Dal 1 al 31 i ristoranti di Verona e provincia aderiscono all'iniziativa portando in tavola l'eccellenza dei produttori di Durello e quella del formaggio Monte Veronese Dop

Promuovere il territorio attraverso l’eccellenza; ad esempio abbinando Doc e Dop e cioè Bollicine Durello Doc e Monte Veronese Dop. Accade a Verona e provincia grazie all’Associazione Culturale Hostaria che dal 1 al 30 marzo proporrà in tanti ristoranti di Verona e provincia la rassegna #100Menù di Durello e formaggio Monte Veronese. L’hashtag suggerisce l’intenzione della viralità e con essa la promozione delle sue peculiarità enogastronomiche. Come prenotare? Attraverso il sito o l’App.

 

Bollicine Durello Doc: scegli il menù a base di Doc e Dop e prenota con l’App

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Sembra uno scioglilingua, ma dietro l’idea c’è. Ed è questa: proporre un menù che valorizzi entrambi i prodotti del territorio con una proposta che abbia un prezzo minimo di 15 euro ed uno massimo di 35. Spazio alla creatività dei ristoranti e al marketing dei produttori. Coinvolti nell’iniziativa sono infatti tutti i viticoltori che si dedicano alla produzione del Durello Doc associati con l’omonimo Consorzio. “Il progetto #100Menù – ha spiegato il presidente dell’Associazione Hostaria Alessandro Mediciè al servizio degli appassionati dell’enogastronomia tipica veronese e vuole essere una guida per i turisti appassionati dei sapori e vuole mettere in rete i ristoratori con i produttori di specialità”

Non la prima iniziativa dell’associazione, ma di certo una di quelle che riscuoterà successo. Vista anche la sua socialità. Per raccontare la propria esperienza basta l’hashtag, per prenotarla la App #100Menù. Scegli il menù, clicca e prenota direttamente dalla App su Smartphone o dalla pagina web del sito dell’iniziativa. Ad oggi sono più di 80 i ristoranti, i bar e i winebar coinvolti, ma l’adesione è sempre aperta fino alla fine del mese di marzo.

Il menù? E’ a fantasia dello chef…purché ci sia il Monte Veronese Dop pensato e portato in tavola per essere il compagno perfetto di un calice di Durello.

 

Bollicine Durello Doc: perché l’idea di rendere protagoniste queste bollicine

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Proviamo a immaginarlo. Se l’eccellenza fa gola a tutti e trova i favori di chi di esperienza ne ha, la scelta di muoversi attraverso un App, creare un hashtag e portare in tavola delle “effervescenti” bollicine può avere un obiettivo preciso: far scoprire ai giovani, i cosiddetti Millennials, l’eccellenza di un territorio. E il Durello Doc decisamente lo è. D’altra parte il Veneto sta davvero puntando molto sui suoi autoctoni. Non solo con questa iniziativa tutta veronese, ma anche con quella che sta facendo il giro della provincia di Vicenza: il Wine & Tour Food con cui produttori, enotecari, titolari di winebar e ristoratori hanno lanciato una vera e propria sfida allo Spritz. 

Quella del Lessini Durello Doc è piuttosto un’alternativa. A cosa? Ovviamente al più famoso Prosecco. Si gioca in casa e si gioca sulle peculiarità del territorio. Se è vero che il Prosecco resta un’eccellenza indiscussa traino dell’export è pur vero che la biodiversità offre tante possibilità. E quella degli spumanti Lessini Durello Doc, che hanno il loro Consorzio a vigilare, lo sono sicuramente. Biodiversità che è quella particolarità tutta italiana su cui anche l’ultimo rapporto Ismea ha consigliato di puntare. 

“Uno spumante giovane e alternativo: stuzzicante, dinamico, mai scontato, con un carattere vulcanico che lo rende unico al mondo”. Così si presenta sulla pagina del Consorzio. Così si presenta ai giovani con questa bella iniziativa che mette in rete l’enogastronomia del territorio. Gli stessi che, a quanto pare, le bollicine “alternative” stanno imparando davvero a riscoprirle ed apprezzarle. 

Crediti fotografici. Foto in alto Flickr – CC di Barnyz e Chaim Gabriel Waibel