Le bollicine de Le Cantorie non sono in vendita. La passione e i valori che nelle generazioni i Bontempi hanno tramandato valgono più dell'offerta russa. La favola moderna di chi crede nella propria identità

Supponiamo che tra gli obiettivi del Risiko ve ne sia uno difensivista e che la vostra missione, in una partita decisamente complicata, sia quella di non farvi conquistare. Supponiamo ora che la carta geografica identifichi come territori non le nazioni, ma le zone vitivinicole del mondo. Andiamo oltre e supponiamo anche che invece che i piccoli carro armati colorati i conquistatori si presentino ai vostri confini con sacchi pieni d’oro.

Ultima supposizione. La vostra azienda, quella che dovete riuscire a difendere, ha una posizione quasi irraggiungibile. C’è di più. Si trova in uno dei territori più ambiti per chi, in questo gioco, ha come obiettivo quello di…comprarvi: la magica Franciacorta. Riuscireste a dire di no a 15 milioni di euro? Ancor più considerando l’ottimo momento che vive ciò che producete? Qualcuno lo ha fatto e sarebbe pronto a scuotere il capo anche di fronte a una ipotetica proposta che porterebbe nelle sue tasche ben 50 milioni di euro.

La notizia è apparsa sul Giornale di Brescia e la cantina in questione è quella de Le Cantorie. L’articolo ci ha colpiti per due ragioni. La prima è la più ovvia: la difesa dell’eccellenza Made in Italy. La seconda quella più emotiva: si parla tanto di territorialità, ma difenderlo un patrimonio territoriale, significa avere valori così forti da non poter essere scalfiti.

In un certo senso, questa, è una bella favola moderna.

 

Magica Franciacorta: la respinta dei russi per l’amore della propria storia

 

Magica Franciacorta - panorama Le Cantorie

Ph: Gallery pubblicata sul sito de Le Cantorie

 

Le voci giravano già in paese. Sebbene ufficiosamente la conferma è arrivata anche dalla famiglia Bontempi proprietaria dell’azienda. Qualcuno voleva acquistarla. Gli elementi per quella che abbiamo definito una favola moderna ci sono tutti. In cantina la foto di nonno Luigi mentre pigia l’uva nei grandi tini ormai in disuso. Sulla collina, con lo sguardo volto su tutta la vallata e sul paese l’azienda di famiglia che, arroccata in un posto quasi irraggiungibile, sembra proprio uno di quei castelli costruiti per essere inespugnabili.

I terreni su cui le viti che circondano la splendida tenuta sono tutti sul confine orientale della Franciacorta. Terrazzamenti disegnati che sembrano incorniciare un luogo, appunto, da favola. Arroccata al culmine di una salita mozzafiato sulla collina di Casaglio nel territorio di Gussago, Le Cantorie prendono il nome dall’appellativo dialettale della collina su cui domina. 

 

I russi tentano di conquistare il loro obiettivo

Come successo nel Chianti con i cinesi che di aziende lì, ne hanno acquisite almeno due e come accaduto per tante aziende del Made in Italy (nel 2016 se ne contavano oltre 400 dei più svariati settori passate nelle mani degli stranieri a cominciare dalle famose bollicine Gancia), anche qui qualcuno sarebbe interessato a piantare la propria bandiera. I russi. Per Le Cantorie avrebbero offerto 15 milioni di euro. Elisabetta Bontempi, responsabile della produzione dell’azienda, lo ha detto chiaro e tondo: “Vendere le Cantorie? Nemmeno per 50 milioni di euro. Questo posto ha un valore inestimabile”. 

Un valore che il padre Emiliano con la madre Maria ha coltivato dal 1998. Un sogno che si estende su 1.700 metri quadrati di terra con vigneto. Lei, con i fratelli Erica e Gianluca, è ora accanto ai suoi genitori in questo bel viaggio iniziato ancor prima dalla passione di suo nonno Luigi. Quello la cui immagine in bianco e nero ricorda a tutti il valore estrinseco di questi luoghi: l’amore per la viticoltura.

 

Magica Franciacorta: un esempio di territorialità che ogni giorno apre le porte ai visitatori

 

Magica Franciacorta le cantine de Le Cantorie

Ph: Gallery pubblicata sul sito de Le Cantorie

 

Di offerte per Le Cantorie, ammette Elisabetta, ce ne sono state. Ma la risposta è sempre stata univoca. “La passione per quello che facciamo, l’amore che abbiamo per questa terra non ha prezzo”, ha ribadito sulle colonne di Brescia Oggi. “Noi vogliamo proseguire l’attività”. Attività che va avanti e che ha fatto anche dell’enoturismo un punto di forza. La cantina, 1000 mq parzialmente interrata, è il fiore all’occhiello dell’azienda.

Rivestita con pietre lavorate a mano ricavate direttamente dalla collina, i volti delle nicchie per l’accatastamento delle bottiglie contornati con mattoni rossi a vista e le grandi travi in legno della soletta garantiscono un ambiente ideale per la maturazione del vino. Soprattutto richiamano un’atmosfera unica. Un contrasto tra antico e moderno che va dalle impressioni del ‘700 all’innovazione odierna.

 

Degustazioni in cantina

E’ in questi spazi che si trova la sala degustazione. 80 mq di gusto in ogni senso. La cantina è visitabile tutti i giorni della settimana previa prenotazione. Modalità che garantisce anche la degustazione. Vista la tenacia di questa famiglia che ha saputo costruire il suo brand su valori forti e condivisi dopo aver brindato con le sue bollicine sarebbe il caso di assaporare il suo “Balenc“. Il vino frutto di Merlot, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc che porta il soprannome del nonno. Questo vino, come lui, è “il deciso signore de Le Cantorie”. Un rappresentante eccellente della magica Franciacorta.

All’inizio abbiamo detto che questo luogo ci sembrava un castello. In realtà, visto anche il suo nome, sembra piuttosto un luogo magico. Una sorta di monastero dove il silenzio dei luoghi si inebria dei profumi delle cose e della storia di una famiglia che i suoi luoghi li ama ben più di 15 milioni di volte. 

Se avete 5 minuti scopritela nel video con cui l’azienda si è raccontata nel 2013. Magica Franciacorta…