Le etichette made in Italy e quelle Ue conquistano anche i cinesi, seppur con ancora un margine di differenza. E la Valpolicella accresce i suoi winelover di qualità. E' il risultato dell'ultima ricerca Wine Intelligence

Wine Intelligence ci racconta i consumatori premium del vino e per noi è un successo. Sono disposti a spendere più della media, bevono con maggiore frequenza e conoscono il valore della diversificazione. Ma soprattutto hanno una maggiore propensione per l’acquisto di etichette europee e made in Italy.

La ricerca è stata presentata nel corso della seconda conferenza annuale della Valpolicella e commissionata proprio dal Consorzio di tutela del territorio.

Consumatori premium: americani e cinesi hanno priorità diverse per fare la scelta, ma è sempre l’Europa (e l’Italia) a conquistarli

Il consumatore premium è un consumatore di qualità e per chi fa vino di qualità conoscere le sue preferenze, le tendenze e i desideri è un elemento fondamentale per pianificare la propria strategia comunicativa per far sì che il proprio prodotto sia in grado di raggiungerlo e conquistarlo. Parliamo di un settore di appassionate “fine wine” che rappresenta rispettivamente il 7% e il 12% dei bevitori regolari di vino negli Stati Uniti e in Cina.

Ma se nel Paese del Dragone i vini di lusso vengono associati al prestigio dell’etichetta, a partire dal produttore, dalla regione di origine o dai punteggi della critica, come emerge della ricerca Wine Intelligence, negli Usa è la qualità a fare la differenza. L’invecchiamento e la capacità di garantire, nel tempo, sempre la stessa qualità sono elementi discriminanti cui negli ultimi anni si è aggiunta l’attenzione alla sostenibilità. Per 7 premium consumer americani su 10 è imprescindibile.

Ma com’è il consumatore premium? Negli usa nel 66% dei casi è maschio, è più giovane della media dei bevitori di vino tanto che nel 38% è un under 35 3 solo nel 21% dei casi ha più di 54 ed è soprattutto disposto a spendere più di 20 dollari per una bottiglia di vino.

 

Consumatori Premium: per gli americani in cantina ampio spazio alle etichette italiane

Cosa acquistano i consumatori premium americani? Se in casa a farla da padrone sono i vini californiani acquistati dal 70% dei consumatori premium americani, a seguire ci siamo proprio noi. Sono i vini italiani quelli che occupano più spazio nelle loro cantine. Una fetta che rappresenta il 59% della scelta grazie soprattutto a Valpolicella, Amarone, Chianti e Prosecco. I vini francesi di qualità agli americani piacciono, ma sono acquistato da una minor percentuali di consumatori (il 40%). Cresce, tra l’altro, la conoscenza delle denominazione venete con la Valpolicella che sale dal 2% dei bevitori regular al 7% dei premium e l’Amarone dall’1% al 4%.

 

Consumatori Premium: nel regno del dragone la Francia è lo status simbol che piace di più, ma l’Italia accresce sempre più i suoi estimatori

Resta da capire quali sono le caratteristiche degli altri amanti delle nostre etichette premium: i cinesi. Sono trentenni con solo il 12% under 29, leggermente più maturi di quelli regolari che si posizionano sotto i 20 in 3 casi su 10 rappresentando il 34%. Spendono molto di più: fino a 500 rmb, ovvero 65 euro. Preferiscono il loro vino, quello cinese, nel 47% alla pari con quello francese che rappresenta per loro prestigio e status sociale, ma iniziano ad apprezzare sempre di più anche il vino italiano. E’ scelto infatti dal 30% di consumer premium contro il 19% dei regular. Nella loro classifica dopo di noi c’è il vino cileno e poi quello spagnolo.

Anche in questo caso la promozione dei vini della Valpolicella sta dando i suoi frutti. Lo scelgono il 6% dei bevitori premium a fronte del 3% dei regular, mentre l’Amarone sui due fronti resta pressoché sulla stessa media tra il 6 e 7%. Altri vini apprezzati dai cinesi? I siciliani, i toscani e il piemontesissimo Barolo.

 

(Fonte Ansa)