Tre romanzi, tre vini, tre storie avvincenti. Oggi vi consigliamo un buon modo per godervi la pace di casa in giorni difficili, ma in cui possiamo recuperare quel che più ci manca: il nostro tempo!

Rispettare le regole in tempo di Coronavirus vuol dire rimanere a casa e, magari, godersi un buon calice di vino accompagnato da un piacevole libro! Cerchiamo di trovare un lato positivo al difficile momento che stiamo vivendo. Riprendiamoci un po’ del nostro tempo. Riconquistiamo anche il valore della noia e quando è troppa troviamo il modo giusto per combatterla.

Non è necessario passare tutto il tempo davanti alla tv. Potrebbe essere un buon momento per ritagliarsi del tempo, godersi il silenzio, un buon calice e un buon libro dove prorio il vino, magari, sia il protagonista.

Ecco qualche buon consiglio…

 

Affrontare i giorni del Coronavirus con un grande romanzo di John Fante tra un calice di Montepulciano o, magari, un ottimo Chianti!

Partiamo da un grande classico. Anno 1977. Autore: il grande John Fante. Titolo del libro: La confraternita dell’uva. Un romanzo generazionale dove lo scontro “padre-figlio” è al centro delle vicissitudini del cinquantenne Henry Molise, scrittore di successo, che vive in una villa sull’Oceano insieme alla moglie americana. Figlio di immigrati italiani ha avuto il suo riscatto sociale. Ma il passato non si cancella. E così, una chiamata del fratello Mario lo costringe al viaggio del ritorno. Un viaggio dentro sé stesso attraverso i complessi rapporti di famiglia, la riscoperta di radici mai estirpate a fronte di un padre “padrone”, emigrato di prima generazione, che lo costringe ad affrontare sospetto e vergogna per un passato che si vorrebbe rinnegare, ma che esiste e con cui bisogna fare i conti. Ed è proprio Nick Molise, quel padre che “era qualcosa di più che il capofamiglia. Era giudice, giuria e carnefice. Geova in persona”, il vero protagonista.

Un romanzo dove la scrittura di Fante spazia dalla comicità, alla malinconia, passando al sarcasmo e la commozione che vi conquisterà. Vino consigliato? Bella domanda. Di vino nel libro si parla e le opzioni possono essere diverse. Nick Molise era il “miglior scalpellino d’America” arrivato dalle montagne d’Abruzzo. Per questo un ottimo Montepulciano d’Abruzzo potrebbe essere il vino perfetto. Ma è pur vero che i suoi boccioni si riempivano del “chiaretto di Angelo Musso” e che “tracannava” Chianti per cui anche un calice toscano potrebbe esser perfetto. A voi la scelta.

 

Quando Maigret aveva, beato lui, una semplice influenza. Non era di certo il tempo del Coronavirus, ma perché non risolvere un omicidio con un ottimo rosso francese?

Ph: Gino Cervi nelle vesti di Maigret

Cambiamo genere e restiamo tra i classici. Vi siete per caso persi uno dei casi più noti di uno dei più noti investigatori francesi? Beh è il momento giusto per recuperare. George Simenon ha firmato, nel 1969, una delle avventure del personaggio che lo ha reso un’icona della letteratura. Quale? Quello di “Maigret e il commerciante di vini”. Se amate i gialli è il “classico” perfetto per voi. Un’indagine improvvisa per scoprire chi ha ucciso Oscar Chabut, un ricco commerciante di vini. Omicidio passionale o no? L’indagine ha inizio e, ironia della sorte, in questo romanzo Maigret non sta neanche bene. Ma non sarà l’influenza a fermarlo.

Vino consigliato? Decisamente un rosso francese, anche se, ve lo dobbiamo dire, Maigret che non disdegna bere nei libri di Simenon, un debole lo ha più per un buon whisky o un po’ di calvados.

 

Se è il romanticismo il vostro forte, ma non lo è la banalità, lasciatevi conquistare da un calice di Franciacorta e da un romanzo di grande profondità!

Ph: dettaglio copertina La Vigna di Angelica pubblicato da Sperling & Kupfer

Cambiamo genere e rimaniamo su una grande autrice contemporanea: Sveva Casati Modigliani. Il romanzo, La Vigna di Angelica, è del 2015 ed è, come lei stessa lo ha definito, “un inno all’intelligenza, alla creatività e alla praticità delle donne”. Non una semplice storia d’amore, ma molto di più. Siamo sui morbidii pendii di Borgofranco (del Po): La giovane angelica eredita il patrimoinio di famiglia: le cantine della famiglia Brugliani. Una vita perfetta la sua, ma è davvero così? Le menzogne sono lì, pronte per essere scoperte e lì c’è anche Tancredi D’Azaro, chef di fama mondiale. Un incidente, un incontro e la vita che si stravolge.

Un romanzo dove l’amore è protagonista, ma ancor prima lo sono le emozioni, le relazioni, la realtà e il desiderio. Con cosa accompagnarlo? Facendo riferimento all’ultima creazione della famiglia, lo spumante Falce di Luna che profuma di frutta ed è fresco, non può che esser d’obbligo, vista anche l’ambientazione, che leggere il libro degustando un ottimo Franciacorta.

Un buon modo, insomma, per dimenticarci per un po’ del Coronavirus e stare in casa perché abbiamo la possibilità di goderne un po’!