E' diventata virale grazie a Twitter. Il digital marketing dimostra la sua potenza riportando alla luce un articolo di Vogue che, in qualche modo, ha cambiato la percezione sociale della donna negli anni '70

Anche l’emancipazione femminile ha avuto le sue stranezze; tra queste ne è stata appena ritrovata una che, ora che le donne sono emancipate, sta avendo un effetto boomerang: la strana dieta del vino proposta sulla rivista Vogue nel 1977, ma scritta ben 15 anni prima da Helen Gurlen Brown, una delle prime business woman che la società occidentale abbia conosciuto. Tanto avanti da diventare, già nel 1965 caporedattore del magazine Cosmopolitan, restandovi fino alla pensione, nel 1997.

La sua dieta a base di vino e uova sode è quello che oggi potremmo considerare un vero e proprio invito alla non sobrietà, ma l’epoca dei social, nel caso specifico di Twitter, l’ha trasformata da simbolo di emancipazione a vera e propria moda. Al di là delle giuste critiche nutrizionali, è l’emblema di un mondo che se all’epoca cambiava, oggi è decisamente mutato. Si può tuttavia stare tranquilli…la dieta dura tre giorni: una sorta di baccanale moderno in nome dell’emancipazione di quelle donne che, negli anni ’60, il vino lo potevano versare solo nel calice dei mariti!

 

La dieta del vino era una storia di emancipazione alla “Sex and The City”

la dieta del vino sex-and-the-city

Provate a immaginare. 1962. Una donna, Helen Gurley Brown, scrive un libro dal titolo “Sex and the Single Girl”. Qualcosa ci dice che abbia destato scandalo. A leggere il titolo, tra l’altro, ci viene facile l’assonanza con un telefilm che ha segnato la fine degli anni ’90: Sex and The City. Le storie sono quelle di quattro donne single che vivono a New York e che fanno delle reunion a base di vino e Cosmopolitan, guarda caso proprio il cocktail che prese il nome dall’omonima rivista nata nel 1886 di cui la Brown fu caporedattore per quasi quarant’anni, uno stile di vita.

Chissà che non sia stato proprio un omaggio a questo piccolo mattone dell’emancipazione femminile! A noi piace pensarlo. Certo nel telefilm di uova sode non se ne vedono, ma va detto che le protagoniste indossano al massimo una 42 il che, con una dieta dove praticamente si beve soltanto, ci può stare se il contesto viene preso con un pizzico di ironia.

 

La dieta del vino simbolo del bisogno di un grande cambiamento culturale

dieta del vino hepburn

La Brown è stata un po’ una delle suffragette dell’indipendenza economica e romantica delle donne. Anche sessualmente parlando. E il vino si sa…è un grande inibitore! Lungi da lei solleticare comportamenti esasperati, l’epoca in cui pubblico il libro e “la dieta del vino e le uva sode”, era quella in cui Hollywood iniziava a regalare immagini femminili in cui la bellezza passava per un bel corpo, i capelli rigorosamente platino, e il tacco a spillo sotto tailleur attillati che disegnavano silhouette dove le forme erano morbide e armoniche, grazie a quelle vitine sottili che facevano girare gli uomini a guardare e le donne a camminare con la testa alta come a voler affermare la loro presenza al di là delle mura domestiche.

Erano gli anni in cui le donne simbolo erano Audrey Hepburn e Jaqueline Kennedy. Icone di stile intramontabili.

 

Tre giorni e un regime rigidissimo: seppur bizzarro, anche questo era un metodo di affermazione

Ecco perché, sebbene sconsigliata da un punto di vista medico, la dieta della Brown va quanto meno ricordata per il valore simbolico che ha rappresentato. Cosa prevedeva? Un menù rigoroso per colazione, pranzo e cena per tre giorni e la perdita di peso assicurata.

A colazione un bicchiere di vino e un uovo sodo. Se il risveglio è faticoso tranquilli: una tazza di caffè nero è concessa.  A pranzo più caffè, due uova sode o in camicia e due bicchieri di vino bianco. A cena un po’ di carne con una porzione di bistecca di 5 once (circa 142 grammi), ancora caffè e il resto della bottiglia di vino. Insomma: con questa dieta si va di caffeina, vitamina D e alcool. Sana, in effetti, non è che proprio lo sia. A fine giornata o sarete ubriache o elettrizzate!

 

La dieta del vino è “di moda”, ma fortemente sconsigliata! Eppure è la dimostrazione della potenza del digital marketing

dieta del vino twitter

Ph: il tweet virale della dieta del vino pubblicato sul Daily Mail

Ovvio che i medici e i nutrizionisti stanno mettendo in guardia chiunque voglia avvicinarsi a questa dieta. Ed è probabilmente sacrosanto. Ma all’epoca non c’era la conoscenza di oggi e quella di oggi non è quella di domani per cui, magari, tra qualche decennio, molte delle diete moderne, a cominciare da quelle proteiche o ipocaloriche, saranno guardate esattamente allo stesso modo.

Ma come è saltata fuori questa dieta dell’emancipazione? Grazie ai social network. Twitter è stata la chiave di volta. E‘ vero che qualcuno ha iniziato a seguirla la dieta e a leggere i commenti di alcuni specialisti il mix potrebbe avere un effetto lassativo per niente piacevole. Certo è che se negli anni ’60 è stato un simbolo di rivalsa femminile, oggi il “Sex and the single girl” è uno scritto specchio dei tempi ormai mutati in cui il senso profondo si è disperso, lasciando il posto al potere della viralità. Il nuovo grande fenomeno, dai lati spesso positivi a volte negativi, del mondo digitale.

La dimostrazione, ancora una volta, di quanto ormai non si possa più fare a meno del web. Stavolta l’operazione di marketing ha aspettato quasi sessant’anni, ma è perfettamente…riuscita! E questo merita un brindisi!