XIII edizione per il progetto di reinserimento dei detenuti che guarda alla solidarietà. Cinque cene con in sala e ai fornelli ragazzi in cerca di riscatto. Con loro chef professionisti e, in tavola, vini d'eccezione

C’è sempre una seconda possibilità e le Cene Galeotte sono il simbolo di una rinascita possibile. Torna anche quest’anno l’appuntamento con i detenuti del Carcere di Volterra che dal 5 aprile aprirà i battenti della tredicesima edizione.

Il carcere come possibilità di riscatto. E’ una realtà sempre più presente nel nostro Paese il vino è un protagonista indiscusso in questo panorama. A Volterra lo è anche la cucina, insieme alle cantine, che una volta al mese, dal 5 aprile fino al al 9 agosto, riaprirà le porte alla solidarietà. Se da una parte infatti c’è la volontà di insegnare ai detenuti un mestiere che possa poi essere per lei un ritorno alla vita nella legalità, dall’altra c’è la solidarietà: il devoluto delle 5 cene sarà infatti devoluto ai bambini.

 

Cene Galeotte: la rinascita possibile dei detenuti del carcere di Volterra. Tanti quelli che hanno iniziato una nuova vita

Un’esperienza decisamente unica per i visitatori che anche quest’anno, grazie alla collaborazione tra il Carcere di Volterra, l’Unicoop Firenze e la Fondazione Il Cuore Si Scioglie Onlus, potranno vivere una giornata in un luogo dove, normalmente, è difficile portare sorrisi, ma dove grazie a questo progetto, avviato nel 2016, si è creata una realtà di integrazione e solidarietà che ha saputo fare scuola.

In cucina, con gli chef, ci saranno proprio loro: i detenuti. Mentre in tavola e nei calici ad ogni cena una cantina sarà protagonista.  Un progetto che può vantare un grande successo. In oltre trenta casi, infatti, l’esperienza fatta dietro le sbarre si è tradotta in un impegno presso ristoranti e strutture esterne a fine pena. Il ricavato anche quest’anno sarà devoluto per progetti onlus e per questa edizione sotto la lente d’ingrandimento ci saranno i bambini. 

 

Cene Galeotte: in cucina con gli chef professionisti, a tavola con i sommelier Fisar

Per partecipare è semplicemente necessario il proprio posto tra i 120 a disposizione. Il costo, a persona, è di 35 euro per i soci Coop 45 per gli altri. L’anno scorso le Cene Galeotte hanno avuto un grandissimo successo: oltre 1000 i partecipanti e più di 16.000 i visitatori dall’esordio del progetto cui ogni anno chef professionisti danno il loro contributo gratuitamente.

Non c’è cena che si rispetti senza un ottimo vino che l’accompagni. Ed è così che ogni anno, grazie alla supervisione artistica del giornalista Leonardo Romanelli, l’organizzazione delle singole cene non lascia nulla al caso. Anche quest’anno, infatti, ci saranno i sommelier della Fisar-Delegazione Storica di Volterra che dal 2007, nel carcere, organizza corsi di avvicinamento al vino sempre al fine del reinserimento.

 

Cene Galeotte: dal 5 aprile al 9 agosto 5 cene per 5 cuochi e 5 cantine

La prima cena ufficiale si terrà venerdì 5 aprile con in cucina, ad aiutare gli aspiranti chef, quello de La Ménagère di Firenze Fabio Barbaglini le cui portate saranno accompagnate dai vini della Tenuta di Valgiano di Lucca. Il 10 maggio ai fornelli con i detenuti ci sarà invece Luca Landi del Lunasia Green Park Resort di Tirrenia che nei calici accompagnerà le sue specialità con i vini de Il Colombaio di Santa Chiara di San Gimignano.

In tavola si torna quindi il 7 giugno con Stefano Dai e Liu Kunshan del ristorante Fulin che porteranno un assaggio di oriente tra le mura del Carcere di Volterra con ad accompagnare i vini della Tenuta di Ghizzano di Peccioli (Pisa).

Penultimo appuntamento quello del 5 luglio quando i vini delle Terre Stregate di Benevento delizieranno i commensali assieme ai piatti di Errico Recanati del Ristorante Andreina di Ancona. A chiudere la tredicesima edizione delle Cene Galeotte sarà Fabrizio Marino del Ristorante Maggese di San Miniano (Pisa). Per i suoi piatti nei calici i vini della Fattoria Nittardi di Castellina di Chianti (Siena).

 

 

Ph: foto archivio de Le Cene Galeotte