Le stime fatte sul 10% dell'uva raccolta parlano di una lieve flessione nella quantità, ma di un'ottima qualità. A tre regioni oltre il 53% della produzione

Assoenologi – Vendemmia 2016. Eccoli finalmente. L’Assoenologi inizia a dare i suoi di numeri. Dopo le forti critiche mosse nei confronti della Coldiretti che aveva fatto i suoi Exit Pool vendemmiali in anticipo, anche l’associazione enologi ed enotecnici italiani tira fuori le sue stime. Con cautela però. Ad oggi, ricorda infatti Assoenologi, solo il 10% delle uve è stato raccolto. Il meteo potrà dire ancora molto sull’andamento di una vendemmia che si preannuncia, allo stato attuale, di grande qualità. Potrebbe esserci un lieve calo nella produzione, ma un exploit in qualità. Soprattutto per i rossi. Per loro  potrebbe davvero essere un anno da incorniciare.

 

Assoenologi: a tre regioni più del 50% della produzione italiana.

Assoenologi - produzione uva

C’è chi sale e c’è chi scende. Funziona così anche per la vendemmia. E mentre alcune regioni potrebbero fare numeri record, altre avranno un calo decisamente drastico. Ma il “monopolio” della produzione se lo aggiudicheranno in tre con una sorpresa non proprio inattesa. Ai vertici della produzione si confermano infatti due regioni vinicole per eccellenza: Veneto ed Emilia Romagna. Ma con loro, sul podio, sale la Puglia che conferma così un andamento più che positivo riscontrato, nell’arco del 2016, anche dai tanti riconoscimenti ottenuti dai vini che, a quanto pare, crescono sì in produzione, ma anche in termini di qualità. 

Nel 2016 saranno loro a detenere oltre il 53% della produzione. Il Veneto lo farà con i suoi 9,3 milioni di ettolitri che Assoenologi prevede produrra. Segue proprio la Puglia con 8,7 milioni di ettolitri. Chiude il Emilia Romagna con 8,1 milioni di ettolitri.

 

Assoenologi: la quantità non varia, ma la qualità potrebbe regalare un millesimo da ricordare.

Assoenologi - Uva rossa

L’anno, insomma, sarebbe quello dei rossi. Assoenologi si sbilancia e tira subito il freno a mano, ma lascia intendere che se il clima sarà clemente saranno proprio i grandi rossi a fare l’exploit alla faccia della bacca bianca che, negli ultimi anni, ha visto una crescita decisamente esponenziale. In termini di quantità, al di là del cantare vittoria per essere certi di produrre più dei cugini francesi piegati dalle avversità meteorologiche, la situazione potrebbe restare invariata o far registrare un piccolo calo. 

Calo che, per Assoenologi, si attesterebbe intorno al 5%. L’associazione, insomma, mette il segno meno proprio laddove la Coldiretti aveva previsto un segno più. La previsione è di una produzione inferiore ai 49 milioni di ettolitri e di mosto

 

Assoenologi: impossibile prevedere l’andamento del mercato, ma in Italia il consumo scenderà.

assoenologi - consumo vino

Finché non si capirà quali saranno i risultati effettivi della vendemmia fare previsioni di mercato, per l’Associazione, è pressoché impossibile. Si deve insomma, ancora capire cosa accadrà. L’unico dato su cui si può fare una riflessione è quello relativo alle prenotazioni dei vini richiesti che riguardano, per la gran parte, i vini a denominazione di origine. Da questo punto di vista ci sarebbero alcuni vini per i quali le richieste sarebbero in aumento. Senza un dato certo, però, fare una stima numerica è impossibile. 

Scenderà ancora, invece, il consumo pro-capite secondo l’associazione. Dopo un momento di ripresa sembra proprio che il consumo di vino subirà l’ennesimo arresto. Che sia per la maggior consapevolezza, per l’oculatezza, la sempre maggior preparazione o semplicemente una riduzione di gusto, in Italia, nel 2016 si consumeranno 36 litri pro-capite a fronte dei 45 del 2007. 

 

Assoenologi: sotto il podio dei tre detentori della produzione si danno i numeri.

Assoenologi - Abruzzo vigne

Appurato che se tutto procederà così come previsto fin qui Veneto, Emilia e Puglia faranno registrare le produzioni magliori è sulle percentuali di crescita e decrescita che si fanno le altre stime. Le tre regioni considerate faranno infatti registrare, secondo Assoenologi, rispettivamente un +6%, un +18% e un +43% di produzione rispetto agli ultimi 5 anni. Ma rispetto al 2015 il veneto perderà il 5%, mentre Emilia e Puglia guadagneranno il 5%.

Molto bene anche Friuli Venezia Giulia, Abruzzo e Sardegna con quest’ultima che si conferma stabile dopo una crescita quinquennale del 25%. Il Friuli Venezia Giulia, che in 5 anni è cresciuto del 43% in produzione sale di un ulteriore 5%. Meglio fa l’Abruzzo incrementando del 10% la produzione il 22% degli ultimi cinque anni. 

Tra chi sale, chi scende e chi resta stabile il calo più pesante si registra in due regioni che da cinque anni ormai non fanno altro che perdere terreno. Si tratta della Campania che perde nel solo 2016 il 20% di produzione rispetto all’anno precedente dopo un calo quinquennale del 16% e la Sicilia che perde il 20% rispetto all’anno scorso in perfetta linea con il 24% perso negli ultimi cinque anni. Non bene neanche la Lombardia che perde un ulteriore 10% di produzione stando alle stime di Assoenologi.

 

Assoenologi: previsioni di produzione in tabella. L’andamento regione per regione.

Questi i numeri di Assoenologi regione per regione. Dall’andamento, al calo o la crescita prevista fino al confronto tra la produzione che si potrebbe avere con la vendemmia 2016  e il confronto con quella del 2015. I dati definitivi si avranno solo a vendemmia ultimata.

 

 

Assoenologi Tabella

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Crediti fotografici: copertina Fabrizio Monti Flickr – CC. Dall’alto verso il basso: Fabio Pinheiro  – Flickr CC, Angelo Cesare – Flickr CC, Gian Michele Brandi – Flickr CC e Marino Abbatelli – Flickr CC.