Le previsioni erano rosee, ma con i nubifragi potrebbe esserci il tracollo nel foggiano e nel Salento.

Vendemmia 2016. Sì è vero. L’Assoenologi aveva fatto le sue prime previsioni. Ma lo aveva detto sin da subito: fino alla fine non si può mai esser certi. Già prima le critiche le aveva mosse alla Coldiretti che aveva sparato le stime sulla vendemmia come una certezza. Ma l’imprevisto, si sa, è sempre dietro l’angolo. E chi lavora la terra ne ha molta più consapevolezza di chi guarda grafici e stila classifiche. 

Accade così che proprio la Puglia, la regione che sta vivendo il momento più bello della sua storia enologica, si trovi ora di fronte ad una prospettiva terrorizzante: perdere gran parte della produzione di vino in una vendemmia che, fino a ieri, sembrava dovesse essere record. A lei, infatti, erano toccate alcune delle stime più rosee tanto da far rientrare la regione tra le tre che, nel 2016, sembravano destinate a produrre oltre il 53% del vino italiano. Colpa solo del meteo? No. L’arretratezza di alcuni sistemi e i problemi mai risolti di rischio idrogeologico sono la parte di storia che sembra non mutare mai. Salva, sembra, una delle grandi eccellenze: il Primitivo di Manduria. 

 

Vendemmia 2016: a Lecce 2mila ettari di vigneto a rischio.

vemdemmia 2016 - puglia - maltempo

E’ da qui che arriva il primo allarme. Oltre 400 ml caduti in pochi giorni e ora si fa il conto dei danni. Diciannove i Comuni interessati tra Brindisi, Lecce e Taranto. Molte le aziende che potrebbero aver perso tutta l’uva. Questo il rischio più grande per Angelo Maci, presidente della Cantina Due Palme che fa da capofila alle altre. “Ad oggi – spiega – dei 2.400 ettari vitati di proprietà dei soci della cooperativa ne sono stati raccolti solo 400. Il 15%. Restano 2mila ettari ed accedere alle vigne, ad oggi, è impossibile“. I terreni impraticabili rendono infatti eccessivamente complicate le azioni di vendemmia. A cominciare dall‘impossibilità di accedervi con vendemmiatrici, trattrici e agevolatrici. Ecco perché il salvabile forse non potrà essere salvato. Madre Natura non fa sconti a nessuno e ciò che poteva salvarsi potrebbe essere definitivamente cancellato da questa vendemmia a causa delle muffe e dei marciumi provocati dall’umidità.

La previsione è drammatica: il 50% della produzione potrebbe andar perduta.

 

Vendemmia 2016: quelle infrastrutture fatiscenti.

Sì, contro la pioggia o la grandine c’è poco da fare. Ma questa regione paga anche lo scotto di un paradosso unico. Da un lato la forte siccità. Dall’altro le alluvioni e le piogge torrenziali. Nel mezzo l‘arretratezza dei sistemi che non permettono il riutilizzo delle acque a fini irrigui per mancanza o carenza di infrastrutture. L’accumulo delle acque nei terreni e il rischio idrogeologico che interessa 232 comuni su 258. Rischio per le persone in primis, ma non da meno per le colture. “In Puglia – afferma Coldirettimanca un’adeguata politica di prevenzione e governo de territorio. Quanto accaduto fa emergere la necessità di considerare i loro effetti per pianificare e programmare le politiche territoriali nei prossimi anni. Rivestono rilevanza determinate – aggiunge – le azioni di prevenzione del rischio idraulico e di difesa del suolo“.

 

Vendemmia 2016: vigneti sommersi anche nel foggiano, nel barese, nel brindisino e nel tarantino.

Nel foggiano la vendemmia è stata sospesa. E per tutto il comparto agricolo i danni potrebbero essere per milioni di euro. Anche qui ora si combatterà con le fitopatie causate dall’umidità. A Ostuni sono migliaia i vigneti ancora sommersi e compromessa sembra essere anche la vendemmia nel brindisino. Qui si parlava già di ottima annata qualitativa e quantitativa. Ora però tra i Comuni di Torchiarolo, San Pietro Vernotico, Cellino San Marco, San Pancrazio Salentino e San Donaci, si teme il peggio.

Non meglio nel tarantino. Anche qui la vendemmia ha subito uno stop. A cercare di dare supporto agli agricoltori e i vignaioli piegati dal maltempo la CIA Agricoltori Italiani di Puglia che sta monitorando la situazione e sta chiedendo l’attivazione degli uffici regionali per la riperimetrazione delle aree interessate così che si possa fare immediatamente una stima dei danni. 

 

 

Vendemmia 2016: il Primitivo tira un sospiro di sollievo.

vendemmia 2016 - puglia - primitivo

La fortuna è stata nei tempi di vendemmia. Le uve del Primivito, infatti, sono state già raccolte per l’80%. Questo vuol dire che almeno sul destino di uno dei rossi d’eccellenza della regione Puglia si può scrivere un finale positivo. Sono 3.140 gli ettari di vigneto dedicati al Primitivo e i chicchi raccolti, quasi tutti, testimoniano “un’ottima qualità che preannuncia un ottimo vino“. A dirlo è Roberto Erario, presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria. “I vigneti stanno reggendo bene – spiega – anche grazie alle scelte di adottare le misure Ocm che hanno permesso così miglioramenti delle tecniche di gestione dei vigneti, in particolare l’introduzione di sistemi avanzati di produzione sostenibile“. 

 

Crediti fotografici: foto copertina Fabienne Fèlix – Flickr CC. Foto in alto: Giorgio Galeotti – Flickr CC.