Gli Award Top scelti dal Club della comunicazione marketing manager Italia sono stati consegnati all'università Meier di Milano, Comolli si è detto onorato e sulla comunicazione del vino del futuro ha le idee chiare

Un onore per il vino e il suo mondo, soprattutto per la sua comunicazione, un tema di cui ci troviamo spesso a parlare: tra i premiati degli Award Top Comunicators italiani c’è anche Giampietro Comolli, unico rappresentante di tutto il mondo dell’enologia tra i top cui è andato il riconoscimento. Unico e dunque voce indiscutibile del settore, della viticoltura e della cultura del vino a tavola oltre che del consumo nazionale.

Tanti nomi a fargli compagnia, ma è bello davvero vedere che finalmente anche il vino ha una sua voce capace di comunicarne il valore. I riconoscimenti sono stati consengati all’università Meier di Milano con le nomination espresse dal Club della Comunicazione Marketing Manager Italia composta da ben 46.500 associati.

 

Comunicare il vino è importantissimo e Comolli, a questo, dedica tutta la sua vita

Quella di Giampietro Comolli, che è un caro amico di Enolò, è davvero una vita votata al vino. Laureato in agraria e politica in economia politica agraria, con un master in gestione e marketing di imprese agroindustriale, è oltre che economista del vino, giornalista, enologo, accademico della vite e del vino, degustatore per le maggiori guide, docente a progetto in marketing di prodotti dop ed esperto di consorzi di tutela doc e dop tra le tante cose che è riuscito a realizzare c’è, nel 1990 l’Osservatorio statistico della produzione e commercializzazione vini spumanti. Nel 1999 ha rifondato la Federdoc come referente interprofessionale per il ministero delle politiche agricole e ha guidato il consorzio vini doc Colli piacentini e quello Franciacorta.

E’ stato lui a creare e dirigere fino al 2009 il Forum spumanti d’Italia a Valdobbiadene, oltre ad essere colui che ha dato vita ai premi Gerolamo Conforto e Francesco Sacchi per onorare due grandi pionieri della spumantistica nazionale. Oggi dirige l’Altamarca Trevigiana, terra di grandi prodotti docg, doc e dop, una agenzia di attrazione e sviluppo marketing territoriale e segue l’Osservatorio economico dei vini effervescenti (Ovse). Solo una parte della sua attività cui si aggiunge una piccola grande curiosità: nel 1994 a Napoli, nel 2001 a Genova e nel 2009 ha collaborato al G8 per la scelta dei vini finiti sulle tavole dei capi di Stato e di Governo.

Un racconto dovuto visto che quando si parla di comunicazione del vino si parla spesso di ciò che manca, ma che grazie a Comolli ci dice che una voce autorevole c’è e lui parole lusinghiere le ha rivolte a chi, come lui, fa ciò che va fatto: raccontare la verità.

giampietro Comolli

Un riconoscimento prestigioso non solo per lui, ma per tutta l’enologia, ecco come si dovrà comunicare il vino nel prossimo futuro secondo Comolli

“Sono onorato del premio – ha dichiarato Comolli rispondendo al presidente del Club Danilo Arlenghi al momento della consegna del premio -. Lo dedico al mondo del vino italiano che grazie anche alla comunicazione, l’attività di public relation e il marketing ha raggiunto i successi in Italia e a livello planetario in qualità, valore, notorietà e riconoscimenti. Tutti i giornalisti e gli addetti ai lavori per 40 anni hanno diffuso notizie vere e concrete con la certezza che l’empatia, l’onestà e la verità sono una garanzia che paga sempre”.

Alla domanda che Arlenghi ha posto a tutti, Comolli riguardo a come deve essere la comunicazione giornalistica del futuro per il comparto del vino nazionale, ha risposto: “qualunque canale comunicativo sul vino deve puntare s una informazione culturale al lettore-consumatore. Meglio se con espressioni effervescenti semplici e dirette, con idiomi riconosciuti e usati dal mondo giovanile, sempre eticamente corrette. Come spiega la dieta mediterranea: un calice di vino a pasto fa bene alla salute e allo spirito, come abbiamo visto in epoca pandemica, ma senza andare oltre, senza uscire dalla misura dal contesto di consumo in modo che resti nell’ambito del ‘coadiuvante terapeutico'”.

Insomma la comunicazione deve essere moderna, autentica, semplice e vera!

 

Ecco i premiati dell’Award Top Comunicators

Questi dunque i premiati italiani dell’Award Top Comunicators:

  • il giornalista Giuseppe Brindisi conduttore dl Tg4 Zona Bianca per il giornalismo di cronaca
  • Fabrizio Pregliasco medico virologo per la categoria divulgazione medica
  • Piero Chiambretti per la categoria conduzione televisiva sportiva brillante “umoristica”
  • Luciano Fontana per la categoria quotidiani nazionali direttore del Corriere della Sera
  • Marino Bartoletti per la categoria informazione nazionale come divulgatore e professore universitario
  • Simone Rugiati per informazione e divulgazione gastronomica e culinaria chef in televisione
  • Miky Degni per comunicazione non convenzionale artista e pubblicitario titolare agenzia
  • Alberto Brandi per la categoria giornalismo e conduzione programmi sportivi direttore di Mediaset Sport
  • Paolo Liguori per categoria direttori telegiornale opinionista direttore editoriale di TgCom 24
  • Gianluigi Nuzzi per categoria giornalismo di inchiesta conduttore Mediaset Rete 4
  • Angelo Perrino per quotidiani online direttore Affaritaliani
  • Germano Lanzoni per la categoria cinematografica attore protagonista “Mollo tutto e apro un ciringhito”
  • Angelo Macchiavello per il giornalismo da inviato in territori di guerra per Mediaset
  • Gaspare Borsellino per il mondo delle agenzie di stampa quale direttore Italpress
  • Fernando Proce per speaker radio nazionali e conduttore Radio 101
  • Giorgio Santambrogio per comunicazione BtoC e Ad Gruppo Vegè
  • Giampietro Comolli per formazione cultura enologica Vite&Vino e tutela prodotti Dop e Igp nazionali
  • Zap e Ida per categoria comunicatori vignettisti disegnatori umoristici
  • Andrea Zucca per comunicazione e marketing BtoB e presidente gruppo L’Ippogrifo mktg
  • Luca Levati per le radio locali italiane conduttore Radio Lombardia
  • Biagio Maimone per comunicazione uffici stampa e direzione marketingjournal Maimone Communication
  • Paolo Mieli per la conduzione, opinionista e divulgazione televisiva sulla storia
  • Peppe Vessicchio per comunicazione musicale quale direttore d’orchestra
  • Bobo Vieri per la vincente comunicazione sportiva sui social
  • Alessandro Cecchi Paone per categoria divulgazione scientifica opinionista
  • Michele Scognamiglio per il mondo della medicina patologo docente scrittore nutrizionista divulgatore

 

Le parole di Alrenghi sull’importanza della comunicazione: le parole chiave che fanno e faranno la differenza

“La comunicazione è vita, la vita è comunicazione. Ruota attorno a noi 24 ore su 24. Dunque la comunicazione è la struttura portante delle relazioni professionali e dell’agire umano”. Con queste parole Danilo Arlenghi ha aperto la premiazione sottolineando che quelli che hanno ricevuto l’autorevole riconoscimento dal ClubMc e nello specifico dalle mani delle Donne Marketing e Donne Comunicazione attualmente in carica, ne sono la massima espressione.

Ragione in più per gioire del riconoscimento ottenuto da Comolli a nome del mondo dell’enologia. A tutti è stato chiesto di descrivere con una parola chiave la comunicazione del futuro. Ecco cosa è venuto fuori:

  • responsabilità (per Giuseppe Brindisi),
  • verità (per Piero Chiambretti),
  • sostenibilità nutrizionale (per Giorgio Santambrogio);
  • correttezza (per Fabrizio Pregliasco);
  • educazione (per Alberto Brandi),
  • coerenza (per Luciano Fontana),
  • serietà (per Marino Bartoletti),
  • leggerezza e spensieratezza (per Paolo Liguori),
  • trasparenza (per Angelo Perrino),
  • semplicità (per Angelo Macchiavello),
  • immediatezza (per Luca Levati, Bellezza per Miky Degni)
  • libertà (per Fernando Proce)
  • ascolto (per Germano Lanzoni)
  • umorismo (per Zap e Ida)
  • avanguardia (per Gianluigi Nuzzi)
  • cultura e impegno (per Andrea Zucca)
  • affidabile (per Gaspare Borsellino)
  • coadiuvante e terapeutica per (Giampietro Comolli)
  • sensibilità (per Biagio Maimone)