I modelli di promozione turistica della Regione vengono adottati all'estero. E la sua eccellenza l'estero la premia. E sul territorio? Per i piccoli agricoltori una marcia in più

Il sistema vino in Toscana ha sempre avuto una marcia in più. Non a caso la prima Docg, anche se non sotto questo nome, è nata proprio qui. Per la precisione nel Chianti quando, nel 1716 il Granduca Cosimo III De’ Medici promulgò il bando che, tutelando il vino del territorio, di fatto costituì la prima denominazione della storia.

Di tempo ne è passato, ma la Toscana non ha mai perso il passo, anzi ne ha sempre fatto uno in più e ora a fare scuola, in Europa, è il suo modello di promozione turistica. Sa raccontarsi, sa far innamorare e sa valorizzare.

 

Dall’Olanda a Creta: tutti vogliono imitare la Toscana e anche il suo vino è motivo d’ispirazione

Gli olandesi hanno deciso. Per avviare la collaborazione tra le cantine del territorio e dare una spinta all’enoturismo adotteranno il progetto “Tuscany Wine Architecture”. E fa piacere che la best practice presentata al progetto BrandTour sia stata pensata non da un privato, ma dalla Regione a riprova di come il sistema vino Toscana faccia sempre la differenza.

Protagonista di questa diffusione extraterritoriale non è solo il vino sebbene, in ogni ambito, in Toscana, tutto si permei del nettare degli dèi. Se i matrimoni tra le vigne qui sono un must, non sappiamo se lo stesso lo si potrà fare sulle Isole Baleari, ma quel che è certo è che l’arcipelago importerà il format Love My Tuscany, il progetto messo a punto da Toscana Promozione Turistica per rendere unico il giorno del “sì”.

E’ un altro territorio Doc quello della Valdichiana e anche da qui il progetto “Living” è pronto ad espatriare. Sempre nell’ambito del Brand Tour è stato infatti selezionato ed adottato dall’Ente del turismo delle Fiandre orientali come modello di governance territoriale e di promozione delle varietà di prodotti turistici di un’area specifico.

Anche Creta ha scelto un modello toscano: quello del BTO, il Buy Tourism Online. Che dire? La promozione turistica da queste parti fa decisamente scuola.

 

A Marsiglia il “vino marino” dell’Isola d’Elba fa incetta di riconoscimenti con un corto che lo racconta magicamente

Là dove non viene imitato il vino toscano viene premiato. E’ quanto avvenuto al 26° Festival Internazional Œnovidéo di Marsiglia dove il documentario Vinum Insulae ha ottenuto ben due riconoscimenti: Miglior Cortometraggio e il Revue des Œnologues, che ne riconosce l’originalità della sperimentazione.

Il film di Stefano Muti racconta del vino marino dell’Isola d’Elba. Meglio sarebbe dire dell’esperimento enologico realizzato dall’azienda agricola Arrighi con la collaborazione del professor Attilio Scienza, ordinario di Viticoltura all’Università di Milano. Sugli schermi la storia di “Nesos“, il vino che ci catapulta nell’antichità, quando i Greci producevano i loro vini leggendari nell’isola di Chio. Un esperimento di qualità e sostenibilità dove protagonista è il mare con l’acqua salata utilizzata sulle uve come antisettico. Selezionato tra 144 video provenienti da 17 Paesi è l’unico dei tre italiani in concorso ad aver ottenuto non uno, ma ben due riconoscimenti. Premi che saranno ritirati al Palazzo del Lussemburgo a Parigi il 14 ottobre.

 

Non solo grandi brand. La Toscana valorizza tutto il territorio e per i piccoli produttori arrivano i chioschi “del fatto in casa”

E se è vero che la Toscana è un territorio fatto di grandi brand, importanti denominazioni e vini d’eccezione, è altrettanto vero che, come tutta Italia, il territorio è una costellazione di piccoli produttori troppo spesso sacrificati da un business che verso i piccoli ha forse troppo poca attenzione.

E così, con una sorta di salto nel passato e decisamente controtendenza in un’epoca in cui tutto deve essere “big”, la Toscana spalanca le porte ai piccoli produttori dando il via libera ai chioschi delle produzioni casalinghe. Lo ha sancito la Commissione sanità della Regione. Già nel 2018 era entrata in vigore l’innovativa legge che consente di semplificare e salvaguardare le piccole realtà agricole permettendo oro di trasformare, lavorare e confezionare piccoli prodotti destinati alla vendita o la degustazione in casa. Ora quegli stessi prodotti, tra cui il vino, potranno avere uno spazio tutto loro. Un concetto decisamente rivoluzionario che getta un nuovo sguardo sul concetto di sicurezza alimentare riabilitando “il fatto in casa” laddove vi sia certezza della professionalità e lo stato igienico dei luoghi di produzione. 

Una vera manna per i piccoli agricoltori che guarda alla qualità e non la quantità e che, siamo certi, conquisteranno i tanti turisti che in ogni stagione invadono la regione italiana.

Avete dubbi sul loro successo? Beh allora sappiate che in America i food truck del vino stanno facendo letteralmente…il botto! Insomma, il sistema vino toscano gode, come sempre, di ottima salute!