Lo afferma una ricerca spagnola che ha però messo sotto esame gli inglesi. Ma l'esito ai britannici 'sa di tappo'! Il loro metro di misura è troppo "macho"

La felicità delle donne è dentro un calice? Fortunatamente davanti a un calice di vino si può discutere facendosi grosse risate, altrimenti rischieremmo un vero e proprio incidente diplomatico Spagna-Inghilterra visti i risultati di uno studio madrilegno sul rapporto vino-uomo-donna.

Alcune conclusioni della ricerca portata avanti dall’università di Madrid, infatti, hanno fatto storcere il naso a Richard e Judy, editorialisti del Daily Express. Ma andiamo con ordine. In gioco, nel rapporto pubblicato dalla rivista Food Quality And Preference, c’è la “gioia”!

 

La felicità delle donne in un calice, ma solo se bianco o rosè!

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La ricerca è sì dell’università spagnola, ma oggetto dell’esperimento sono stati amanti del vino britannici. Lo scopo? Capire i gusti degli inglesi sempre più amanti del vino tanto da affermare, nella gran parte dei casi, che è questa ormai la loro bevanda preferita. Alla faccia del thè!

Le conclusioni sono poche, semplici e piuttosto esplicite. Bere vino rende più felici le donne. Fa sentire più in colpa gli adulti e quando si beve un po’ di più se fa sorridere il gentil sesso, rende più aggressivi i maschietti che preferiscono il rosso, un vino, si afferma, associato a sensazioni negative.

Vino e donne, dunque, uguale gioia! Preferiscono vini bianchi e rosati e questi sì, sostiene la dottoressa Carolina Chaya, evocano sensazioni positive. Circoscrivendo le parole della Chaya alla situazione in oggetto quando si parla di vino emerge “una chiara discriminazione tra i sessi”. Preferiamo diversificazione a “discriminazione” a dire la verità. Ci piace pensare che, come in un calice, anche tra i sessi in relazione ad esso vi siano sfumature capaci di distinguerci gli uni dagli altri.

 

La felicità delle donne in un calice. E lo distinguono meglio dei maschietti!

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La ricerca è stata condotta su 208 volontari. Ad ognuno di loro è stato chiesto di partecipare ad una degustazione alla cieca di sei vini: due bianchi, un rosè e tre rossi composti da quattro varietà di uva. Vini giovani con un’alta gradazione alcolica: circa 13 gradi.

Ai volontari, una volta assaggiati, è stato chiesto di descrivere le sensazioni provate. Le donne hanno parlato di sentimenti felici in relazioni all’assaggio di bianchi e rosati. Sentimenti non provati nell’assaggio dei rossi. Il fruttato e il floreale, insomma, ha trasmesso loro tanta positività. Mentre il vino rosso ha suscitato sentimenti più cupi. La cosa che forse dispiacerà un po’ ai maschietti è che a quanto pare le donne hanno saputo distinguere il gusto più di loro. Senza vedere hanno identiciato più facilmente la tipologia del vino.

 

La felicità delle donne in un calice. Ma l’età, per entrambi i sessi, fa la differenza!

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C’è poi il “problema” dell’età. A quanto pare gli inglesi bevono per ragioni diverse a seconda dell’età che hanno. “I giovani – afferma la ricerca – bevono vino per ragioni legate alla disinibizione e lo stato sociale. Gli anziani lo usano come catalizzatore sociale, per evocare ricordi e tradizioni”. E che tra i millennials in gonnella si beva di più lo affermava già, nel 2017, un’indagine condotta da Pasqua Vigneti e Cantine. Il carico ce lo mette la rivista su cui  stata pubblicata: “i giovani sotto i 35 anni si sentono meno colpevoli rispetto agli adulti di mezza età quando consumano uno qualsiasi dei vini”. Cosa che, si aggiunge, potrebbe essere collegata ad un aumento delle preoccupazioni per la salute.

E la ricerca lo dice chiaramento: le cifre del governo inglese rivelano che una donna su 10 ammette di bere almeno cinque giorni a settimana e una persona su cinque ammette di superare i limiti consentiti. Sono circa 30 milioni quelli che bevono vino e due terzi di loro la identificano come “la loro bevanda preferita”.
Anche lo status sociale conta. Almeno stanto ai dati dell’Office for National Statistics. Chi guadagna oltre 40mila sterline l’anno, insomma, beve di più e le donne sono in prima fila.

La felicità delle donne in un calice? Per gli inglesi la ricerca “sa di tappo”!

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La ricerca, per alcuni illustri britannici, ha decisamente il sapore di tappo. Il primo a criticarla è Miles Bale, amministratore delegato dell’Associazione del commercio di vini e altre bevande alcoliche.La realtà – afferma – è che nel Regno Unito uomini e donne bevono meno, ma sono disposti a spendere di più per una bottiglia di vino. Credo che abbiano palati sempre più sofisticati”.

L’errore per i due editorialisti del Daily Mail, Richard e Judy, è alla base. Una ricerca spagnola sugli inglesi? Un sacrilegio per chi pensa all’uomo come a un macho. Nessuna generalizzazione, precisano, ma per loro la ricerca non può essere credibile. I due hanno così portato avanti una controricerca. Hanno parlato con amici e colleghi britannici e statunitensi e che le donne preferiscano bianchi e rostati non è per loro veritiero. Hanno anche replicato l’esperimento e al rosè hanno dato lo stesso punteggio legato alla sensazione di felicità.

Quanta filosofia poi sul perché bere vino! “Giovani o anziani lo beviamo principalmente per accompagnarlo al cibo e per rilassarci”, affermano. A casa loro, aggiungono, Richard beve di più. Il suo fisico regge meglio.

 

La felicità delle donne in un calice? E se la verità fosse nel mezzo?

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Esiste una verità? E’ vero che le donne bevono di più e sono più felici quando lo fanno? E’ vero che, da giovani, beviamo spensieratamente mentre con l’età ci facciamo più problemi per la salute. Non siamo dei ricercatori e non siamo né spagnoli né britannici, ma siamo grandi amanti del vino e certamente, al riguardo, possiamo dire la nostra.

Potremmo dire che, in fondo, citando i nostri antenati latini “in medio stat virtus”. Può essere che alcune donne preferiscano i sapori fruttati e floreali, che amino bere in compagnia e questo le renda decisamente più felici. Può darsi che a volte si beva per il gusto di assaporare un buon vino e a volte per alleggerirsi dai propri problemi. La gioventù ci fa vivere tutto con più spensieratezza, ma se si ama un buon vino l’età aiuta magari a degustarlo con saggezza per goderne a pieno e che la moderazione dipenda da questo piuttosto che dal timore per la salute.

Insomma si beve perché se un buon vino è tale, si ha il sacrosanto diritto di assaporarlo. Non eccedere è la prima regola di chi ama davvero questo nettare divino. Il motivo per cui lo si sceglie? Ognuno avrà il suo e il solo a conoscerlo è il calice che degustiamo. D’altra parte…in vino veritas!

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