che sia un dono, o che non ricordiamo da dove sia arrivata, non importa! Da Wine Enthusiast una piccola guida per capire se vale ed è il caso di venderla o semplicemente...godersela!

Ci continua a fissare ed è lì da tempo immemorabile: ma quanto vale quella bottiglia di vino che ci hanno regalato o abbiamo acquistato nel lontano… ? Bella domanda! Se siete tra quelli che hanno in casa un vino che immaginano possa avere un buon valore e pensano di poterla piazzare sul mercato, a darvi qualche buon suggerimento è Wine Enthusiast che a questa domanda ha dedicato un articolo a firma di Sara Pepitone.

 

Una bottiglia di vino che vogliamo farci valutare: il primo passo è leggere l’etichetta e cercare online se qualcuno l’ha già messa in vendita

La prima cosa da fare è, ovviamente, leggere bene l’etichetta. Capire anno, produttore, tipologia o varietà, dimensione, luogo di produzione e così via, è il passo da compiere per addentrarsi nel mondo della valutazione. A questo punto cerca di capire, magari con una rapida ricerca, se c’è qualcun altro che quella bottiglia l’ha già messa in vendita. Così un’idea del valore già potresti fartela. E niente panico: se una identica non la trovi, già una scrematura la si potrebbe fare con quella più simile.

Per aiutarvi, in questo senso, Wine Enthusiasti vi suggerisce alcuni portali come wine-searcher, winemarketjournal e così via. Ma siamo certi che anche navigando sui portali italiani ci siano siti utili. Chissà magari anche la nostra Carta dei Vini, non si sa mai!

 

Ora che hai un’idea del valore della tua bottiglia di vino chiama un professionista. Sì, ma non uno qualunque!

Ora che ti sei fatto un’idea di quanto potrebbe valere la tua bottiglia è ora di compiere il passo successivo. Quale? Ovviamente chiedere ad un professionista. Partiamo da un presupposto: se hai trovato un prezzo da capogiro, non ti entusiasmare, magari rimani deluso. Potrebbe però anche accadere il contrario e magari, una valutazione online, potrebbe rivelarsi molto, ma molto sottostimata rispetto al valore reale.

Un esempio ce lo fa su Wine Enthusiast Shaun Bishop, Ceo di JJ Buckley Fine Wines, che ricorda di un cliente che voleva vendere una bottiglia di Quinta do Noval Port del 1963, inizialmente stimata per 250 dollari. Beh, ad un esame più attento si  è scoperto che la sua, di etichetta, era molto più rara e di dollari ne valeva ben 3.500!!!

Ecco questa è la strada che vi auguriamo di percorrere. Ovviamene, raccomanda John Kapon, presidente di Acker Wines, è importante che la persona che valuta la bottiglia conosca bene il mercato del vino, i prezzi per singolo produttore e le annate specifiche. Insomma non ci accontentiamo del primo trovato per strada!

Kapon stima che Acker, un rivenditore e una casa d’aste, abbia valutato 10 milioni di bottiglie nei 20 anni in cui ha tenuto aste. Di solito tratta solo grandi lotti, con collezioni che vanno da 30 a 3mila bottiglie, ma è un esempio per capire su che tipo di professionista ci dobbiamo orientare. Un vero perito, infatti, sottolinea l’articolo pubblicato, può determinare il valore della bottiglia anche in base al valore di un vino, in base a domande, come e dove è stato acquistato, ricevute delle vendite e stato di conservazione. Un aspetto che sottolinea Charles Antin, responsabile delle vendite all’asta e banditore di Zahy’s Wine Auctions. E, comunque, quel che è certo è che migliore sono provenienza, conservazioni e condizioni generali della bottiglia, più la bottiglia può essere preziosa.

 

Ecco come capire se hai trovato il “valutatore” giusto! Sono tante i dettagli da analizzare. Il mercato del falso, si sa, è sempre in pole-position!

A dare qualche dettaglio in più utile a capire se ci siamo rivolti alla persona giusta, è Leila Dunbar, presidente del consiglio d’amministrazione della The Appraisal Foundation, un’organizzazione senza scopo di lucro autorizzata dal Congresso e creare standard per i valutatori.

I valutatori, tra le cose cui prestano attenzione, è l’eventuale perdita di liquido. Cosa che potrebbe indicare che ormai siamo di fronte ad una bottiglia imbevibile. Ecco, ci verrebbe da dire, abbiate cura di ogni bottiglia che vi viene regalata… mai dire mai!

Altro ruolo importante dei valutatori è capire se quello che gli stiamo sottoponendo è un falso. Un problema che riguarda soprattutto Bordeaux e Borgogna, ma a dirla tutta anche molte eccellenze italiane. Basti pensare alle tante battaglie che il Prosecco si trova a combattere ormai da anni.

Sono sempre loro, quindi, a controllare bene l’etichetta e capire se è originale a anche gli addetti a vedere se le caratteristiche della bottiglia corrispondono a realtà. Tra le buone notizie c’è il fatto che nella valutazione della bottiglia possono essere calcolate anche eventuali valutazioni per coperture assicurative o richieste di risarcimento, determinazione dell’imposta sulla successione, pianificazione o donazione, donazioni di beneficienza non in contanti, accordi di divorzio e così via! Sì, ma ora non facciamo che divorziamo per prendere qualche migliaio di dollari in più!!!

 

Capiamoci: se pensate ad un’asta la vostra bottiglia di vino deve valere… parecchio! Se così non è potreste trovare un’altra strada o più semplicemente… godervela!

Altra cosa importantissima secondo Antin: per far valutare una bottiglia non dovreste mai pagare. Ecco, quindi se ci si chiedono soldi, forse è il caso di cambiare professionista. Certo, un discorso che vale soprattutto in caso di lotti, dato che quella di una casa d’asta deve essere una stima, ma per una bottiglia che potremmo scoprire non valere nulla, perché dovremmo pagare tanto?

Ed eccoci quindi alla fase quattro descritta da Wine Enthusiast: vogliamo mettere all’asta la nostra o le nostre bottiglie? Questo suppone che la perizia sia andata sufficientemente bene da valerne la pena. Se questa è la strada, si ricordi che, sottolinea Wine Enthusiast, poiché le case d’asta addebitano la commissione di un venditore e il premio di un acquirente, le commissioni sono inferiori rispetto a quando decidi di vendere direttamente ad un commerciante di vino.

Beh fatevi furbi, dice sostanzialmente Dunbar: inviate foto e informazioni a case d’asta e rivenditori e accettate la migliore offerta (purché non sia quella che si trova a vivere il protagonista dell’omonimo meraviglioso film di Tornatore).

Certo, come abbiamo anticipato, in questo caso dovreste essere sicuri di avere una bottiglia davvero eccezionale. In caso diverso c’è solo una cosa da fare: godetevela! O, al massimo, regalatela. E se proprio proprio qualcosa ci volete tirar su portatela ad un’enoteca locale e lasciatela a loro.

Ci potrebbero essere, insomma, ristoratori interessati all’acquisto. L’altra, ultima opzione, è venderla su internet. Ma anche in questo caso lasciate perdere le grandi piattaforme di scambio. Ancora una volta, rivolgetevi a chi ci capisce! C’è sempre un ma… qualunque strada scegliate, escludendo le case d’asta per cui ci vuole una bottiglia da migliaia di dollari e la decisione di godervela voi, sappiate che per vendere “bene” la vostra bottiglia di vino dovrà valere almeno 500 dollari!!!

Avete già stappato?