La crisi economica, sociale e sanitaria spaventa. Una generazione intera ha smesso di sognare. Lo dice l'ultima rilevazione Wine Intelligence. E' a loro che bisogna dare risposte e comunicare speranza, anche con un calice di vino!

La parola chiave è stabilità: senza la generazione Z il mondo del vino rischia di perderla. E’ un allarme da non sottovalutare quello che emerge dall’ultima rilevazione di Wine Intelligence pubblicata da WineNews. I giovani sono preoccupati e il settore, se le cose non cambieranno, è destinato a risentirne.

La crisi ha cambiato la “storia” delle persone e i consumi ne risentono

E’ un fatto: il covid ha modificato la “storia” delle persone, intesa nel senso in cui l’hanno definita i due economisti George Akerlof e Robert Shiller che, durante la crisi del 2008, hanno rilevato come di fronte a un futuro incerto, la fiducia delle persone è destinata ad essere minata, spingendo a comportamenti di preservazione, ovvero alla protezione e la cautela. Trasformare quindi l’idea di una crisi in un’opportunità è fondamentale per spingere verso gli investimenti invece che verso la chiusura.

Questo il quadro da cui parte l’indagine della società impegnata nelle indagini sul campo. L’incertezza sociale c’è. Quella finanziaria e politica anche. Non da meno quella economica. Lo scenario post-covid non è dei più eccitanti e di certo non di quelli che spinge a compiere qualche sana follia.

Ecco che allora anche i consumi sono destinati a risentirne sempre di più. D’altra parte a differenza di quanto si immaginava, le più grandi potenze economiche del mondo stanno facendo fatica a ripartire e tornare alla “normalità” economicamente parlando.

 

Generazione Z: lavoro e salute…così non va! Bisogna farli tornare a sperare e sognare

La conseguenza di tutto questo? Il tenore di vita delle persone si è abbassato. I consumatori diminuiscono e guardare al futuro è difficile. Fa specie constatare che proprio la generazione Z, quella dei laureati alla ricerca del lavoro perfetto con uno stipendio che garantisca indipendenza, sia svanita.

E’ chiaro che, se questa è la fotografia, un consumo di vino “costante” diventa quasi una chimera, con di contro però la voglia di averne anche solo una, ma che sia speciale. Preoccupazione per il lavoro, il futuro e magari anche la salute spinge ad una vita più salutare, e il boom delle biciclette lo dimostra.

 

Il marketing e il suo linguaggio. Il mondo del vino ha bisogno di ripensarsi per conquistare una generazione che rischia di andare perduta

Si può invertire la rotta? Crediamo che questo sia sempre possibile. Se da una parte c’è la responsabilità dei Governi nel garantire un futuro ai giovani, dall’altra per le aziende le opportunità si nascondono tutte nel marketing. Nel raccogliere quelle paure e nel saperle trasformare in una opportunità. Insomma: bisogna far sì che la Generazione Z torni a sognare.

La comunicazione in questo ha un ruolo fondamentale e di fronte a una crisi così trovare le risposte giuste per non perdere la fetta di mercato del presente, ma soprattutto del futuro, vuol dire fare dei valori che oggi guidano la generazione Z, i propri.

E’ tempo di pensare e ripensare le strategie. E se c’è una cosa che il Covid ci ha insegnato e che tutto questo passa inevitabilmente per la capacità di raccontarsi attraverso le possibilità del web. Noi, con i nostri servizi innovativi, cerchiamo di supportare le cantine anche in questo momento complesso. D’altra parte se i giovani il coraggio di investire non ce l’hanno, qualcun altro deve averlo e questo qualcun altro è proprio chi il vino lo fa. Significa dare ai giovani la possibilità di avere un futuro in cui il vino non diventi ciò che mai dovrebbe essere: un lusso per pochi.