I consumi indicano le tendenze che sono bio e rosè. Presto il 65% della superficie vitata sarà orientata alla sostenibilità. Il Nord Europa se ne innamora, mentre il territorio si prepara ad una primavera enoturistica

Un 2016 da incorniciare per le bollicine della Franciacorta. Impegnata con il Festival itinerante, dopo al tre giorni del ProWein che si chiude domani martedì 21 marzo, arriva il bilancio. Bilancio decisamente positivo per le bollicine lombarde soprattutto in termini di export. La Franciacorta guarda al futuro con ottimismo e che, soprattutto, dimostrano grande attenzione verso le tendenze di mercato e le esigenze del territorio. Anche tra i suoi filari, infatti, il biologico cresce. E presto il Consorzio avrà la sua nuova sede.

 

Bollicine della Franciacorta:  cresce l’export nei Paesi strategici. Nei Paesi Scandinavi, intanto, scoppia l’amore.

 

bollicine della franciacorta -calice

 

L’export, nel 2016, ha registrato una crescita del 15% per il Franciacorta. Il Giappone si conferma come primo mercato. Attualmente è qui che si concentra il 22% delle esportazioni delle bollicine lombarde che hanno incrementato ulteriormente il loro mercato del 16%.

Segue la vicina Svizzera dove arriva il 15,2% dell’export totale della denominazione. La Germania si conferma un terreno di grande sviluppo per il vino italiano. Se a livello nazionale resta con Uk e Usa il Paese dove esportiamo di più, per la Franciacorta il 2016 ha segnato il passo. Con un aumento del 13,2% dell’export, infatti, la Germania ha superato gli Usa. Paese dove le bollicine lombarde restano comunque un punto fermo con un aumento registrato, anche nell’anno appena trascorso del 12,4%.

Tra il Franciacorta e i Paesi Scandinavi sembra essere scoppiato un grande amore. L’aumento dell’export in Norvegia è Svezia è infatti stellare sebbene i volumi non facciano la differenza. Se si considera però che nel primo si è registrato un incremento del 249% e nel secondo del 514% si comprende il perché del rinnovato interesse della nostra enologia verso questi Paesi. 

 

Bollicine della Franciacorta: in quanto a tipologia i consumatori hanno le idee chiare e dettano le tendenze

 

Sono state in tutto 17,4 milioni le bottiglie di Franciacorta bevute nel mondo nel 2016. Due, in particolare, le tipologie di bollicine che conquistano sempre più winelovers. La versione Satèn perfettamente interpretata, ad esempio, dal Vintage Collection Satèn di Ca’ del Bosco, e il Rosè da scoprire sorseggiando magari la versione Brut dell’azienda Faccoli. Il Satèn ha registrato un incremento dei consumi del 14% con il Rosè che segue a ruota con un+11%.

 

Bollicine della Franciacorta: la tendenza bio e la soddisfazione del Consorzio che avrà presto una nuova casa

 

Che il vino italiano si stia sempre più orientando verso metodologie di coltivazione bio è ormai una certezza. Lo è in molte regioni e la Lombardia, o meglio la zona del Franciacorta non fa di certo eccezione. Attualmente gli ettari vitati di Franciacorta Docg sono 2.800 cui si aggiungono i 250 di Curtefranca Doc. Di questi attualmente 965 sono gestiti secondo coltivazione biologica. Altri 890 sono in via di conversione. Questo vuol dire, come ha ben ricordato il presidente del Consorzio per la tutela del Franciacorta Vittorio Moretti  che il 65% dell’intera viticoltura nella zona della Franciacorta sarà orientata alla sostenibilità. Un Franciacorta bio da provare? Il Brut delle cantine Fratus ad esempio anche nella versione Satèn per restare in tema di tendenze. 

“I risultati raggiunti – ha affermato Moretti – sono entusiasmanti. Il mercato sta riconoscendo ai nostri produttori la giusta notorietà del Franciacorta, nato da un Disciplinare di produzione unico, che ne è prerogativa fondamentale”. Iniziati anche i lavori per la sede del Consorzio che sarà ospitata nell’intero palazzo di via G. Verdi a Erbusco dove è già adesso.

 

Bollicine della Franciacorta: un weekend di primavera all’insegna del gusto

 

Ph: Fabio Ingrosso - Franciacorta, Vigneto con Santissima di Gussago. Fonte: Flickr (uso e modifiche consentite)

Ph: Fabio Ingrosso – Franciacorta, Vigneto con Santissima di Gussago. Fonte: Flickr (uso e modifiche consentite)

 

Scoprire la Franciacorta è sempre possibile. Ancor di più lo è in primavera quando la natura, vigne incluse, esplodono in tutta la loro bellezza. La Strada della Franciacorta, fondata dall’omonima associazione nel 2000, offre tante possibilità a misura di winelovers per scoprire la bellezza e l’eccellenza di questo territorio. Con l’arrivo della stagione, tra l’altro, le cantine nei weekend aprono al pubblico offrendo visite enoguidate nelle loro cantine alla scoperta del loro Metodo Classico

Che si voglia girare a piedi, percorrendo le vie naturalistiche in bicicletta o facendo trekking le possibilità sono moltissime. E la cultura non fa mancare di certo la sua presenza. Italia, Paese culla della bellezza artistica, offre anche in Franciacorta storia e bellezza da scoprire. Il Convento dell’Annunziata di Rovato, ad esempio, è il luogo perfetto per ammirare un panorama mozzafiato, ma a togliervelo è anche il Monastero medievale di San Pietro in Lamosa a Provaglio d’Iseso per citare un’altra meraviglia del luogo. La Riserva naturale delle Torbiere del Sebino è perfetta per chi ama il contatto con la natura, mentre per scoprire tutti i segreti delle bollicine della Franciacorta una visita la merita certamente il Museo Curbastro.

Museo che ha appena compiuto trent’anni è che il luogo che custodisce la storia di colui che per primo, nel 1967, capì che la denominazione d’origine avrebbe potuto cambiare la storia di questo territorio: Gualberto Ricci Curbastro. 

Da non perdere anche i Festival dei vini di Franciacorta. Quello itinerante è in corso, mentre a giugno ci aspetta quello d’Estate (17 e 18 giugno) con quello “in cantina” fissato già per il 16 e il 17 settembre.