I dati Iri analizzati da Marca lo confermano: la quota di mercato dei distributori della Gdo in lockdown ha superato l'11%. E ora tutti vogliono un posto sugli scaffali

La Gdo salvagente del vino, e molto più di questo, al tempo di Coronavirus. I dati Iri analizzati da Marca, cioè BolognaFiere lo dicono chiaramente: in Italia una bottiglia su 10 venduta in Gdo è private laber e nei mesi del lockdown le vendite hanno superato la quota di mercato dell’11% determinando, tra l’altro, la crescita dell’acquisto di calici Dop e Igp.

I brand a capo della Gdo aumentano le vendite esponenzialmente in tempo di lockdown: competitività e qualità. Sono le armi vincenti con cui confrontarsi

 

La grande distribuzione sempre più determinante nel mercato del vino. Puntare sulla qualità premia e nel lockdown è stato il canale privilegiato negli acquisti con a farla da padroni i brand di chi, alle catene, da il nome. I dati diffusi sono importanti anche nell’ottica di un autunno e un inverno che potrebbe portare a nuove restrizioni e, di conseguenza, ad un ritorno al calice tra le mura domestiche.

I produttori sembrano averlo capito, come ben spiega un articolo sui dati Iri uscito su Winenews: tutti vogliono un posto sullo scaffale anche chi, fino a qualche tempo fa, ammettiamolo, la Gdo sembrava snobbarla. E proprio i distributori che fanno capo alle catene, come Coop, Conad o Despar, hanno visto incrementare le vendite ponendosi come veri e propri competitor tanto che nel primo semestre 2020, la loro distribuzione ha mosso più o meno 1 miliardo di euro, il 10,4% del fatturato.

L’exploit è arrivato proprio nei mesi in cui eravamo costretti, per ragioni di tutela della salute pubblica, in casa con il lockdown. Per la prima volta le private label hanno superato quota 11% sul mercato. E la riapertura non ha spostato di molto l’asticella, determinando dunque un reale apprezzamento da parte dei consumatori.

Anche in termini di valore la crescita è stata notevole: nei primi sei mesi dell’anno è stata del 19% in riferimento alle Dop, del 7,5% per i vini Igt e gli spumanti secchi. Se invece le bollicine dolci hanno fatto crack con un -18,9%, fa riflettere anche la crescita del formato brick: un +5,4% che ha visto aumentare in particolare i formati da un litro e mezzo litro (+23,2%). Lieve crescita anche per gli spumanti metodo classico dei distributori: +2,7%.

Insomma…fate spazio tra gli scaffali…qui il mercato sta cambiando e soprattutto…crescendo!