Uno studio della Uc Davis in California, ha rilevato la presenza di oligosaccaridi nelle vinacce di Chardonnay: un carboidrato utile a rafforzare il sistema immunitario e il sistema intestinale

Vino in pillole, il nostro benessere un giorno potrebbe passare anche da qui. In realtà stiamo parlando della vinaccia che, a quanto pare, potrebbe essere utilizzata negli integratori secondo quanto emerso da uno studio condotto dai ricercatori della Uc Davis in California. Parliamo, a dirla tutta, di bucce, gambi e semi d’uva lasciati nel processo di vinificazione, che potrebbero trovare impiego nel settore “benessere” e “salute”.

Una ricerca che deve fare ancora molta strada, ma che prende le mosse dalla consapevolezza dei principi positivi contenuti in quelli che potremmo definire “scarti del vino” e che ha una sua fondatezza se, a scomodarsi nel darne notizia, è una rivista del calibro di Wine Spectator.

Vino in pillole: la ricerca che potrebbe fare delle vinacce un elemento di forza per salute e benessere

Lo studio è stato condotto sulle proprietà chimiche delle vinacce di Chardonnay. Dopo aver eseguito i test sulle uve, i ricercatori hanno quindi scoperto che proprio la vinaccia contiene una quantità elevata di un carboidrato noto come oligosaccaridi. Un carboidrato che si trova comunemente nei tessuti vegetali e umani.

Noti, dunque, i suoi benefici e il fatto che possano aiutare a rafforzare le risposte immunitarie del corpo e la salute intestinale. Basti sapere che si trova nel latte materno. “I primi risultati – ha riferito a Wine Spectator la scienziata che ha guidato lo studio Daniele Barile, professoressa di scienze naturalisono incoraggianti. La vinaccia potrebbe essere una fonte preziosa per gli oligosaccaridi ed altri composti che supportano la salute e la nutrizione. C’è ancora molta ricerca da fare – ha sottolineato -. Ma i primi risultati promettono che la vinaccia di Chardonnay può diventare una fonte per lo sviluppo degli integratori e altri prodotti alimentari a sostengo della salute”.

A contribuire lo studio anche una cantina, la Jackson Family Wines. La proprietaria Barbara Banke ha unito le forze con Peggy Furth di Chalk Hill, azienda focalizzata proprio sul benessere e il beauty a riprova di come crescano le collaborazioni tra produttori divino e industrie cosmetiche e alimentari. Tra le tante che hanno puntato ad esempio sul resveratrolo, che si trova naturalmente nelle bucce e i semi dell’uva rossa, c’è Caudalie ad esempio, come ricorda The Drink Business che ha rilanciato la notizia. Addirittura, ricorda il magazine, l’Università iraniana di scienze mediche ha scoperto che sempre il resveratrolo potrebbe essere potenzialmente adottato per il trattamento dell’endometriosi.

Insomma con il vino in pillole…tutto potrebbe andare giù (parafrasando la grande Mary Poppins)!