L'indagine Cortilia scatta la fotografia al consumatore italiano. Col vino ci piace sperimentare e in tavola non manca mai. Ecco quale preferiamo, a quale prezzo e quando amiamo consumarlo. Ma se si parla di abbinamento con il cibo allora nessuna sperimentazione: viva la tradizione!

I consumi non saranno più quelli del boom economico, e le ragioni sono molteplici, ma quel che è certo è che sulle tavole degli italiani un calice non manca mai: ma come ci piace il vino? Una risposta ha provata a darla Cortilia indagando i trend che impazzano tra i consumatori.

Il dato emerso dal mercato online che mette in contatto consumatori e agricoltori, allevatori e produttori artigianali è che, al di là di alcune intramontabili certezze, la sperimentazione, quando si parla di vino, è ben accetta. Sul cibo che i vini accompagnano, invece, la tradizione resta imbattibile.

 

Italiani vs vino: la buona abitudine che non vogliamo perdere

Innanzitutto la presenza del vino in casa. Il 44% degli italiani lo consuma abitualmente seppur non tutti i giorni. Il 14% non si fa mancare un bicchiere di buon vino ogni giorno a cena. Il 33% preferisce consumare il nettare di Bacco non così spesso e soprattutto in occasioni speciali.

Il dato generale è questo, ma è entrando nel dettaglio che si scoprono quelle abitudini che i mercati devono tenere in considerazione. A cominciare dalle modalità di scelta.

 

Italiani vs vino: la naturalità conquista. I consumatori sono sempre più attenti ed esigenti

 

Negli ultimi anni, è ormai una certezza, i consumatori sono diventati in generale molto più esigenti. Molto esperti, o poco che sia, l’attenzione per l’etichetta e la cantina cresce. E ancor più cresce l’attenzione dei consumatori verso quella che definiamo “filiera corta” a la “sostenibilità”. Se la gran parte delle persone (51%), infatti, si lascia trascinare dalla ultime tendenze dimostrando una grande propensione alla novità, dato che premia quelle aziende che al di là del marchio o della notorietà sanno rinnovarsi, e se il 20% si lascia ancora guidare dall’istinto e dall’estetica dell’etichetta dimostrando quanto il packaging sia ormai un elemento imprescindibile del proporre il proprio vino, il 18% dei consumatori preferisce degustare vini frutto della filiera corta.

La stessa percentuale di quelli che scelgono i vini naturali con il 14% orientato al biologico e il biodinamico. Settore, questo, che continua a crescere negli acquisti, ma anche in vigna come dimostrano gli ultimi dati del Biodistretto del Chianti tanto per citare uno dei casi più virtuosi d’Italia.

 

Italiani vs vino: per un buon vino siamo disposti a spendere di più

Ma quanto siamo disposti a spendere per una bottiglia di vino? Più di quanto si possa immaginare. Il fatto che il vino italiano sappia adattarsi ad ogni tasca garantendo comunque qualità, è uno di quegli elementi che rendono il suo appeal unico. E infatti il prezzo è uno dei fattori che tiene i consumatori così ancorati al nazionalismo. Sebbene, ci sembra il caso di ricordarlo, l’autoctonicità si dimostri sempre più il vero elemento trainante.

Certo è che, secondo l’indagine di Cortilia, se i prezzi medi conquistano i più (54%), il 31% degli italiani è disposto a spendere anche più di 20 euro per una bottiglia di vino con l’11% che non bada proprio a spese.

 

Italiani vs vino: non lo sappiamo dire, ma il Gewürztraminer lo sappiamo bere!

 

Altra domanda: sulle tavole degli italiani che vino vince? Un bianco. Eh già. Non sono solo i francesi a preferirli, la rivincita del bianco è un tout court che interessa anche i nostri palati. Vi siete mai imbattuti in quella vignetta in cui si dice: “tutti sanno dire ti amo, ma pochi sanno dire Gewürztraminer”? Magari non lo sappiamo dire, ma lo sappiamo bere.

E’ proprio il bianco altoatesino quello più amato (33%). Suo il podio tra i bianchi e nella sfida con i rossi che, con il Nebbiolo del Piemonte conquistano il secondo posto (26%), chiuso dalle “bollicine in bianco” del Franciacorta (25%). Medaglia di legno ad un grandissimo vino italiano: l’Amarone veneto preferito dal 22% degli italiani. Intramontabile il Chianti che conquista il 16% dei winelovers con il Nero d’Avola che con un colpo di cosa lo supera del 2%.

 

Italiani vs vino: ci piace bere con gli amici, ma siamo anche dei gran romanticoni!

La sfida tra rossi e bianchi è ancora aperta, non disdegniamo spendere un pochino di più e un bicchiere di vino, a tavola, non manca mai (o quasi). Ma quand’è che ci piace di più bere vino? Siamo tipi conviviali ed è quello con gli amici il momento migliore per aprire un buon vino. Lo è per il 55% dei consumatori. Romanticoni come non mai, il 33% di noi ama sfoggiarlo durante una cena romantica. Non manca la voglia di condivisione con la famiglia scelto per un calice dal 16% delle persone.

 

Italiani vs vino: sperimentazione sì, ma se dobbiamo abbinare la tradizione non va tradita!

 

Infine l’abbinamento. Sì, ci piace anche degustare un vino senza dover per forza mangiare qualcosa, ma siamo la patria della buona cucina e gli abbinamenti sono un elemento imprescindibile nel nostro modo di vivere la gastronomia.

In questo caso possiamo definirci dei veri e proprio tradizionalisti. Il 75% degli italiani preferisce infatti gli abbinamenti classici. Sebbene sia ormai stato sfatato il mito del bianco con il pesce, i consumatori preferiscono comunque abbinarci un bianco leggero. Accade lo stesso con la carne dal sapore forte. Con la selvaggina è d’obbligo un rosso corposo e per i cantucci “la morte” è sempre la stessa: con il vin santo.


Nella nostra cantina e nel nostro frigo non manca mai, poi, la bottiglia per cucinare. Dove lo mettiamo di più? Nei risotti (53%) , nel pesce e negli arrosti (31%).

Insomma, con il vino ci piace sì osare, ma se lo dobbiamo portare in tavola ci sono dei comandamenti che non sembra si abbia alcuna intenzione di violare!