Le bollicine italiane conquistano sempre più gli Stati Uniti. Nonostante un periodo non facile per i mercati, per gli spumanti del Bel Paese si è aperta una vera e propria autostrada e sono soprattutto i giovani, per la loro versatilità, a sceglieri: su tutti c'è il Prosecco
Sì negli Usa si beve meno e in uno scenario di mercato che cambia ed evolve con la conseguenza di dover essere compreso e possibilmente anticipato per occupare gli spazi che si aprono, c’è da dire che i nostri spumanti hanno saputo ben tracciare la loro strada verso il cuore, anzi è il caso di dire il palato, degli statunitensi.
Dall’ultimo studio dell’Iswr che indaga proprio i cambiamenti nel mondo delle bolline negli Stati Uniti, emerge come proprio quelli nostrani affermino il loro successo. E c’è anche l’identikit di chi lo sceglie!
Sempre più spumanti italiani negli Stati Uniti: democratico e trasversale
Il mercato cambia e sono ora gli uomini più giovani ad apprezzare gli spumanti. A quanto pare i consumatori statunitensi sono aumentati del 17 per cento rispetto al 2019 con quasi 10milioni di americani adulti che amano degustarlo.
Una conferma arrivata, a differenza di altri segmenti, anche nell’horeca dopo lo stop della pandemia. Proprio i volumi degli spumanti sono cresciuti superando quelli che erano i numeri pre-pandemici e questo nonostante un calo registrato (così come per tutto il mercato) nel 2022. Ma le previsioni fino al 2027 vedono comunque una crescita.
Inutile dire che il Prosecco resta un must e tale si è confermato ance nel 2023. La sua trasversalità, e cioè poter essere sia protagonista sulle tavole di chi ha meno potere di spesa che in quelle del lusso fa la differenza e scopriamo così che l’Aperol Spritz negli Usa diventa sempre più famoso.
Lo scelgono soprattutto i giovani e la sua versatilità è una delle chiavi del successo
Guardando ai consumi è impressionante il dato per cui quasi due americani su cinque e cioè il 38 per cento, consuma un vino spumante su base settimanale con proprio il Prosecco ad aver conquistato di più.
Non è più la bevanda della festa, quella del brindisi per intenderci: è la bevanda giusta per ogni occasione tanto è vero che dall’indagine è merso come tre consumatori su dieci lo considerano perfetto come drink di fine giornata: un aumento del 23 per cento rispetto al 2019.
Tra l’altro chi sceglie le bollicine sembra essere anche lui decisamente “frizzante” dato che non disdegna affatto fare nuove scoperte. Così è per circa la metà dei suoi bevitori (il 45 per cento), dato anche questo in crescita.
A sceglierli gli spumanti sono soprattutto gli uomini sotto i 55 anni tanto che oltre la metà, cioè il 54 per cento, ha un’età tra 35 e 54 anni (sono quelli che amano provarne di diversi). Fa riflettere anche il fatto che non è più il marchio a fare la differenza tanto che questo nelle scelte avrebbe perso sei punti percentuali.
Insomma forse un po’ ci si prova ad orientare da soli proprio tramite una personale esplorazione.
La crescita maggiore è del Prosecco: un vero e proprio “boom”
Veniamo allora all’Italia. I nostri spumanti nel mercato statunitense dice l’Iswr, nel 2023 hanno rappresentato il 48 per cento dei volumi, ben al di sopra del 37 per cento di quelli “locali”.
Tra il 2017 e il 2022 un aumento del 10 per cento. La crescita, secondo lo studio, dovrebbe rallentare, ma questo è anche fisiologico di fronte a un boom di questo genere.
A trainare, si era un po’ capito, è ovviamente il Prosecco i cui consumatori sono cresciuti del 42 per cento nel 2023 rispetto al 2029. Una preferenza dettata anche dall’essere perfetto per i cocktail.
Insomma se vi trovate negli Usa a quanto pare non avete da temere: un italianissmo Aperlo Spritz potete ordinarlo!