Nella bidens pilosa gli enzimi capaci di sostiuire quelli animali nella produzione di vino e formaggio. Ora la South Ural State Unversity vuole scoprire come accelera la fermentazione. Una buona notiza per chi sceglie il vegano?

Vino prodotto con le erbacce: una realtà a quanto pare. E non solo il vino: anche il formaggio. E’ decisamente singolare lo studio condotto negli Usa, ma certamente interessante per chi produce vino vegano. Eliminare gli enzimi animali da ogni produzione industriale alimentare? Sembra possibile.

 

Vino prodotto con le erbacce: la Bidens pilosa e le sue proprietà aprono un nuovo scenario per il settore vegan

Ph: Bidens Pilosa

Certo è tutto ancora da verificare, ma quel che è certo, così come si evince dallo studio pubblicato sull’International Journal of Scientific and Technology Research,  che ci sarebbe l’estratto di una comune pianta infestante, per questo un’erbaccia, in grado di dare gli enzimi necessari per produrre diversi alimenti, a cominciare dal vino.

A condurlo la South Ural State University (SuSu) secondo cui esiste la possibilità di utilizzare nella produzione enzimi vegetali che, tra i tanti vantaggi, ha quello dei minori costi. Ma di che pianta parliamo? La Bidens pilosa, in italiano la Forbicina pelosa.

Secondo le analisi svolto dall’International Laboratory for the synthesis and analysis of food ingredients, l’estratto di foglie di questa erba infestante accelererebbe la scomposizione delle proteine. Questo la renderebbe adatta ad ottenere composti biologicamente attivi come la tirosina, isolata dal formaggio nel 1846. Gli scienziati alla guida del progetto ricordano come questa pianta abbia avuto un uso ampio nella medicina in passato. “A nostro avviso – affermano – è estremamente vantaggiosa sia per la vinificazione che per la lavorazione del latte: l’estratto di Bidens pilosa può diventare un’alternativa a molti enzimi animali“. Parole queste pronunciate da Irina Potoroko, capo dipartimento di tecnologia alimentare e biotecnologie.

 

Un accelerante per la fermentazione

E’ dalle foglie che si ricaverebbero gli enzimi e ora la Potoroko è intenzionata a portare avanti la ricerca per scoprire se altre parti della pianta possano assurgere allo stesso ruolo. Il prossimo passaggio sarà quello di studiare il meccanismo di incapsulamento, trasporto e rilascio dell’estratto per aumentare l’efficienza dei processi di fermentazione.

Resta solo una domanda. Lo studio prevede anche una parte in cui se ne analizza l’effetto sul gusto? Troppo presto per dirlo. Certo è che per il mercato dei vini privi di ogni enzima animale, questa notizia potrebbe avere la sua importanza.