Un 2020 da incorniciare. Con il 2018 e il 2019 una trilogia sorprendente per le bollicine francesi che sbarcano in Italia con due appuntamenti d'eccezione, mentre conquistano il Sudafrica

Champagne per brindare… ad un’ottima annata!!! Non c’è che dire per le bollicine francesi è un anno da incorniciare. A dirlo il Comité de Champagne che parla di un 2020 che chiude una trilogia straordinaria con tre annate che, complice il favore del clima, garantiscono una vendemmia unica.

 

Champagne: una vendemmia dal sapore eccezionale… il 2020 chiude un triennio splendido per le bollicine francesi

Un inizio anno piovoso e un febbraio umido. A metà marzo l’arrivo della siccità con le viti che hanno iniziato a germogliare 16 giorni prima della media decennale. Questo, per il Comité è “un vantaggio che non andrà perso” portando alla fine a far registrare “una dinamica di maturazione eccezionalmente veloce nella settimana prima della vendemmia”. E così, se l’anno scorso è stato battuto il record di temperatura con ben 42,9°, quest’anno il mese di luglio si è fatto riconoscere per essere stato il mese più secco della storia.

Se da una parte questo ha fatto maturare grappoli più piccoli, dall’altro, viene spiegato, la loro salute si è dimostrata ottima. “I mosti – spiega ancora il Comitè – sono ben equilibrati, fruttati, hanno una bella freschezza e una grande espressione aromatica”, con il grado alcolico “compreso tra i 10,1 e i 10,5% vol”.

 

Un luglio secco et… voilà!

Un anno unico sotto ogni punto di vista per le bollicine francesi che, come tutti, hanno fatto i conti con il Covid-19 le cui misure di sicurezza sanitaria hanno dovuto essere messere in atto per i circa 120mila lavoratori stagionali reclutati nei vigneti e nei centri di pressatura. Data la resa massima limitata a 8mila kg/ha, la vendemmia è stata effettuata, su base individuale, un po’ più velocemente del solito, ma ripartita su un periodo normale di circa tre settimane. Cosa resa possibile dall’eterogeneità di maturazione tra le annate e tra i vigneti.

La degustazione degli acini e dei vinaccioli, unita all’analisi del contenuto zuccherino dell’uva, hanno permesso poi ad ogni viticoltore di adattare l’inizio della vendemmia e di ottimizzare il suo ciclo di raccolta dell’uva, appezzamento per appezzamento, a maturazione ottimale.

Insomma se la vendemmia dello champagne l’avesse scritta Asimov, saremmo di fronte ad un altra grandissima trilogia contenuta nei volumi, o meglio nei calici, 2018-2019-2020: roba spaziale! Ciò significa, spiega bene il Comité, ce per la regione dello Champagne tutto questo dovrebbe tradursi nel poter disporre “tra qualche anno, di assemblaggi e, probabilmente, di millesimi eccezionali, all’altezza delle celebrazioni che tutto il mondo sta aspettando: la fine della pandemia Covid-10”.

 

Sui muretti di Alassio tra un flûte e l’altro in questo weekend… e a dicembre le bollicine sbarcano a Milano

Se per il brindisi di fine epidemia dovremmo per forza di cose aspettare, qualche buon brindisi augurale possiamo pur concedercelo no? Approfittiamo allora per segnalarvi un paio di eventi cui partecipare per gustare un flute di ottimo champagne. Il primo è imminente. Domenica 20 e lunedì 21 settembre, infatti, il Diana Grand Hotel di Alassio ospiterà l’ottava edizione “Un mare di Champagne” nato dalla volontà del consorzio locale di ristoratori Macramé.

Ben 120 etichette e oltre 40 maisons francesi sbarcheranno sulle coste liguri per l’evento. Dalle masterclass alle degustazioni, fino allo Champagne Gala Night di domenica, un inno all’enogastronomia che porta all’incontro italo-francese. Cari winelover se avete voglia di partecipare a una delle masterclass sappiate che, su prenotazione, si terranno lunedì dalle 12 alle 20 con a guidarvi i sommelier Fisar.

 

Lo Champagne fa il suo ingresso al Best Wine Stars 2020

Sarà forse anche un modo per esorcizzare e guardare al futuro con grande ottimismo, ma certo è che proprio quest’anno, lo Champagne, e non solo, farà il suo ingresso al Best Wine Stars 2020 di Milano fissato per il 5 e il 6 dicembre. L’appuntamento con l’evento degustazione realizzato da Prodes Italia srl insieme alla giornalista e sommelier Adua Villa tornerà protagonista al Palazzo del Ghiaccio. E se sarà l’Italia l’assoluta protagonista con ben 140 cantine coinvolte, l’internazionalità è d’obbligo. Ecco che allora, quest’anno, arriveranno anche produttori esteri. Tra queste anche due maison di Champagne.

Al termine dell’evento saranno quindi consegnati, come ogni anno, i premi. Quest’anno andranno al Best Sparkling Wine, Best White Wine, Best Red Wine, Best Logo e Best Label.

 

Il Sudafrica ama sempre di più lo champagne… un mito resta un mito!

Non ci piacciono i campanilisti, ci piace la qualità. Ecco che allora per fare un po’ il punto sulle bollicine francesi è il caso di raccontarvi anche di come stiano conquistando il Sudafrica, divenuto il primo importatore di tutto il continente. Nel 2019, infatti, ha acquistato oltre 1 milione di bottiglie di champagne per un aumento, negli ultimi 5 anni, del 20%.

Un piacere che da queste parti iniziano a concedersi tutti quelli che possono permetterselo. In tutta l’Africa infatti, dati del Comitato Interprofessionale dei vini di Champagne, sono state importate 3,7 milioni di bottiglie per 90 milioni di euro: un mito resta un mito.