Succede nel Regno Unito e lo riferisce Decanter. La ricerca commissionata da Bordeaux Index ci dice quanto spopolano, soprattutto le aste, tra i giovani fino ai 25 anni. E c'è chi arriva a spendere 500 mila sterline l'anno

Mentre il mondo del vino si ingegna per conquistare i millennials che si orientano più verso i ready-to-drink che sul vino, la fetta più giovane della Generazione Z diventa quella che ama investire di più sul vino…sì, ma quello buono.

E’ quanto emerge da una ricerca commissionata da Bordeaux Index e condotta da 3Gem per quanto concerne il mercato del Regno Unito e apparsa su Decanter. Il vino pregiato, o se preferite fine wine, è tra le cose su cui i giovani, fino ai 25 anni, amano investire di più.

Per la Generazione Z il vino ha decisamente fascino e sono disposti a spendere cifre record per portare a casa i vini migliori

Il tutto parte da un dato registrato proprio da Bordeaux Index che ha raggiunto nel 2021 vendite record per vini e liquori. Di qui il sondaggio che ha coinvolto la Generazione Z, i giovani sotto i 25 anni, scoprendo che arrivano a spendere per tre quarti fino a 20mila sterline l’anno: oltre 23 mila 500 euro. Il sette per cento ha un range ancora più ampio: dalle 50mila alle 500 mila sterline rispettivamente circa 59mila 200 euro e 590 mila 200 euro…l’anno!

Si capisce facilmente che parliamo di vini di altissimo pregio che, a quanto pare, per i giovani enoappassionati e investitori hanno un peso decisamente importante. Il 55% degli intervistati, infatti, ha riferito di ritenere che l’investimento nel vino offra una stabilità a lungo termine, con il 39% che ha aggiunto di averlo scelto perché più accessibile rispetto ad altri prodotti.

Preoccupazione però, sul contesto generale degli investimenti, c’è. Preoccupano l’inflazione, l’impatto delle nove varianti del covid, la Brexit e il cambiamento climatico. “Per coloro che sono preoccupati per ciò che 2022 potrebbe portare ai loro investimenti – ha dichiarato Matthew O’Connell, responsabile degli investimenti di Bordeaux Index e Ceo della piattaforma Live Trade -, la chiara conservazione del capitale del vino durante la pandemia e la sua sovraperformance nel 2021 è chiaramente molto incoraggiante”.

A confermare la tendenza anche Sotheby’s che ha sottolineato come stiano crescendo in modo esponenziale i collezionisti più giovani: circa il 40% degli acquirenti all’asta di vino e alcolici nel 2021 sono nuovi sulla scena e un terzo di questi, ha confermato la casa d’aste, ha meno di 40 anni.

 

 

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