Hanno lavorato duro per raggiungere il loro traguardo. La Fis, che li ha seguiti, ha consegnato loro i diplomi. La nuova vita degli ospiti della Comunità. 15 di loro hanno già trovato lavoro!

L’amore può davvero cambiarti la vita. Non necessariamente l’amore che si prova verso qualcuno, ma anche quello che si prova verso qualcosa. Il vino per esempio. Qualche giorno fa vi abbiamo raccontato la bella storia di Antonio Tramacere, il 49enne salentino che è ufficialmente il primo sommelier non vedente Ais. Per lui, che per idolo ha Giacomo Tachis “l’olfatto – come diceva proprio l’uomo che inventà il Sassicaia – è la vista dell’anima e delle emozioni”.

Anima ed emozioni che hanno accompagnato il percorso dei 36 ospiti della comunità di San Patrignano diplomatosi domenica 2 luglio come sommelier. Favole moderne che raccontano di un Paese capace di fare delle sue eccellenze anche dei grandi motori sociali e delle pagine di riscatto che aprono alla possibilità di una nuova vita.

 

sommelier di san patrignano foto comunità

Ph: foto promozione corso per sommelier della Comunità di San Patrignano

 

I 36 sommelier di San Patrignano: a Roma per ritirare il diploma. Assenti in 15: sono già a lavoro!

 

Sono ormai sei anni che la Comunità fondata da Vincenzo Muccioli ha intrapreso questo percorso formativo. Ad accompagnare i 36 giovani ospiti della Comunità, la Fis, la Fondazione Italiana Sommelier presieduta e fondata da Franco e Maria Ricci. L’Associazione ha voluto aiutare gratuitamente i ragazzi regalandogli un’esperienza formativa e professionale. Molti di loro, il 1 luglio, sono andati a Roma per ricevere il diploma direttamente nella sede della Fis dove si svolgeva il 10° Forum della Cultura del Vino e dell’Olio.

Gli assenti? Più che giustificati: stanno già lavorando. “Purtroppo, ma in realtà per fortuna – ha infatti spiegato Piero Prenna, responsabile per San Patrignano del progetto15 di loro non potevano esserci perché già reinseriti nel settore alberghiero ristorativo dove stanno mettendo in pratica questa ulteriore specializzazione professionale”. La testimonianza di un progetto che davvero aiuta nel reinserimento e può realmente cambiare la vita ai giovani che, purtroppo, cadono nel girone infernale delle dipendeze, Francesca Castellucci. Oggi affermata sommelier la Castellucci è stata in passato ospite proprio della Comunità.

 

I 36 sommelier di San Patrignano: non solo degustatori, ma anche produttori. Degustare è sinonimo di cultura!

 

Quello di San Patrignano, il vino e i grandi nomi che vi partecipano, è un progetto a 360 gradi. Se quello del corso per Sommelier ne è uno degli aspetti salienti, perché forse quello che più di ogni altro proietta i ragazzi verso una professione che cresce in numero di domanda e offerta, non diverso è l’approccio che ha con la produzione del vino. Responsabile, in questo caso, è uno dei produttori italiani più importanti: Riccardo Cotarella.

Convinta della lodevolezza dell’iniziativa anche Letizia Moratti, co-fondatrice della Fondazione San Patrignano, che non ha fatto mancare la sua presenza al Forum e al momento della consegna dei diplomi. “Anche attraverso questi percorsi – ha detto – i ragazzi ritrovano la voglia di reagire, di vivere, la voglia di riscatto che passa attraverso un percorso che spesso porta anche a reinserirsi nel mondo del lavoro”.

Ma in una Comunità in cui si curano dipendenze non può essere controproducente avere un rapporto così stretto con un alcolico? Diremmo proprio di no perché, come ha ricordato il celebre sommelier Paolo Lauciani “come diceva il presidente americano Thomas Jefferson (che il vino lo amava davvero), il vino è il miglilor metodo preventivo cotro l’ubriachezza, perchè bere è un atto istintivo, quasi animale, mentre degustareè un atto cognitivo, è una scelta culturale e edonistica. Servono però gli strmenti per farla e un corso di formazione sul vino cambia la mente. Vuol dire conoscere storia, cultura e territori. Da qui passa anche il nostro futuro”.

 

Ecco i diplomati:

Lodevole l’iniziativa, impagabile l’impegno. Ci sembra giusto dare un nome a questi 36 ragazzi che hanno deciso davvero di riscattare la loro vita. Ve li presentiamo: Matteo Barani, Andrea  Bortoletto, Manuel Borzì, Vanessa Carta, Niccolò Casanova, Ignazio Catapano, Sebastian Cattin, Francesco Comper, Karim D’Altorio, Luca D’Amati,  Alice Dal Degan, Irene Dal Pra, Lorenzo Di Ventura, Davide Evangelista, Francesco Facecchia, Tomasso Ferri, Costanza Fragomeno, Marco Freti, Gaia Gasper, Marina La Penta, Giuseppe Morgese, Roberto Morgese, Cristiana Morillon, Matteo Napolitano, Nicolò Oliva, Luca Palombo, Giada Panicali, Claudio Parolini, Alessia Pasquini, Gianluca Scarangella, Vincenzo Schiavone, Catia Schiff, Leonardo Simoncini, Stefano Spolti, Antonello Tramalloni, Daniel Valentini.