Sono loro, quelle dedite all'agricoltura naturale, biologica e biodinamica ad averci puntato e i risultati sono indiscutibili. E l'Italia?

Educano, divertono, rilassano e in Francia sono un vero e proprio cult cui oggi si aggiunge una nuova collezione: il vino a fumetti, possiamo chiamarlo così, sta vivendo un momento d’oro tra i cugini d’oltralpe e vista la nostra grande tradizione nel genere, non è da escludere che i viticoltori possano trovare in questa nuova veste non solo un modo di fare marketing, ma ancor prima di fare cultura.

 

Vino a fumetti: il marketing che ha fatto bene al vino francese

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Una striscia del manga giapponese sul vino “Drops of God”

Ultimo in ordine di tempo è il BD & Vin dell’enologo Romain Sou. Il suo castello Chateau Lacouture si trova dall’altra parte della Gironda del leggendario Chateau Margaux. Una vera e propria collana di graphic novel e vino che dieci anni fa sembrava una follia, ma che invece si è dimostrata tutt’altro sulla scia dell’ispirazione orientale.

Eh sì perché il fumetto si sa, in Giappone, è un vero e proprio cult. I francesi sono i secondi più accaniti lettori al mondo del genere e l’ispirazione per dar vita a questa nuova tendenza è venuta proprio dall’esperienza giapponese di “Drops of God” (letteralmente “Gocce di Dio”), il manga dei fratelli Yuko e Shin Kibayashi, definito da Decanter “probabilmente la pubblicazione di vino più influente degli ultimi 20 anni”.

 

Il boom del vino d’oltralpe grazie ad un manga giapponese

Un fumetto che, nella terra del Sol Levante, ha fatto letteralmente esplodere la passione per il vino francese. La storia, infatti, è quella di un dipendente di una compagnia di birra giapponese chiamato a identificare 13 vini della collezione di suo padre per ereditare la sua ricchezza. Un successo tale da far scattare una vera e propria corsa all’acquisto dei vini raccontati, soprattutto del Bordeaux Chateau Mont-Perat, che ha portato un imprenditore di Taiwan a venderne 50 casse in due giorni.

 

Vino a fumetti: le saghe che hanno conquistato i francesi e non solo

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L’intrigo

Tra le saghe più amate quella di Châteaux Bordeaux di Corbeyran e Espé. Un vero e proprio best seller tra i fumetti per adulti fatto di intrighi e sesso, in una saga familiare che si svolge nel cuore dei vigneti del Médoc. La cosa interessante è che il genere ha fatto la fortun dei vini naturali, biologici e biodinamici. Ad aver puntato sul fumetto, infatti, sono stati proprio i produttori francesi che hanno scelto di percorrere questa strada.

Il divertimento

Per chi ama il divertimento la saga consigliata è quella di “Mimi, Fifi e Glouglou” tradotta anche in inglese. La storia, creata da Michel Tolmer, è quella di tre amici parigini alla moda che “bevono vino, pensano vino, parlano vino e sognano vino”. Al centro delle loro elucubrazioni, spesso esilaranti, il “terroir”, il dibattito su caratteri e aromi dei vini naturali e, di conseguenza, sui migliori terreni e le condizioni climatiche più favorevoli per ottenere vini eccellenti.

L’educazione

Impossibile non citare altri due ormai “classici”. “Les Ignorants” e “Un Grand Bourgogne Oublie”. Il primo è il racconto di Etienne Davodeau nato dall’incontro, in vigna, con l’enologo Richard Leroy. E il racconto a fumetti si svolge proprio nel suo vigneto della Valle della Loira al momento della potatura snodandosi attraverso la descrizione della coltivazione biodinamica.

Infine un fumetto capace sì di educare, ma anche di intrattenere: “Un Grand Bourgogne Oublie” o se preferite “A Great Forgotten Burgundy”. A crearlo l’enologo biologico Emmanuel Guillot la cui famiglia ha iniziato l’avventura “naturale” in Borgogna negli anni ’50. I suoi personaggi sono i suoi amici, i suoi familiari, i suoi colleghi produttori. “Quando bevi un vino – afferma – bevi una storia”. Grazie a lui si può berla anche leggendola. Ad un suo amico e collega, Emmanuel Giboulot, ha dedicato uno dei suoi racconti. L’uomo, infatti, era stato minacciato di essere imprigionato per essersi rifiutato, nel 2014, di spruzzare insetticidi sulle sue uve biologiche. Un caso che ha aiutato a cambiare il modo in cui gli enologi della Borgogna si occupano ora di epidemie.

 

Vino a fumetti: l’Italia sta a guardare…

vino a fumetti uva

Quante storie potremmo raccontare sul nostro vino? Tantissime e tutte potrebbero diventare un fumetto. Grandi disegnatori ne abbiamo avuti e ne abbiamo. Eppure non esiste alcun fumetto a tema. L’unico tentativo, che tale non è, di cui siamo a conoscenza è quello promosso l’anno scorso dal Movimento del Vino Toscana che in occasione di Cantine Aperte ha coinvolto gli studenti della Comics.

Eppure nel nostro Paese quello del fumetto è un fenomeno in continua crescita tanto da valere già nel 2015 oltre 200 milioni di euro, il 37% in più dell’anno precedente. Quando si parla di investimenti, va bene parlare di Ocm, ma per entrare nei Paesi Terzi a volte ci vuole anche fantasia. Il marketing lo ha compreso, i produttori francesi anche…forse dovremmo farlo anche noi!