Il punto lo ha fatto Donatella Cinelli Colombini alla consegna del Premio Prima Donna 2018 a Sara Gama. Le donne sono sempre più protagoniste e i numeri, anche in Italia, lo confermano

Sono sempre più consumatrici e il loro ruolo, nel settore, è in continua crescita: il vino è sempre più donna! Sembra proprio che il “rosa” stia dando nuove sfumature ad un mondo fino a qualche decennio fa considerato un forte maschile. Per conquistarlo le battaglie ci sono state, ma la tenacia femminile ha fatto sì che il loro vessillo fosse issato sulla torre più alta.

Lo dicono i numeri. Quelli che, in occasione del premio Prima Donna 2018 consegnato a Sara Gama, calciatrice e capitano della Juventus e della nazionale femminile, ha ricordato la Presidente de Le Donne del Vino, Donatella Cinelli Colombini.

Il vino è sempre più donna: comprano di più e sono sempre più quelle che entrano nel settore

Davanti ad una grande platea di ospiti, tutti dal nome illustre, all’interno del teatro di Montalcino, la Colombini ha ripercorso brevemente la difficile battaglia delle donne per ritagliarsi un ruolo, ma soprattutto per vederselo riconosciuto, nel mondo del lavoro.

“Negli anni Settanta, quando la donna diventa una parte irrinunciabile delle pubblicità, si comincia a parlare di donna oggetto – ha detto – . Oggi, pur in mezzo a tante difficoltà, pensate che nello Sri Lanka non possono ancora acquistare vino, si è aperta una nuova fase: le donne dominano il mercato in Asia”.

Uno dei tanti esempi supportato dai numeri che fanno registrare. In Giappone nell’80% dei casi sono loro ad acquistarle vino, mentre in Cina il 52% delle donne è attenta anche alla qualità e acquista vini più costosi.

Sono sempre loro a preferire l’enoturismo soprattutto se parliamo di spagnole e statunitensi, che raggiungono quota 53%.

 

Il vino è sempre più donna: quella in atto è una rivoluzione culturale e l’Italia è in prima linea

Quello che è in atto, in realtà, è un vero e proprio cambiamento culturale. Lo confermano i numeri del  Wset -Wine & Spirits Education Trust, la più grande organizzazione mondiale di formazione sul vino.

Nel  1970 le diplomate erano il 10.6%. Oggi sono il 42.8%. “In Italia – spiega ancora Colombini – le donne dirigono circa il 36% delle imprese agricole e coltivano quasi 43mila ettari di vigna (Ismea). Il 28% delle imprese agricole con vigneto hanno una conduzione femminile e il 26,5% delle cantine (industriali e agricole). Nel commercio del vino guidano il 24,8% delle imprese al dettaglio e il 12,5% delle imprese all’ingrosso.

 

Il Vino è sempre più donna, ma in alcuni settori, sport in primis, la strada è ancora molto lunga

La strada però è ancora lunga. E nei più disparati settori. A cominciare dallo sport. A dirlo è stata il difensore della Juventus e della Nazionale, Sara Gama: “In Italia il problema del professionismo non riguarda solo il calcio, è un problema che coinvolge trasversalmente tutti gli sport. Non esiste un’atleta italiana professionista, siamo tutte dilettanti, nessuna esclusa”.

Una cosa che lascia oggettivamente senza parole. Le donne, anche nello sport, sono modelli da imitare per molte delle ragazze che vi approcciano. Ancor più assurdo se si pensa che Sara Gama è l’unica italiana ad essere stata inserita da Mattel tra le 17 personalità femminili internazionali che possono essere di esempio per le giovani generazioni. Un riconoscimento che le è valso una Barbie a immagine e somiglianza, mentre lei si appresta a giocare, il 7 giugno 2019, la fase finale del campionato mondiale femminile in Francia. 

Quella del Premio Prima Donna è stata infine l’occasione per mostrare la forza delle donne anche di fronte alla malattia. E’ infatti andato in scena lo spettacolo di danza “Oltre la sclerosi multipla” nato a Buonconvento (SI) da Anna Belvedere.