Nella North Way, nel cuore di Sonoma lì dove nasce il vino della California, c'è un pezzo d'Italia fatto di prodotti e relazioni. Dal vino all'olio fino allo 'sport' nazionalpopolare qui tutto è all'insegna dell'italianità!

Non sapremmo bene come spiegarvelo, ma ci è venuta voglia di fare un biglietto di sola andata per la North Way, in California: l’Italia, quella che ci piace raccontare pensando più ai nostri nonni, ma anche bisnonni, si è trasferita qui! Meglio sarebbe dire è rifiorita intorno a quello che è il cuore pulsante del vino californiano: la Napa Valley.

Quando sentiamo la parola Sonoma, pensiamo proprio al luogo dove il vino, nello Stato Usa, ha trovato “casa”. Ma nella North Bay, a Santa Rosa e dintorni, a trovare casa è stata la cultura italiana.

Un lunghissimo articolo quello apparso sul The Press Democrat che ha raccontato come vive un italiano nella Wine Country americana. Lo ha definito un viaggio nell’Italia “immaginaria” della North Way e noi ci siamo letteralmente innamorati!

 

Dove ci sono i profumi e i sapori italiani Lou diventa Luigi

L’idea che ci siamo fatti leggendo l’articolo firmato da Diane Peterson è quella di un luogo dove il tempo si è fermato. Dove l’Italia è quella raccontata nelle grandi commedie all’italiana e dove ci viene suggerita la colonna sonora de “Il Postino” per raccontare la “dolce vita” felliniana in una chiave decisamente agreste.

Lou Preston è uno dei primi di cui si racconta. Un agricoltore che ha scelto la biodinamica e che per tutti è Luigi. Eh già. Quando in Italia impazzava la moda dei nomi stranieri, nella North Bay chi aveva il suo legittimo nome straniero lo trasformava in un nome italiano. Perché? Beh perché se ci fosse un riconoscimento ad honorem per l’italianità a Luigi Preston dovremmo darlo. A proposito è lui, in zona, uno dei più rispettati produttori di vino.

In questo pezzetto di California che ci si dice per la dolcezza delle sue colline ricorda quelle di Toscana e Liguria, si è sviluppata una vera e propria cultura dell’italianità fatta di rapporti di vicinato, coltivazioni, cucina, allevamenti e produzioni letteralmente italiane che con l’autunno diventano un momento di condivisione per residenti e non grazie alla vendemmia e la raccolta delle olive.

 

Dove ci sono i profumi e i sapori italiani il cibo è una religione

Sia chiaro. Non stiamo parlando di italiani trapiantati negli Stati Uniti. Ma di statunitensi che per una ragione o per l’altra si sono innamorati dell’Italia e hanno deciso di vivere secondo le nostre tradizioni.

Meravigliosa l’affermazione della chef Lisa Lavagetto: “il cibo è così tanto parte della loro cultura da essere una religione”. Una religione che, si scrive giustamente, va “onorata” con la stagionalità. Poche righe e già ci eravamo innamorati. Il poi è stata solo la conferma della voglia di fare un biglietto aereo per la North Way e ora vi raccontiamo perché.

In nome della nonna

La prima tappa la faremmo sicuramente a casa della Lavagetto. Se il cognome vi ha fatto pensare ad un origine italiana vi sbagliate. Se c’è si perde nel tempo. Nata in Irlanda ha mangiato scatolette per tutta la vita fino a quando ha sposato un italiano e si è ritrovata in cucina con la nonna del marito.

Voi ve la ricordate la vostra nonna in cucina? L’avete mai vista prendere un libro di cucina? Non era anche lei una di quelle che “le dosi vanno a occhio” e soprattutto “metti il dito e assaggia”?

Beh anche la nonna del marito della Lavagetto era così. Ed è così, tra botte in testa e diti in bocca, che confessa di aver imparato a cucinare e cucinare ancora (con un cucchiaio al posto del dito, ma sempre e comunque provando). Il motto della nonna era “assaggia, assaggia, assaggia”!

 

Dove ci sono i profumi e i sapori italiani il vino non può mancare

Torniamo dal nostro amico Luigi. Da cultore dell’Italia non si offenderà. Il tu per noi è un attimo e se scatta la simpatia, un’amicizia non può che essere decisamente per sempre. La viticoltura è uno dei must della sua azienda. Se cercate il suo vino in zona, è il Guadagni che dovrete trovare. Nome che gli ha dato in onore del veterano produttore Jim Guadagni.

“Mi sentivo come fossi morto e mi sono svegliato in Toscana”. Queste le sue parole. Non vi ha fatto già innamorare? “Essere italiano – ha aggiunto – connota una relazione con la terra e le usanze locali. Nel mio mondo di viticoltura, c’è il rispetto per il terroir e la varietà del vino”.

Dal vino alla trasformazione in italiano vero è stata breve. Creata la cantina è nato il forno per cuocere il pane degustando un ottimo calice di rosso che, se vuoi, puoi andare a bere con lui la domenica mattina, per poi portarti a casa la tua brocca da bere nel tipico pranzo in famiglia.

Oltre a Lou, scusate Luigi, nella zona di Sonoma il vino italiano prende sempre più piede. Se con gli stessi risultati non sta a noi dirlo, ma agli esperti del settore. Certo è che le viti italiane ci sono arrivate e la produzione si concentra soprattutto su Arneis, Dolcetto, Moscato, Montepulciano e Aleatico.

 

Dove ci sono i profumi e i sapori italiani il pane e l’olio sono l’Abc della tradizione

Un microcosmo dell’italianità quello della North Bay dove anche l’olio e il pane parlano la nostra lingua. Sembra che qui si festeggi spesso. Tutti insieme ovviamente. Cosa non manca mai? Una pentola rustica colma di bella e buona polenta. Anche il mais è fiorentino. “Non sei in Italia se non hai una brocca d’olio e una pagnotta rustica accanto alla tua stufa”, dice qualcuno.

Tra gli oli più apprezzati c’è “Eyre” di Suzanne e Lewis Jester che mescolano otto varietà di piante toscane tra i loro 500 alberi. “Un sapore interessante e corposo”, assicura Suzanne che ci tiene a spiegare che Eyre sta per nido d’aquila indicando un luogo dove le olive maturano a 900 piedi dal fondovalle. Lei ne è sicura: “sembra la Toscana”.

Alla carne ci pensa Franco Dunn. E da queste parti si può trovare persino la Cinta Senese, il famoso suino toscano, ma senza Siena. E le verdure? Beh tutto all’insegna della freschezza e del biologico. Ogni villaggio ha il suo mercato settimanale e se non trovi qualcosa da una parte, stai pur certo che la trovi da un’altra. Con il Natale che ci marca stretto niente paura: dall’Italia arrivano panettoni e pasta secca. I salumi? Si producono anche quelli e tutti secondo la tradizione della bella Italia.

 

Dove ci sono i profumi e i sapori italiani la parola d’ordine è convivialità

Ora che il quadro è chiaro, manca ciò che rende tutto questo davvero magnifico e incredibilmente italiano: la convivialità! E questo è il periodo perfetto. Le feste del raccolto iniziano ad ottobre. Tra le più imminenti c’è quella del Front Porch Farm di Healdsburg (l’azienda della Cinta Senese): qui il 13 ottobre si va tutti a raccogliere zucche, pomodori e mele.

Se avete tempo, il 28 ottobre, il 18 novembre o il 2 dicembre, dovreste andare a Geyserville per i giorni della fresatura a scegliere il vostro olio. A proposito, qui ha la sua azienda vitivinicola il regista Francis Ford Coppola e lui l’origine italiana ce l’ha nel sangue. Per l’olio, in alternativa, potreste sempre andare a riempire la vostra brocca da De Vero Fattorie a Healdsburg o al The Olive Press di Sonoma.

 

Dove ci sono i profumi e i sapori italiani anche la musica fa la differenza. E lo sport? E’ il nazionalpopolare…una palla c’è, ma non è di cuoio!

 

Ottobre, da queste parti, è il Mese del Patrimonio italiano. Se vi trovate alla Seghesio Family VVineyards il 13 ottobre ci sarà una cena per onorarla. Una cena fatta di vino, cibo e storie dal gusto nazionale.

E tanta Italia la proporrà, sul palco, la San Francisco Opera che aprirà la stagione con I Pagliacci di Leoncavallo e la Cavalleria Rusticana di Mascagni passando per la Tosca di Puccini. Se non volete arrivare fino a San Francisco più vicino c’è il Live on Screen del Metropolitan Opera di Sebastopol che il 6 ottobre aprirà con l’Aida di Verdi.

Un ultima chicca. Nei villaggi della North Bay dal gusto e il profumo italiano c’è uno sport che ha conquistato tutti: quello delle bocce. Pronti ad allenare i polsi per sollevare calici e vincere una partita? Grazie California, non ci siamo mai sentiti così tanto italiani!