Le 20 damigiane di quella che è la collezione più grande degli Stati Uniti rischiavano di diventare lampadari. 200 anni di età e non sentirli. L'incredibile storia del vino portoghese nascosto nel Library Hall Museum del New Jersey

Quelle damigiane vecchie di 200 anni, hanno rischiato di trasformarsi in lampadari decorativi da esporre nei salotti dei dipendenti; fortunatamente non è andata così e, prima che fosse compiuto il disastro, qualcuno si è accorto che quel Madeira aveva tutta un’altra storia da raccontare. Una storia che si concluderà il 7 dicembre da Christie’s a New York con un’asta, siamo certi, milionaria.

 

Il tesoro nascosto: 20 damigiane e 3 casse di Madeira “murate” nel Museo

 

Ph: le damigiane di Madeira scoperti nel Library Hall Museum – Foto Chiristie’s

Lo vediamo accadere normalmente nei film o lo leggiamo nei libri, nei gialli soprattutto. Ma a volte la realtà ci regala scene cinematografiche e accade così che dietro una parete, invece di un cadavere, ci si ritrovi una vera e propria fortuna. Nessun doblone d’oro, ma tre casse di Madeira del 1796, 40 damigiane e grandi bottiglie del vino portoghese del 1820 e svariate casse di gin, whisky e altri liquori d’importazione.

In realtà la scoperta è avvenuta nel 2015, ma prima che si arrivasse a capirne la portata c’è voluto un po’ più di tempo. Il ritrovamento è stato fatto in un vano sigillato della cantina del Liberty Hall Museum del New Jersey. Non un luogo qualunque a dirla tutta. La Liberty Hall che oggi fa parte del campus della Kean University, è infatti stata costruita nel 1772 e vi hanno vissuto alcuni dei personaggi più importanti della storia americana a partire da William LIvingston, primo governatore del New Jersey e firmatario della Costituzione americana. E’ stata anche la casa di Henry Brockholst Livingston, giudice della Corte Suprema degli Stati Uniti, di diversi membri della dinastia dei Kean che conta un gran numero di senatori e membri del Congresso e, in ultimo, di Mary Alice Kean che ha cominciato, nel 1949, a trasformare la casa in un museo.

 

Quelle damigiane di Madeira che hanno rischiato di diventare lampade di design!

 

Ph: Il Liberty Hall Museum del New Jersey – Foto Wikipedia

Sono stati i suoi eredi a fare la scoperta. A rendere affascinante la storia è anche il fatto che questo vano sia stato probabilmente sigillato 100 anni dopo diventando, magari, una sorta di locale speakeasy dell’epoca del proibizionismo. All’inizio, ammette Bill Schroh Jr, direttore del museo, nessuno si era reso conto della portata della scoperta.

John Kean Sr, figlio di Mary Alice e presidente dell’istituzione, pensò che il vino fosse ormai imbevibile e decise di lasciarlo lì in mostra per i visitatori pensando poi che, magari, non sarebbe stato sbagliato regalare le damigiane ai suoi dipendenti perché ne facessero delle lampade.

A vincere è stata la voglia di saperne di più!

 

Madeira, il vino amato da Washington che lo scelse per brindare all’indipendenza!

 

Ph: dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti. Si brindò con il Madeira di cui Washington era accanito collezionista

A dare l’imput probabilmente il fatto che George Washington e Thomas Jefferson erano collezionisti di Madeira, così come lo era il capo della giustizia John Marshall. Non solo. Il Madeira è stato anche il vino con cui si è brindato alla Dichiarazione di Indipendenza per volontà dello stesso Washington. D’altra parte la preferenza degli americani per questi vino, capace di conservarsi come forse nessun altro, si può riscontrare nei documenti storici che riportano come le 13 colonie originarie dell’America importavano per il 95% proprio il vino portoghese lontano ben 520 chilometri!

La scoperta fatta nel Liberty Hall Museum rappresenta la più grande collezione di Madeira mai trovata negli Stati Uniti e una tra le più importanti al mondo. Incredibile il fatto che si siano conservate le etichette e che si sia potuta ricostruire la loro storia. Si sono infatti conservati i tag scritti a mano sulle bottiglie e le damigiane. Si è così scoperto che i vini erano per uso personale di Robert Lenox, un banchiere e finanziere noto proprio come importatore di Madeira. Un vero antesignano del business del vino potremmo dire. Se lo faceva spedire, lo imbottigliava e lo etichettava tanto da divenire, nel 1795, l’importatore esclusivo per Newton, Gordon & Murdoch, cioè il più grande spedizioniere di Madeira di qualità.

 

Madeira vecchio di 200 anni e la prova d’assaggio: buono come e più d’allora! Il 7 dicembre la collezione va all’asta

 

Ph: Edwin Vos e Francisco Albuquerque assaggiano il Madeira ritrovato nel Museo – Foto Chiristie’s

La storia fin qui è ricca di fascino. Restava da capire se il Madeira fosse ancora bevibile! La prova l’ha fatta, per Christie’s Edwin Vos. Il verdetto? Una conservazione perfetta. “Dalla damigiana numero uno – ammette – siamo rimasti sbalorditi”. Lui ha fatto l’inventario poi è arrivato Francisco Albuquerque, enologo della Blandy’s Madeira Wine Company. Ora la collezione è pronta per essere acquistata all’asta. “Mi aspettavo onestamente alcune piccole delusioni – ha aggiunto Vos – ma sono rimasto sopraffatto dalla loro qualità”. Qualità accertata anche in un recente pranzo presso il Christie’s Rockfeller Center HQ, cui hanno partecipato diversi critici.

“Questa scoperta – ha detto Albuquerque – non rappresenta solo una delle più grandi collezioni di Madeira dei primi anni negli Stati Uniti, ma indica anche la durata senza tempo e la qualità duratura del vino di Madeira. Queste annate hanno all’incirca 200 anni. Tuttavia conservano le qualità e le note sfumate che si trovano solo a Madeira, insieme all’inimitabile affinamento del tempo. Questa asta offre un’opportunità straordinaria non solo per possedere un pezzo di storia, ma per gustarlo”.

L’appuntamento è a New York il prossimo 7 dicembre!