Era la nonna di tutti Elisabetta II e il suo legame con il vino italiano era forte: un buon calice non se lo negava, la sua passione era il Brunello, ma per tutti i nostri calici aveva un occhio di riguardo

Era il 30 novembre del 1947; quella che sarebbe diventata la Regina Elisabetta II oggi icona immortale, sposò il suo principe Filippo d’Edimburgo e per brindare, al grande banchetto reale, non c’erano solo grandi champagne e vini francesi, ma anche il Brunello di Montalcino Biondi-Santi.

 

La Regina Elisabetta a il suo amore per il Brunello: immagini storiche di un legame indissolubile

Ph: foto Ansa

Non bisognava conoscerla per amarla, Elisabetta ha saputo davvero fare innamorare tutti: è stata una vera regina e lo è stata anche della buona tavola! Anche noi vogliamo omaggiare Elisabetta II perché se il London bridge è solo metaforicamente crollato, qualche certezza la sua morte l’ha tolta un po’ a tutti noi. Tra meme e battute tutti, in fondo, abbiamo pensato che forse l’immortalità esistesse e in un certo senso esiste davvero perché la regina Elisabetta era la nonna di tutti e una nonna non si dimentica.

Tra l’altro una nonna è anche quella che in tavola porta sempre bontà e sulla sua Elisabetta di certo non faceva mancare eccellenza, neanche nei calici. Quello per il Brunello è stato un amore che l’ha accompagnata per tutta la vita. Un Riserva 1955 è stato infatti aperto in suo onore il 28 aprile del 1969 all’ambasciata italiana di Londra quando in occasione di una cena in suo onore con il vino scelto personalmente dall’allora presidente della Repubblica italiana Giuseppe Saragat: una bottiglia epica a dir poco dato che per Wine Specator è una delle migliori del ‘900, come ricorda WineNews in un suo articolo a questo dedicato.

 

Buon vino e amicizia sincera: la regina Elisabetta II, “Lilibeth”, nel ricordo dei Marchesi Frescobaldi

D’altra parte non è un segreto che “Lilibeth” avesse un forte legame con i Marchesi Vittorio e Bona Frescobaldi che non hanno fatto mancare il loro messaggio di cordoglio per la scomparsa della sovrana. Vittorio, che della casa vitivinicola ha fatto il colosso che è oggi, l’ha ricordata con affetto rievocando gli incontri avuti ad esempio i occasione del pranzo di gala offertole nel 2000 dall’allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi al Quirinale o ancora al matrimoni di William e Kate. Una “donna eccezionale e amatissima dal suo popolo”, ha detto.

E che fosse una donna ironica lo ricorda anche la Marchesa. La regina, infatti, ha soggiornato molte volte nel mese di settembre nella villa I Collazzi della famiglia con la principessa Margaret e la regina madre. Un aneddoto porta nel cuore: quando in occasione dei 90 anni della regina madre lei e il marito furono invitati alla cena di Buckingham Palace e chiese a Carlo, con cui li lega un forte legame, se potesse portare sua madre, coetanea della madre di Elisabetta. La richiesta fu accolta e alla signora la regina disse che i suoi anni li portava benissimo. 

 

Non solo Brunello: la regina amava tutto il vino italiano, ma tutta la famiglia reale con il vino ha un legame fortissimo

Brunello su tutti, ma non solo Brunello. A dirla tutta la cosa a cui proprio la regina non poteva rinunciare era il gin, ma un buon calice non lo rifiutava mai, soprattutto se italiano. Certo misurata in tutto, Elisabetta era misurata anche a tavola da vera Queen. D’altra parte il vino in famiglia è di casa: basti pensare che Camilla è presidente della United Kingdom Vineyard Association e che lei e re Carlo III producono nella tenuta di Highgrove House.

 

Per aperitivo un gin, la sera un flûte di champagne: il buon bere era un piacere per la regina Elisabetta e sempre all’insegna di quella sua inimitabile moderazione!

Ph: foto Agi

Se il vino la regina lo beveva con piacere e con moderazione, molto più forte era di certo il suo legame con il gin che degustava come aperitivo prima di pranzo: gin e Dubbonet con un cubetto di ghiaccio e una fettina di limone. A fine giornata, prima di dormire, un flûte da vera “Queen” con Keug, Veuve Clicquot, Lanson o Bollinger. Champagne quest’ultimo che ci ricorda quello 007 che la scortò in uno spot indimenticabile allo stadio di Londra in occasione dell’apertura dei giochi olimpici. Un amore, quello per il gin, testimoniato anche dalla nascita del gin di Palazzo. E’ il Buckingham Palace Gin che sarebbe realizzato con erbe raccolte a mano in gran parte proprio nel giardino della regina.

Non avremmo mai potuta incontrarla, ma non poterlo fare ci dispiace ancor di più perché un bel gin tonic con la regina Elisabetta lo avremmo bevuto molto volentieri con tanta ironia british e la consapevolezza di avere davanti una grande donna che ha segnato il nostro tempo e la modernità e che, in fondo, resterà immortale nei cuori di tutti noi!