Prosegue il nostro viaggio nel mondo per capire come, nei diversi Paesi, si affronta la sfida del secolo. E dall'altra parte del mondo c'è chi, emissioni zero, lo è già grazie ad animali simpatici, alberi, fiori ed energie rinnovabili

Abbiamo un po’ intrapreso un viaggio nelle realtà di tutto il mondo per capire come, ogni Paese, affronti la sfida dei cambiamenti climatici e abbiamo scoperto che ce n’è uno che ha saputo portarsi avanti con i tempi: in Nuova Zelanda le emissioni zero di carbonio sono una realtà con decenni di anticipo sull’obiettivo 2050 fissato a livello nazionale dal New Zeland Winegrowers, l’ente vinicolo del Paese.

Lo scopriamo leggendo un interessante articolo apparso su un giornale del posto che ci racconta di come, alcune aziende della Nuova Zelanda, siano già pienamente eco-sostenibili.

 

Yealands: obiettivo centrato grazie a maialini e pecorelle che scorrazzano e non solo. La sostenibilità è un obiettivo possibile a cui educare!

Non sarebbe carino vedere un simpatico maialino kunekune accogliervi in vigna o, magari vederci scorrazzare un gregge di pecore in miniatura, el Babydoll? In Nuova Zelanda è possibile ed è solo una delle tante storie emissioni zero che ci regala questa terra magica e che racconta NZ Herald.

Siamo nella regione Marlborough, alla Yealands Wine, dove proprio i simpatici maialini si occupano della lotta contro lo spreco alimentare mangiando i rifiuti alimentari che, su un terreno, è inevitabile trovare. A fargli compagnia le pecorelle che fungono invece da vere e proprie giardiniere dei vigneti, mangiando erba ed erbacce così da rendere meno necessario l’uso del trattore.

Non è fantascienza, ma realtà. Proprio questa, scopriamo, è stata la prima azienda ad ottenere la certificazione emissioni zero ed è tra i fondatori dell’International Wineries for Climate Action. Dal 2013 è riuscita a ridurre del 34 per cento le emissioni e vuole arrivare alla metà entro il 2030 per diventare “carbonpositive” entro il 2050.

Alle persone che visitano l’azienda la sostenibilità si insegna (e scopriremo che è così ovunque). Oltre a godere della meravigliosa vista sullo Stretto di Cook, i winelover possono conoscere i progetti di sostenibilità dell’azienda, che vanno dalle piantagioni autoctone, ai fiori di campo fino al ripristino di corsi d’acqua e zone umide. Ci sono poi progetti di generazione di energia solare ed eolica rinnovabile.

E tanto per dire, la presenza dei fiori scelti hanno permesso di ridurre del 15 per cento l’uso del diesel in vigna. A ciò si aggiunge il 25 per cento del fabbisogno energetico totale prodotto sul posto grazie ad enormi pannelli solari e turbine eoliche che sfruttano la brezza marina. Altra fonte le balle di potatura che vengono bruciate per creare energia.

 

Emissioni di carbonio zero? Ad una consistente riduzione ci si può arrivare in tanti modi: anche grazie alle colture autoctone che aiutano la vigna!

Restiamo nella stessa regione, ma ci spostiamo nell’azienda Lawson’s Dry Hills che la certificazione “carbonio-zero” l’ha ottenuta l’anno scorso. Sion Barnsley, alla guida dell’azienda, si dice certo che proprio la Nuova Zelanda potrebbe guidare la rivoluzione verde di cui il mondo ha bisogno. Qui non solo si è puntato sulla eco-sostenibilità “in casa” installando 200 pannelli solari, comprando un trattore più ecologico, utilizzando un compostaggio ecologico, scegliendo di seminare varietà autoctone oltre che promuovendo il riciclo come con l’utilizzo che lo sono per il 60% su cui si applicano etichette provenienti da carta ricavata da foreste certificate e gestite in modo sostenibile; da queste parti l’attenzione è caduta anche sui winelover che, al rispetto dell’ambiente, vanno educate.

Ai visitatori, infatti, viene regalato un pacchetto di semi di fiori selvatici della stessa azienda che vuole così trasmettere, attraverso la sua storia, un messaggio universale.

 

Arrivare alle emissioni zero piantando alberi? Certo che sì, sulla Bay of Island c’è chi, in 20 anni, ne ha piantati oltre un milione…

Spostandoci in una location da sogno sulla Bay of Island troviamo un’altro esempio di azienda a emissioni zero. E’ The Landing, che la sua certificazione l’ha acquisita valorizzando il patrimonio che la circonda sui 400 ettari di terreno in cui si trova. Negli ultimi 20 anni qui, infatti, sono stati piantati 1,2 milioni di alberi autoctoni. Alberi che, da soli, riescono ad assorbire più carbonio in un anno di quanto riescano a fare tutte le aziende che ci sono intorno.

Se poi a questo ci aggiungo alloggi di lusso, il vigneto e un’azienda vinicola boutique…la voglia di andarti a godere la magia ti viene facilmente. L’azienda è di proprietà della Cooper and Company e da anni lavora per essere ecosostenibile. Anche qui, al sostenibilità, si insegna attraverso la conoscenza del luogo e di ciò che produce: vini in primis ovviamente. Un soggiorno fatto di tour in vigna, degustazioni classiche (anche di ottimi formaggi) e  non solo. Si può anche partecipare ad una masterclass di degustazioni in botte. Non vi basta? Allora assemblate il vostro vino e portatevelo a casa.