A tavola, di fronte alla scelta del vino, ognuno ha il suo ruolo. Si può essere 'bulletti' del vino o 'saggi' consiglieri. Sul Wall Street Journal il gioco dei ruoli è un vademecum per i commensali

Se siete appassionati di documentari avrete certamente sentito parlare del ruolo di ciascun animale all’interno del proprio branco. C’è sempre un Alpha! Dietro di lui i soggetti Beta. Certo prima o poi con l’invecchiamento del primo, uno dei secondi cerca di prendere il sopravvento. Non sappiamo se possa accadere anche stando seduti a tavola, ma quel che è certo è che, di fronte ad una Carta dei Vini, i ruoli emergono come in ogni branco che si rispetti. Con un’eccezione però: l’Alpha a volte non è proprio così Alpha e il Beta, a sua volta, finge talvolta di essere tale solo perché è stanco di sentirsi il membro Alpha.

Insomma, la Carta dei Vini è uno strumento che, una volta giunto a tavola, attiva una serie di comportamenti che definiscono il ruolo di ciascun commensale. Un gioco sicuramente, ma anche un momento di condivisione, che riesce ad aprire dibattiti e discussioni. Lo ha condotto, con i suoi amici, tutti in un modo o nell’altro “esperti” di vino, la giornalista Lettie Tague del Wall Street Journal e il risultato è stato decisamente interessante. Resta solo una domanda: ma il sommelier in tutto questo che ruolo ha?

 

Carta dei vini: quando l’Alpha è un bulletto del vino!

carta dei vini alpha-bulletto

Nel suo articolo una delle amiche della cronista definisce gli Alpha “i bulletti del vino”. E in un certo senso lo sono. Almeno quelli che esasperano le loro conoscenze rischiando, talvolta, di apparire più che come esperti, come veri e propri idioti. Per evitarlo le regole sono semplici quando si è amanti del vino di tipo Alpha. Dare consigli sì, mostrare le proprie conoscenze anche, ma senza rimbambire tutti di chiacchiere. In questo senso la moglie di un suo amico, un Alpha, lo dice chiaramente. “Quando la Carta dei Vini non lo ha soddisfatto abbiamo bevuto tutto il tempo Vodka”.

Insomma, afferma la cronista, “un alpha del vino ha la presunta (o autoproclamata) responsabilità di sapere tutto su un particolare vino o annata o regione o Paese. O, nel caso di ciarlatani – ci tiene a precisare – finge di sapere. Questo è uno dei problemi con alcuni alpha della mia cerchia – ammette –: il loro bisogno di essere visti come esperti li porta a inventare fatti su una tenuta o una vendemmia”.

 

Carta dei vini: c’è Alpha e Alpha. L’ideale a tavola è quello saggio

carta dei vini alpha saggio

L’Alpha più interessante, probabilmente, è quello che si nasconde. Quello che, in sostanza, lascia più liberta al Beta o, ancora meglio, al sommelier. Esistono anche questi e qualcuno lo ammette chiaramente: si passa tutto il giorno a fare l’intenditore per lavoro, almeno il pranzo o la cena lasciate che se la godano anche loro! Sarebbe però molto interessante finire a tavola con un Alpha realmente tale e un Alpha ciarlatano. Per il primo sarebbero grasse risate!

Insomma l’Alpha si distinuge in quello “permuroso”, ovvero quello che ha da “insegnare” al Beta: a quello che “vuole solo dominare”. La sua, si sottolinea, è una vera e propria “responsabilità“. “Deve fare in modo che il Beta non si senta a disagio. Bisogna accompagnarlo nella comprensione del vino e coinvolgerlo nel dialogo”.

 

Carta dei vini: se l’Alpha è un Beta e se il Beta è troppo passivo, non va

carta dei vini donne beta

E i Beta? Anche qui ci sono delle importanti distinzioni da fare. Fatti salvi coloro che si fingono tali perché quando sono in momento di relax non hanno alcuna voglia di decodificare i vini, anche a loro è richiesto di mostrare un po’ di carattere. Finire in mano ad un Alpha del vino “dominante”, significa non avere alcuna voce in capitolo e vivere passivamente ogni avvenimento che porti alla scelta di una determinata bottiglia. Col rischio, ci sentiamo di aggiungere, di finire per degustare qualcosa di non proprio gradimento dovendo far finta che, al contrario, scelta migliore non poteva essere fatta.

 

In caso di bisogno rivolgiamoci all’arbitro della cena: il sommelier!

La categoria migliore è quella dei Beta che hanno voglia di imparare. A tavola, insomma, è complicato individuare chi è realmente Alpha o Beta. Chi dice la verità e chi si dà solo delle arie. Interessante è come dall’articolo emerga che le donne che Alpha lo sono davvero, tendano a non volerlo mostrare quando sono in compagnia. In fondo lasciarsi un po’ coccolare non fa mai male. E poi quando c’è una Carta dei Vini coinvolgere il sommelier del ristorante non è mai sbagliato! Chi più di lui dovrebbe essere (il condizionale è d’obbligo) un Alpha saggio?

 

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