100 nuove etichette all'insegna del bio. 19 regioni rappresentate. Il Made in Italy protagonista anche nel calice della compagnia grazie all'accordo con la Banca del Vino di Pollenzo

Continua la scelta di valorizzare il Made In Italy di Costa Crociere. Una scelta che, ora, si traduce anche in una wine list del tutto rinnovata e all’insegna della sostenibilità. Che i vini biologici e biodinamici siano sempre più di tendenza lo dicono i mercati e il crescente numero di produttori che sceglie di convertire le vigne ad una coltura ecocompatibile, ma che questi potessero diventare protagonisti di una Carta con 100 etichette, sulle navi di una compagnia così importante, era difficile prevederlo.

Dopo la cucina dei grandi chef, compresi Carlo Cracco e Bruno Barbieri, arrivano dunque i calici del vino naturale italiano. Un binomio possibile grazie all’accordo con la Banca del Vino di Pollenzo, la società cooperativa ideata dal fondatore di Slow Food Carlo Petrini nel 2001 che si propone di sostenere e mantenere la “memoria” enologica italiana, stoccando e conservando i migliori vini della penisola. 

 

Carta dei Vini ristorante Diadema Costa Crociere

Ph: il ristorante della nave Diadema Costa Crociere

 

Carta dei vini: in crociera all’insegna della sostenibilità, la biodiversità e la tipicità

 

Diciannove le regioni rappresentate sulla nuova Carta dei Vini di Costa Crociere. Un vero e proprio viaggio del gusto. L’Italia è protagonista, ma non mancano belle entrate di Francia, Portogallo, Spagna, Nuova Zelanda, Australia e Stati Uniti.

Fermarsi in uno dei ristoranti della nave vuol dire, in sostanza, sentirsi a casa o, magari, scoprire tutto il piacere della cucina di regioni in cui ad esempio non abbiamo mai avuto il piacere di essere. La cucina d’autore e la nuova Carta prevedono infatti abbinamenti con i piatti tipici delle regioni italiane. 

Questo vuol dire biodiversità a 360 gradi. La peculiarità del nostro Paese attraverserà mari ed oceani alla conquista dei nostri palati e di quelli dei tanti turisti che potranno così scoprire le nostre eccellenze. Un volano per l’economia se ci si ferma a pensare. Assaporare una regione vuol dire far venir voglia di conoscerla. Il turismo e l’enoturismo, insomma, partono anche da qui. Un progetto ambizioso e una partnership grazie alla quale Costa rafforza ulteriormente la sua offerta enogastronomica incentrata sull’Italy’s finest. Obiettivo? Offrire agli ospiti solo il meglio dell’Italia. 

 

Carta dei vini: le eccellenze a basso impatto ambientale e senza chimica che troverete a bordo

 

I vini sostenibili sono stati scelti tra quelli provenienti da viticolture che adottano metodi di coltivazione con il più basso impatto ambientale e rispettose della biodiversità. Quelli biodinamici sono stati scelti in quanto frutto di pratiche agricole che mettono solo i preparati che favoriscono la fertilità del terreno e che prendono in considerazione il calendario lunare per la loro coltura. I vini biologici sono invece stati selezionati tra quelli che non contengono sostanze chimiche. Quelli che nascono da uve coltivate senza uso di organismi geneticamente modificati. 

 

Alcune chicche

Nella prima categoria spiccano ad esempio il Roero Arneis Pradalupo Docg di “Fontanafredda” (Piemonte), il Friuli Colli Orientali Sauvignon Doc di “Le Vigne di Zamò” (Friuli Venezia Giulia) e il Pinot Nero dell’Ato Adige di “Elena Walch, di recente premiato come uno dei migliori pinot neri italiani.

Clima, ambiente naturale e fattore umano sono stati gli elementi che hanno portato alla selezione dei vini biodinamici che sulla Carta dei Vini di Costa Crociere si riconosce nell’eccellenza ad esempio con il Gavi Docg “La Raia” (Piemonte) e il Teroldego Rotaliano Docg di “Foradori” (Trentino Alto Adige).

Chiudono la carrellata i vini biologici. Tra questi troviamo l’Albana di Romagna Vigna Rocca Docg “Tre Monti” (Emilia Romagna), il Frascati Superiore Racemo Docg “L’Olivella” (Lazio), il Chianti Classico Riserva Berardenga Docg di “Fattoria di Fèlsina” (Toscana) e l’Aglianico del Vulture Il Repertorio Doc “Cantine del Notaio” (Basilicata). Immancabile il Bolgheri Sassicaia di “Tenuta San Guido” (Toscana).

Le bollicine? Non mancheranno. A riprova di quanto il TrentoDoc viva un momento di grande crescita c’è anche questa Carta dei Vini. Il Trento Doc Giulio Ferrari Riserva del Fondatore Extra Brut è una delle sue chicche. Voglia di Champagne? Il Brut Aoc “Dom Perignon” è pronto nel flute.