Tre le new entry del 2017 nella classifica della prestigiosa rivista. Tutte premiate con il Best of Award of Excellence. Tre Carte dei Vini che si aggiungono alle 19 già presenti. Il perfetto tour del vero enoappasionato...eccolo!

Sono 3.592 i ristoranti che Wine Spectator, dal 1981 ad oggi, ha incoronato, dividendoli tra Award of Excellence, Best of Award of Excellence e Grand Award, come quelli con le migliori Carte dei Vini al mondo. Un riconoscimento difficilissimo da ottenere. L’Italia in questa lunghissima lista c’è con 22 nomi. Erano 19 fino al 2016, ma a questi se ne sono aggiunti tre e tutti insigniti del Best of Award of Excellence, il riconoscimento che la prestigiosa rivista indica con “due bicchieri”.

Oggi vi portiamo in questo viaggio del gusto alla scoperta delle migliori Carte dei Vini italiane partendo proprio dai tre nuovi ristoranti che si sono aggiudicati un posto nella classifica più ambita.

 

Winelist by WineSpectator: Torino e Cogne si guadagnano un posto tra le celebrità

 

Winelist by WineSpectator - Torino

 

Il 2017 ha incoronato con i “due bicchieri” tre locali diversi, ma tutti e tre con Carte dei Vini strepitose. Peccato che non tutte siano consultabili online. Venialità rimediabile, ma quel che è certo è che i nuovi protagonisti degli Awards di Wine Spectator sono un bene per l’Italia dell’enologia in lungo e in largo.

Ad ottenere il prestigioso riconoscimento sono stati due ristoranti di Torino, Il Cambio e Magazzino 52 e Le Petit Restaurant di Cogne. Un luogo, quest’ultimo, davvero diverso. Il ristorante del Bellevue Hotel & Spa ha infatti soltanto quattro tavoli, una cucina stellata che affonda le radici nella tradizione montanara e mediterranea. Online la Carta dei Vini non c’è, ma ci ha stuzzicato leggere, nel menù che il Maitre e il Sommelier ci propongono una piccola scelta di vini al bicchiere. Scelta che per essere arrivata a guadagnarsi il Best of Award of Excellence di WineSpectator deve essere eccellente e che, soprattutto, dimostra come, il calice sia sempre più di tendenza.

 

Il tandem torinese

Bello il duo torinese di realtà che testimoniano la grande capacità italiana di raccontarsi in modi differenti al calice e nei piatti. Il Cambio non ha bisogno di presentazioni. E’ uno dei ristoranti più eleganti del mondo. Entrarci è come entrare in un’opera d’arte ottocentesca, proprio come quella che ci accoglie tra stucchi e specchi dell’epoca. Una Carta dei Vini (questa volta disponibile online) dove a parlare è la grande eccellenza d’Italia, del mondo e, soprattutto, del territorio. E il Piemonte di vino…ne sa!

E’ un rifugio per i cultori il Magazzino 52. Un bistrot dove le bottiglie sono l’arredamento, nel senso che ovunque ci si accomodi, la loro vista riempie i nostri occhi. E si tratta, nella gran parte dei casi, di chicche frutto della ricerca e della curiosità dei suoi titolari che vanno a scovarli tra i piccoli produttori. Soprattutto se parliamo di Champagne, mantenendo salda l’offerta dei grandi vini del territorio e di tutto il mondo. Una cuorisità: la lista la potrete consultare guardando direttamente tra gli scaffali!

 

Winelist by WineSpectator: se siete dei cultori ecco le altr 19 Carte dei Vini che non potete perdere

 

 

Innanzitutto cerchiamo di capire come WineSpectator conferisce i riconoscimenti. Il bicchiere, cioè uno solo, fino ad oggi è stato assegnato a 2.335 Carte dei Vini. Quattro sono i ristoranti italiani inclusi nella lista. Sulla Carta devono esserci almeno 90 selezioni, tutte di qualità che rispondano in termini di prezzo e stile anche al menù. Il Best of Award of Excellence, cioè i due bicchieri, vengono invece assegnati a quelle liste capaci di incorporare una grande varietà di regioni e tipologia di viticoltura. Di possedere in Carta delle verticali dei produttori più importanti e avere almeno 350 vini a disposizione. Roba da professionisti insomma. In questo caso di ristoranti italiani tra i 1.168 insigniti del riconoscimento sono 13.

Ma quello su cui riflettere è il numero di ristoranti italiani che si sono aggiudicati il Grand Award. Il più prestigioso dei riconoscimenti. Sono solo 89 in tutto il mondo. Considerando che sono 36 anni che WineSpectator lo assegna, non è difficile capire quanto sia complicato riuscire ad ottenerlo. Beh su 89, cinque Grand Award sono italiani. Se si fa una media considerando che la selezione della prestigiosa rivista arriva fino in Kenia, la statistica è dalla nostra parte. Quali sono i requisiti che permettono di ottenerlo? Innanzitutto devono avere “una devozione senza compromessi al vino e alla qualità”. Oltre 1.000 le etichette in Carta, compresa una selezione in grande formato che si armonizzino alla perfezione con il menù che, a sua volta, deve essere eccezionale.

Pronti a scoprire quali sono questi 22 paradisi del vino in Italia?

 

I “fantastici 4” Award of Excellence firmati Italia

Due a Firenze, uno a Venezia e uno a Milano. Sono qui i quattro ristoranti che si sono negli anni aggiudicati “il bicchiere” WineSpectator. La Toscana è tutta nel km0 e nell’eccellenza de “La Cantinetta” e al “Giannino in San Lorenzo”, ristorante nato all’interno di un vecchio loggiato del 1600 che al suo interno ha un’apposita sala attrezzata come enoteca. Entrambe in pieno centro a Firenze, offrono ottime Carte dei Vini con uno spaccato d’Italia e del mondo, ma, soprattutto, dei grandi vini di questa regione.

L’internazionalità è invece di casa a Milano dove WineSpectator un bicchiere lo ha assegnato al Barbacoa Churrascaria, ristorante brasiliano famoso soprattutto per le sue carni e, ovviamente, i suoi vini.

Ritorniamo nella tradizione e facciamo un salto al “Marco Polo” di Venezia che, con la sua Carta dei Vini, nella rivista WineSpectator c’è dal 2014. Tra il Ponte di Rialto e piazza San Marco, dal 1945 è esattamente così come lo vedete: tipico. Nell’architettura e nella cucina dove la carne e il pesce vivono secondo la tradizione sebbene con escursioni fuori porta e una Winelist che sa sempre come abbinarsi perfettamente.

 

Le “13 stelle” del Best of Award of Excellence

Tre ve li abbiamo già raccontati e sono le new entry di Torino e Cogne. Ma già che ci siamo fermati a Venezia ripartiamo da qui. Due i “due bicchieri” (perdonate il gioco di parole) che troviamo tra le calle veneziane. Parliamo dell‘Antico Pignolo che nella lista WineSpectator c’è dal 1996 e del ristorante Lineadombra che invece si è inserito nel 2008. Restando in Veneto una visita la merita certamente il Borgo Antico di Pescantina che dal 2014 è protagonista della special list WineSpectator.

Lo stesso anno il Best of Award è andato anche a Milano, per la precisione all’Acanto. Per capirci: parliamo del ristorante dell’Hotel Savoia! Tra i più longevi dell’elenco c’è anche un piccolo gioiello marchiagiano: il ristorante Due Cigni di Montecosaro Scalo.

La Toscana ovviamente c’è con due ristoranti. Uno a Firenze e uno a Sinalunga in provincia di Siena. Parliamo del Ristorante La Torre e il ristorante Walter Radaelli. Il Piemonte è invece in lista con un luogo d’eccezione: La Vineria del Colle di Sestriere. Il nome già lascia intuire: 80mila bottiglie in un ristorante dove “legno e vino si fondono”.

Chiudiamo, ovviamente, nella Capitale. Tra i Best l’eccellenza non manca grazie alle Carte dei Vini perfettamente studiate peri menù de “Il Convivio Troiani”, a due passi da Piazza Navona e da 20 anni punto di riferimento della ristorazione capitolina, e dell’esclusivo ristorante Rinaldi…alle spalle del Quirinale!

 

Le “5 superstar” che si sono meritate il Grand Award

Restiamo a Roma perché qui ci sono due certezze della super eccellenza alla calice e nel menù. La perfezione la troviamo infatti a La Pergola, il ristorante dell’Hotel Cavalieri dove a far da guida c’è lo chef Tre Stelle Heinz Beck. Non ha bisogno di presentazioni neanche la fiorentina Enoteca Pinchiorri così come l’Antica Enoteca del Vino di Verona e Il Poeta Contadino di Alberobello.

Ristoranti dove non esiste sbavatura. Ne manca uno? Sì, lo abbiamo lasciato per ultimo, perché è a Cuneo che potete trovare la Fort Knox del Vino. Siamo nel cuore delle Langhe. La Ciau del Tornavento è l’esperienza che tutti gli amanti del vino dovrebbero fare. La sua cantina, ricavato nel tufo della collina, conserva più di 65mila bottiglie di 450 produttori per un totale di circa 1800 etichette di tutto il mondo.

 

Winelist by WineSpectator: ma ai consumatori come piace la Carta dei Vini?

 

Winelist by WineSpectator calici-vino1

 

Proprio a ridosso dell’assegnazione dei riconoscimenti WineSpectator lo ha chiesto in un sondaggio. Cosa è venuto fuori? Che, come ormai ben sapevamo, è il calice a fare tendenza. E con lui il rapporto qualità-prezzo. La domanda era questa: “quando si ece a cena, cos’è particolarmente importante trovarae in una Carta dei Vini”. Le risposte più quotate sono state, “l’ampiezza di selezione offerta per ogni varietà o regione”, “la disponibilità di bottiglie con un buon rapporto qualità prezzo” e, soprattutto, “un’offerta estesa di vini al bicchiere”.

A quanto pare, insomma, a cena non si vuole bere un solo vino. Ma comprare più bottiglie sarebbe solo uno spreco. Ecco perché tutti vorrebbero un’ampia offerta al calice. Lo ha deterinato il 26% del campione. Con la “profondità” della Carta ricercata dal 18%. Contano anche la cura delle desrizioni (10%), i vini rari (7%), ma pochissimo, e un po’ stupisce, l’abbinamento con il cibo (3%).