Il binomio con i funghi e la possibilità di vivere la vendemmia hanno fatto crescere la presenza dei turisti. Lo afferma Coldiretti. Con l'enoturismo ora riconosciuto dalla legge, i vignaioli possono finalmente puntare su una nuova offerta

Settembre non è ancora finito, ma con le prenotazione Coldiretti fa già i suoi conti. Saranno oltre un milione gli appassionati che trascorrerranno le loro giornate negli agriturismi italiani. Ad attrarre? Funghi e vino.

Settembre tempo di vino: con vendemmia e funghi il turismo vola!

Il periodo è quello della vendemmia e le prime piogge fanno spuntare funghi tra le montagne. Il binomio basta a far muovere gli italiani (e non solo). Perché? Per tante ragioni a cominciare dalla possibilità di vivere in prima persona alle tradizionali attività del periodo.

In questo ultimo scampolo di estate – afferma infatti Coldirettisi registra un aumento in percentuale del turismo legato alla natura in montagna, nelle campagne e nei parchi. Per gli amanti del relax la vacanza a contatto con la natura a settembre è l’ideale per tanti buongustai che possono approfittare delle numerose sagre che proprio in questo mese abbondano“.

Le motivazioni sono nobili, ma Coldiretti ricorda come il viaggio va fatto sempre e comunque con consapevolezza. “E’ necessario – ricorda l’associazione – evitare le improvvisazioni e seguire alcune importanti regole. Dal rispetto di norme e vincoli specifici presenti nei diversi territori, alla raccolta solo di funghi di cui si sia sicuri e non fidarsi assolutamente dei detti e dei luoghi comuni. E’ necessario rivolgersi sempre, in caso di incertezza, per controlli ai Comuni o alle Unioni micologiche e utilizzare cestini di vimini ed evitare le buste di plastica”.

 

Settembre di vino: la possibiltà di vivere un’esperienza e acquistare prodotti di qualità fa la differenza. Ora anche i vignaioli hanno grandi opportunità

Con le nuove regole dell’enoturismo, finalmente riconosciuto a livello legislativo, ci si aspetta un cambio di marcia da parte dei produttori? ora sono liberi di commercializzare attività che vanno oltre la vinificazione. Attività che in precedenza sarebbero state classificate come turismo. Passaggio ricordato recentemente in un articolo di Forbes che ha delineato diversi itinerari enoturistici da godere nel nostro Paese.

L’agriturismo in particolare è apprezzato dai più. Ed il boom di settembre ne è la diretta conseguenza. Molti lo prediligono anche per acquisti dei souvenir alimentari (vino incluso). Sette turisti su 10 (il 71%) hanno infatti scelto, afferma l’indagine Coldiretti, di fermarsi in agriturismi ricavati da frantoi, malghe, cantine e aziende agricole acquistando da loro o, comunque, nei mercati degli agricoltori. Il chilometro zero attira sia per qualità che per il rapporto qualità – prezzo.

“Una opportunità – sottolinea Coldiretti – garantita dalle circa 23.000 aziende agrituristiche presenti in Italia. Sono in grado di offrire un potenziale di più di 245mila posti letto e quasi 450mila coperti per il ristoro. Ci sono poi oltre a 11.400 mila piazzole per l’agricampeggio e a circa 1.500 attività di fattoria didattica per i più piccoli.

Ora tocca anche ai viticoltori. Con la nuova legislazione possono finalmente costruire offerte su misura. Visti i numeri, non potranno che far bene a loro e al sistema Italia.