire per costruire un modo diverso di intendere il rapporto uomo-donna in questo mondo. Tante sfaccettature in un volume in cui il vino diventa quasi una “scusa” per parlare di tanto altro. La leadership delle donne nel mondo del vino è già realtà ed è ora che se ne prenda pienamente coscienza.

Una voce femminile che dà voce alle donne che raccontano come il vino sia un mezzo e non un fine. Un modo per stare con gli altri, per capire il proprio team di lavoro , per prendersi cura della natura e per fare un lavoro creativo. Qualcosa che serve per affermarsi. Il tabù del mondo dell’enologia come una cosa meramente maschile è caduto da tempo, ma questo non vuol dire che non ci siano ancora passi in avanti da fare. Certo è che di donne leader in questo universo ce ne sono tante e sono in costante aumento.

Sono proprio queste protagoniste a raccontare le discriminazioni subite non solo dal punto di vista sessuale, ma in alcuni casi anche per il colore della pelle. Donne che però hanno fatto proprio di quelle difficoltà la loro opportunità. Storie di caparbietà dunque fatte di battaglie vissute senza clamori e senza piagnistei.

Leadership delle donne nel mondo del vino: parlano le protagoniste

Tra queste Marisa Allegrini che confessa di aver fatto un passo indietro per diventare più accogliente e comprensiva o Stevie Kim, managing director di Vinitaly Internationl che ha cominciato a guardare i fallimenti come sperimentazioni.

Un racconto di voci che vanno dalla vigna al calice così come nell’intento dei tre capitoli del libro: vigna, bottiglia e calice. Il terroir diventa l’humus dove nascono le idee fino a diventare “una gara di idee” inventata da Marina Cvetic per coinvolgere il gruppo di lavoro nella crescita dell’azienda. Oppure la vigna vista come la madre terra che rappresenta l’autorevolezza e non l’autorità secondo la giornalista Jancis Robinson.

L’uso delle parole come mentorhoip, network, empowerkment, termini molto usati oltreoceano e quasi sconosciute nel mondo del vino italiano, non sono usate a caso, ma diventano la chiave per sottolineare l’importanza per le donne di fare rete. E’ così che si può guadagnare ancora più spazio in un settore che se è vero che è stato sdoganato da una visione meramente maschile, è ancora da questo fortemente trainato.

(Fonte Adnkronos)

 

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