A scattare la fotografia la Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi. Dove si cresce di più? In quali città ce ne sono di più? Ma soprattutto sapete chi ci ha puntato? Donne e giovani

“Però che Bohéme confortevole giocata fra casa e osterie quando a ogni bicchiere rimbalzano le filosofie” cantava il cantautore Francesco Guccini raccontava Bologna e sul palco saliva con un calice di vino; sembrava un destino scritto quello della città emiliana che oggi si conferma quella dove le enoteche hanno fatto…boom!

Il dato nazionale è impressionante: 7.278 enoteche costellano il Bel Paese. Una crescita, tra il 2010 e il 2018, del 14%, con la concentrazione massima registratasi negli ultimi 5 anni quando la crescita è stata dell’8,7%. Un comparso che impiega oltre 7.800 addetti per un giro d’affari che supera i 280 milioni di euro. Ma quali sono le città che hanno visto incrementare maggiormente la presenza delle enoteche? Quali quelle in cui se ne trovano di più?

Se già l’anno scorso si era parlato di un exploit per i luoghi dove il vino lo si gusta in un’atmosfera intima che sa di amicizia e condivisione, quest’anno i dati della Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi lo conferma: in Italia il luogo cult dove concedersi un buon calice è proprio l’enoteca e lo dicono i numeri.

 

Enoteche: Bologna su tutti…in otto anni crescita del 148%, ma Matera è pronta per ospitare le migliaia di turisti in arrivo

Bologna, a livello di crescita, è insuperabile. In otto anni le enoteche in città sono aumentate del 147,9% passando da 48 a 119. Per Matera l’anno che l’ha eletta Capitale Europea della Cultura 2019 inizia davvero alla grande e in vista dei tanti appuntamenti che l’attendono un luogo dove trovare un buon vino e promuovere le eccellenze del territorio aveva bisogno di essere esaltato. E così in otto anni, sul territorio l’aumento è stato del 109,1% con le enoteche passate dalle 28 del 2010 alle 50 di oggi.

Guardando alle singole città a ruota segue Mantova che ha esattamente lo stesso numero delle enoteche presenti nella provincia di Matera e che ha fatto registrare un aumento delle stesse negli ultimi otto anni del 78,6%. La Toscana non poteva mancare e un po’ a sorpresa forse, è Prato ad essere incoronata come la città di una delle regioni simbolo dell’enologia italiana ad aver fatto boom con le sue attuali 30 enoteche e un incremento delle stesse del 76,5%. Sarà il freddo della bora o il fascino del suo lungomare, ma a chiudere la classifica è la mitica Trieste che con le sue 29 attuali enoteche ha accresciuto la loro presenza del 70,6%.

 

Enoteche: è Roma la città in cui se ne contano di più, seguono Napoli e Milano, ma le città italiane hanno colto tutte l’opportunità

Se c’è chi cresce esponenzialmente c’è anche chi, in quanto a concentrazione, non hanno rivali. Sono le grandi città a fare la differenza e non potrebbe essere altrimenti. Roma è la città dove l’enoteca si cerca di più a quanto pare. E’ lei quella che ce ne regala di più: ben 340. Segue la fascinosa Napoli con 231 che stacca non di poco Milano che con le sue 134 enoteche si guadagna comunque una meritata medaglia di bronzo.

Ci sono poi Torino (115), Firenze (89), Genova (85), Venezia (68), Palermo (60), Bologna (59) e Bari (55). Se però ci spostiamo nella provincia è la città campana, Napoli, ad ospitare il maggior numero di enoteche: in otto anni ha registrato una crescita delle stesse nel 7% contandone complessivamente 547. C’è poi la provincia di Roma dove l’aumento percentuale è stato maggiore (+24%), ma che di enoteche ne conta 486. Si conferma terza anche in questa veste MIlano che con il suo incredibile +43% conta in tutta la provincia 256 di queste realtà dove sempre più winelovers a quanto pare, amano concedersi un ottimo calice di vino. Ci sono quindi la provincia di Torino con le sue 229 enoteche cresciute del 27% in otto anni e la provincia di Bari che con il suo +12% ha portato sul suo territorio l’apertura complessiva di 196 enoteche.

 

Enoteche: il dato più rilevante? Chi guida queste incredibili realtà e sono soprattutto donne e giovani…del sud!

Ma a chi si deve un successo così grande? Ebbene stupitevi (che poi non dovreste): sono donne e giovani. Sono le prime quelle che sembrano aver colto maggiormente questa esigenza, confermando quell’attenzione alle esigenze del consumatore con cui, nelle aziende vitivinicole, hanno portato ad una vera e propria rivoluzione culturale che con Le Donne del Vino si preparano a festeggiare dal 2 al 9 marzo in tutto il Paese.

Sono proprio loro a guidare il 26,7% delle enoteche italiane. I giovani seguono, ma a distanza detenendo l’11,8% della fetta di questo mercato. E in barba ad ogni cliché ed ogni sessismo non sono al nord che le donne hanno fatto impresa, ma al sud. Il 47,5% delle enoteche al femminile, infatti, si trovano a Taranto con 59 attività aperte. Segue Caserta con le sue 106 imprese (il 40,6%). C’è quindi Pisa dove le donne guidano il 37% delle attività e cioè 54 enoteche, Como che le vede alla guida di 51 di queste realtà pari al 33,8% di quelle presenti sul territorio e Catania dove le imprese femminili sono 68 (il 22,1% del totale).

E sempre Taranto è il regno dei giovani enotecari: hanno 59 sedi di impresa pari al 25,4%. Dietro di lei Catania con 68 enoteche guidate da giovani e cioè il 22,1%, Caserta dove se ne contano 106 (17%) e, infine, Lecce e Bari rispettivamente con 73 e 141 enoteche guidate da ragazzi (16%). E nelle grandi città che succede? Che ad aprire le enoteche sono soprattutto gli stranieri che hanno puntato principalmente su Firenze e Roma.

Una cosa è certa: se ci viene voglia di un buon calice di vino possiamo stare tranquilli…ovunque ci troviamo in lungo e in largo per il Paese!