In 5 anni in Italia sono cresciute del 5%. Oggi se ne contano 7.209 e sono per lo più a guida femminile. Ma c'è molto su cui riflettere: l'enotecario non è più un semplice commerciante

La crescita delle enoteche non si arresta. E le ragioni possono essere molteplici. Certamente tra queste il fatto che i consumatori sono sempre più attenti, sempre più alla ricerca della qualità, sempre più informati e sempre più intenzionati a confrontarsi e lasciarsi consigliare da chi, di vino, ne sa.

Ecco che allora la professionalità ancora una volta torna protagonista e la capacità di avere sugli scaffali e in cantina una scelta vasta che sappia soddisfare chi ha gusti ben definiti, ma anche chi ha voglia di sperimentare, diventa ancora più importante. L’analisi della Camera di Commercio di Monza Brianza Lodi e Coldiretti disegna la cartina geografica delle enoteche italiane a una bella sopresa c’è: a guidarle sono soprattutto le donne!

 

Le enoteche crescono e agli enotecari si chiede sempre più professionalità oltre che una cantina flessibile e fornita

Negli ulltimi cinque anni sono aumentate ancora le enoteche in lungo e in largo per lo Stivale. Ad oggi se ne contano 7.209 con Roma che domina su tutti con le sue 345.

L’offerta è sempre più variegata. Ed è questo un elemento che fa la differenza. Vino sì, e di qualità. Ma ad accompagnare anche cibo anche questo, rigorosamente, di nicchia. La figura dell’enotecario esce da quello schema mentale del “commerciante” e diventa piuttosto quella di un “divulgatore”. Il divulgatore della culutra enologica nazionale e non solo.

La curiosità è un motore che a quanto pare muove sempre più gli enoappassionati ma anche i neofiti che a questo mondo hanno voglia di avvicinarsi con consapevolezza. E ancora una volta, pensando alla necessità della flessibilità in cantina, ci viene da invitare queste nuove figure così dinamiche a conoscere qualcosa in più della nostra Start Up che con la sua Carta dei Vini e il suo Marketplace originale consente di avere una flessibilità a 360 gradi a costi contenuti e con tutte le garanzie.

Nella giungla delle etichette, con un mercato che continua a crescere con anche tante novità che fanno discutere (un esempio potrebbe essere il vino alla cannabis), essere un punto di riferimento per chi il vino lo beve, diventa sempre più importante. E gli enotecari sembrano averlo capito visto che la loro crescita, nel Bel Paese, è esponenziale. Rispetto a 5 anni fa, infatti, si è registrato un +4% di tutto rispetto.

 

Tra le regioni ad avere più enoteche è la Lombardia, ma Roma è la città dove di saracinesche aperte se ne contano di più

L’analisi della Camera di Commercio premia, a livello regionale, la Lombardia dove se ne contano ben 982. Tra le città la Capitale domina su tutti. Le 345 enoteche attuali palando di una crescita del 35% in dieci anni. Dietro c’è Napoli che di enoteche ne ha ben 221. Segue Milano con le sue 141 e che gode dei vantaggi portati anche dall’Expo che l’ha trasformata in un punto di riferimento per l’enogastronomia nazionale. Ed è proprio la città lombarda, nell’ultimo anno, ad avere fatto boom con il 5% di enoteche in più. Boom che in realtà la mette in vetta alla classifica di crescita percentuale negli ultimi 10 anni. Le enoteche aperte in tutta la città, dal 2010, infatti, rappresentano il 71% del totale.

Con Roma, Napoli e Milano nella Top Ten ci sono Torino con le sue 121 enoteche, Firenze dove se ne contano 91, Genova con 80 luoghi di convivialità dove il vino è protagonista, Venezia che ne ha 68, Palermo con le sue 62, Bologna con 57 saracinesche alzate. Chiude Bari con i suoi 50 templi del vino.

 

Più che enotecari, sono enotecarie! Le ‘quote rosa’ vincono e sul futuro di questa figura si riflette già tra gli operatori. Appuntamento al Vinexpo

Viva le donne! E’ proprio il caso di dirlo. Sdoganata ormai da anni la loro esclusione da un mondo per troppo tempo a misura di maschio, si sono prese la loro rivincita. IL numero delle donne che guidano imprese, dalle cantine alle enoteche, è in continua crescita e guardando proprio alle enoteche oggi una su quattro è a “quota rosa”. Parliamo del 26,5%.

Cosa c’è da migliorare? Certamente il rapporto con i giovani. Sono loro il futuro dei consumi. Ancor più dei consumi di qualità. Eppure ad investire nel settore dedicandosi a questa professione sono ancora troppo pochi. Solo l’11% delle enoteche italiane e guidata da giovani.

Quella dell’enotecario è una figura che ha completato la sua trasformazione. Anche gli addetti ai lavori devono prenderne atto. Ed è proprio ciò che sta accadendo. Del ruolo delle enoteche, del loro potenziale e del loro futuro, infatti, è in questi giorni protagonista di uno degli eventi internazionali più importanti al mondo: il Vinexpo di Parigi.

E’ qui che, sul tema, si stanno confrontando le principali organizzazioni italiane e francesi con un convegno ad hoc: “gli enotecari, fornitori di arte e cultura”. Ed è proprio così: sono loro i nuovi “cantastorie” dell’enologia italiana. E con un po’ di fantasia sono tante le possibilità per attrarre sempre più clienti e offrire una qualità sempre maggiore.