In Italia sono 1 milione e 200 mila. Coltivano ortaggi, viti, ulivi e tutto ciò che si può tradurre in prodotto finito. Non mancano gli allevatori per passione. La ragione? Non è il relax, a spingerli è il bisogno di salutarità

Vino e non solo: chiamateli hobby farmer! Sono gli italiani che hanno deciso di fare gli agricoltori per passione e sono tantissimi. Se ne conta 1 milione e 200 mila e spendono, ogni anno, oltre 1 miliardo l’anno per dedicarsi alla loro passione.

La fotografia gliel’ha scattata un sondaggio realizzato in occasione della fiera Vita in Campagna in programma a Montichiari dal 22 al 24 marzo e che ha coinvolto più di 3mila appassionati. Ma chi sono gli hobby farmer?

 

Divento hobby farmer perché…

Partiamo dalle motivazioni. La tradizione di famiglia non è quella che spinge questi appassionati della vita in mezzo al verde. Almeno non è quella con l’impatto maggiore. “Solo” il 16.9% è hobby farmer per questo e a differenza di quanto si possa pensare non è neanche il bisogno di relax a spingere la gran parte di loro a dedicarsi alla coltivazione e l’allevamento. Solo per l’11,5%, infatti, è questa la motivazione.

Qual è dunque il motivo più diffuso per cui si fa questa scelta? La volontà di consumare prodotti più sani. Se ancora servisse la prova di quanto ormai l’attenzione verso la qualità e soprattutto la salutarità pesi nella scelta dei consumatori questa potremmo indicarla come definitiva. Un’attenzione per molti così impellente che il 35,4% degli hobby farmer la produzione se la garantisce da solo. Altra ragione preponderante, e più che comprensibile, la voglia di vivere all’aria aperta (29,1%).

 

Sono un hobby farmer e da solo mi produco…

La domanda è successiva è: cosa coltivano gli hobby farmer? Su tutti ci sono gli ortaggi che si prendono il 74% di questa particolare produzione. Ma il vino c’è e ha una presenza a suo modo incisiva: la scelta di coltivare viti è del 25,7% degli appassionati di agricoltura. Vanno forte gli alberi da frutto (38,1%), la produzione di olio per cui il 29,8% degli hobby farmer coltiva olivi e, non poso a sorpresa, l’exploit delle erbe aromatiche scelte dal 32% di loro.

In cosa si trasformano? Per la vite va da sè, come accennato, in vino (20,9%) così come per la coltivazione degli olivi che si traduce in olio nel 36,8%. Fortissime vanno le conserve (75,8%) e si ritaglia il suo spazio anche il miele (12%). Prodotti che vanno sul mercato? Assolutamente. Nel 90% dei casi la produzione è strettamente familiare. Al massimo si trasformano in regali e molto di rado in vendita, ma sempre ad amici e parenti.

 

Sono un hobby farmer e mi piace allevare…

Coltivazione sì, ma perché non darsi anche all’allevamento? Gli hobby farmer non disdegnano avere animali. Anche perché anche loro sono fonte di produzione. Otto su 10 scelgono galline, polli, oche o anatre. Ma alla grande vanno anche i conigli con il loro 22,2% e le ape (20,2%) che a sorpresa superano capre, pecore, cavalli e suini.

Certo per essere hobby farmer mica devi per forza produrre. La vocazione per la gran parte di loro è il mitico giardinaggio. Il 53,2% degli appassionati si dedica proprio a questo e nel 47% lo fanno anche in terreni di proprietà di media e grande estensione. E se si vive in città? Vivere senza uno spazio verde è impossibile per il 12,8% di coloro che vivono in spazi ristretti. Il loro angolo di felicità lo vogliono e se lo creano. Balconi, mini-serre, ma anche solo fiori sul davanzale: per il 36,4% degli intervistati si deve avere. E’ il loro piccolo, ma significativo contatto con la natura quotidiano!

 

Il mio lavoro da hobby farmer è solo da pensionato? Sbagliato…

Lo abbiamo detto prima: non è solo un lavoro da pensionati. Certo la scelta la si fa in età matura tanto che il 70% degli hobby farmer ha un’età compresa tra i 50 e i 75 anni e i pensionati rappresentano un terzo del totale, ma anche i giovani scoprono questa nuova realtà. Lo fa il 18% di quelli compresi tra i 36 e i 50 anni e sono soprattutto gli uomini a scegliere di essere hobby farmer (78,52%).

Pensionati sì quindi, ma anche impiegati, liberi professionisti e dipendenti pubblici fanno questa scelta e lo fanno rispettivamente nel 16,3%, il 10,4% e l’8,2% dei casi.

E le casalinghe? Sono quelle a cui di diventare hobby farmer importa meno. Sarà la frenesia della quotidianità tra colazioni da preparare, bambini da portare e riprendere da scuola, casa da pulire, pranzi, cene, lavatrici e lavapiatti, ma tra di loro se ne contano solo il 2,6%. Sono molto di più gli imprenditori (6,8%), gli operati (5,8%) e insegnanti (3,35%) a scegliere di essere, nella loro quotidianità, di essere hobby farmer.

Una cosa è certa per esserlo non si bada poi troppo a spese. Quasi la metà è disposta a spendere più di 300 euro l’anno per portare avanti al sua passione e circa l’80% dedica 8 o più ore a settimana a fare l’hobby farmer, ma in realtà 7 su 10 di tempo ne vorrebbero avere molto di più.

 

Dove puoi trovarci…

Infine la provenienza. Dove sono gli hobby farmer? Signori e signori col nord non c’è paragone. Nel centro Italia la classifica vede solo una regione presente. Almeno se parliamo di percentuali accettabili. Il boom è in Lombardia con il 25% degli appassionati di agricoltura, allevamento e cura del verde. Seguono Veneto (13%), Piemonte (12%) ed Emilia Romagna (9%).

Chissà che nel tempo quello degli hobby farmer non diventi un nuovo piccolo mercato fatto di piccole eccellenze. C’è chi, partendo da questo, ha messo in piedi veri e proprio imperi!