Su Sky Arte c'è la seconda serie di "Bevi" e su Mediaset Infinity debutta "Maestri in cantina", ma su Netflix c'è una serie che non è incentrata sul vino, ma farebbe alcune importanti previsioni

Il tema lo abbiamo toccato tante volte e sì, il binomio vino-tv che sia esplicito o no, funziona benissimo e le serie diventano non solo un modo per conoscere, ma anche di anticipare quello che potrebbe essere il futuro dell’enologia alle prese con la parola sostenibilità e la lotta ai cambiamenti climatici.

Se in Italia torna la serie Sky Arte “Bevi” dedicata alle grandi cantine italiane con l’esordio di “Maestri in cantina” su Mediaset Infinity, c’è una serie su Netflix in cui il vino c’è ed è “futuristico”…anzi no, attualissimo! E in questo caso ci riferiamo ad un interessante articolo apparso su The Drink Business che ci spiega perché.

Un successo la docu-serie Bevi che è tornata in tv da grande protagonista con 10 nuovi episodi su Sky

Vigneto (foto generica pixabay)

La prima stagione è stata un successo e così “Bevi” torna su Sky Arte, come detto, è tornato da protagonista con altri 10 episodi. Un viaggio nell’Italia del vino dove a raccontare sono i vignaioli che hanno fatto del nostro un vero e proprio ambasciatore in tutto il mondo. Dal 20 ottobre il viaggio del format ideato da Artlouder che è disponibile anche on-demand e su Now, è partito dai grandi vini siciliani facendo tappa a Marsala.

Passato, presente e futuro sono tutti elementi di un racconto affascinante che passa attraverso la tv: il racconto della viticoltura e l’enologia che si lega indissolubilmente con il territorio, la sua storia e le “sue” persone. Sicilia dunque, ma anche Toscana, Umbria, Abruzzo, Veneto, trentino Alto Adige, Puglia e Campania . Il viaggio si conclude con le voci de “I custodi della terra” e cioè chi si dedica a coltivazioni sostenibili e che dunque mette l’ambiente al centro del suo operato.

Debutta anche “Maestri in cantina” su Mediaset Infinity che con la “scusa” della “sfida” punta sull’enoturismo

Anche Mediaset Infinity punta sul vino e lo fa portando in tv “Maestri in cantina-Winery Masters” il format di intrattenimento televisivo che con la “scusa” della “sfida” ci fa conoscere le cantine e i suoi volti. Un programma che prende il via dal 6 novembre.

Anche in questo caso possiamo fare un vero e proprio viaggio tra i produttori che raccontano territori e storie con “pillole” che fanno cultura. Non solo grandi maestri ma anche piccole realtà emergenti per un’esperienza si storytelling fatto anche di degustazioni e tutto ciò che è enoturismo: dalle passeggiate e pedalate in vigneto, le passeggiate a cavallo, le tappe nei ristoranti e così via. Proprio l’enoturismo è il focus e in Italia si sa è un motore.

Le tre cantine protagoniste di ogni episodio si sfidano su tre prove: terroir e cantina, esperienza di cantina e degustazione con storytelling. Ovviamente c’è una giuria più che qualificata. A fare la differenza è proprio la capacità di raccontare e raccontarsi. In palio c’è il “tappo d’oro” che andrà appunto a chi ha comunicato al meglio la sua azienda a 360 gradi.

Si parte con tre episodi e cioè “Chicche del Piemonte”, “Ragazze sul trattore” e “Vini Nobili in Toscana”.


Bodies, la serie Netflix che racconterebbe il vino del futuro o meglio…lo suggerirebbe

Calice di vino (foto generica pixabay)

Avete mai visto Bodies su Netflix. Lo ammettiamo, noi no, ma ora probabilmente lo guaderemo. La serie ha attirato l’attenzione di The Drink Business che con un articolo ha posto una domanda piuttosto interessante e cioè: la serie prevede segretamente il futuro del vino? Può darsi in effetti a leggerlo.

La frase cult della serie, scopriamo, è “Sai che sei amato”. Non che abbia a che fare direttamente con il vino, ma secondo quanto riportato nell’articolo la serie potrebbe anche essere un modo per trasmettere “un amore subliminale” verso i vino o meglio sarebbe dire verso le nuove forme che il mercato e il mondo del’enologia in generale sta prendendo il mondo dell’enologia alle prese con tante sfide, a cominciare da quella del cambiamento climatico.

Nel quarto episodio infatti sembra emerga un possibile modello cui i produttori dovrebbero dare priorità per essere pronti ad affrontare i prossimi decenni, si legge ancora nell’articolo. La serie in realtà parla del ritrovamento di quattro cadaveri identici rinvenuti nello stesso luogo e con le stesse ferite a Longharvest Lane a Whitechapel, Londra. Ritrovamenti che avvengono nel 1890, nel 1941, nel 2023 e nel futuro cioè nel 2058.

Proprio in quest’ultimo anno si svolge una scena in cui protagonisti sono Iris Maplewood e Gabriel Defoe che sorseggiano una bottiglia di vino che, lui, definisce così: “È francese e biologico, e presto potremmo morire tutti”. Un vino che dunque potrebbe rappresentare la fiducia verso l’industria vinicola francese, si suggerisce, che proprio di recente ha affrontato uno dei raccolti più difficili.

“Puoi sopravvivere alla tempesta” dice ancora Defoe. Parole che insomma richiamerebbero anche una dichiarazione fatta dalla Camera dell’agricoltura della Gironda sul dramma vissuto. C’è di più: la bottiglia è di carta e non di vetro. E qui si richiama alla questione packaging che impazza nel mondo del vino. A quanto pare il principale produttore di questo tipo di bottiglia, Frugalpac, avrebbe rivelato di essere stato contattato dalla produzione.

Insomma sarebbero come dire, messaggi dal futuro. Senza scomodare gli alieni in effetti si può dire che di certo l’attenzione c’è e dimostra come il vino entri un po’ ovunque e orami sia un grande protagonista, anche in tv e quindi nuove piattaforme.

 

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