Il fenomeno è in crescita e sono sempre più coloro che scelgono di bere un vino biodinamico. Ma sapete qual è la sua filosofia? Tra pensiero e scetticismo tutto dipende dalla luna

Avete mai sentito parlare del calendario di Maria Thun? Se lo avete fatto le ragioni possibili sono due: siete grandi conoscitori di vino e dei suoi metodi di coltivazione o la vostra scelta di bere vini biodinamici è sufficientemente consapevole da sapere che è quello su cui si basano i vignaioli che hanno fatto questa scelta.

L’argomento è da sempre controverso. Wikipedia definisce la biodinamica come una pseudoscienza, ma per chi adotta questo tipo di coltivazione tutto si basa sul rapporto tra la terra e la luna. Esoterismo? Affatto. Nell’antichità l’uomo si è sempre affidato alle fasi lunari e che vi sia un legame tre queste e il pianeta è innegabile.

L’attrazione gravitazionale della luna lo dimostra. Le maree ne sono una prova tangibile. Non esiste una prova scientifica e resta ad oggi piuttosto una credenza, ma le piante sono fatte per la gran parte di acqua. L’idea che possano essere influenzate dalla luna potrebbe dunque non essere una follia. Lungi da noi affermare la veridicità o meno di una tale presa di posizione, il dubbio resta però quell’elemento che ha permesso al pensiero umano di interrogarsi e svilupparsi. E allora, nel dubbio, abbiamo deciso di sapere qualcosa in più sul calendario di Maria Thun e di raccontarvelo.

 

Prima del Calendario di Maria Thun capiamo cos’è la biodinamica

Partiamo dal perché di questa scelta. Quella della biodinamica è una vera e propria filosofia di pensiero che parte dall’idea del biologico. Le due cose sono simili, ma differenti. La similarità è nell’approccio naturale, la diversità è in tutto il resto. A livello legislativo, ad esempio, il metodo biologico è regolato a livello comunitario e certificato su scala nazionale da organismi accreditati presso un ente pubblico: Accredia.

La coltivazione biodinamica può essere certificata solo da un ente privato, Demeter, e deve ancor prima essere stata certificata come biologica. I paletti sono molto più stretti. Ad esempio per essere certificati come azienda biodinamica è necessario che si allevino animali,  alimentati con foraggio biologico; che si utilizzano nelle vigne compost preparati e ottenuti in azienda con prodotti che abbiano sempre una provenienzia biologica e naturale e che siano lavorati secondo un procedimento particolare.

Quel che è certo è che il fenomeno è in crescita. E comprenderne la filosofia è un modo non solo per ampliare la propria conoscenza al di là delle proprie scelte, ma anche un passo fondamentale per coloro che, nei calici, decidono di portare proprio questi vini.

 

Il Calendario di Maria Thun e la filosofia di Steiner: se è questione di luna è il 1922 l’anno che ha fatto la differenza

 

Nel 1922 due giovani naturalisti si rivolsero al filosofo austriaco Rudolf Steiner chiedendogli come alcune indicazioni che aveva dato sui processi e i ritmi della vita potessero essere applicati all’agricoltura. Lui gli spiegò come, a livello pratico, alcune composizioni di ingredienti naturali avrebbero potuto produrre concimi più efficaci senza dover far ricorso alla chimica.

Nasce così quella che oggi chiamiamo agricoltura biodinamica e chissà se per uno scherzo del destino (o magari una fase lunare visto l’argomento), quello stesso anno nasce Maria Thun, figlia di agricoltori tedeschi.

Non è stata un’allieva di Steiner, almeno non in vita, ma di certo la Thun è stata influenzata dal suo pensiero. Un pensiero che, un anno prima di morire, nel 1924, portò Steiner a Koberwitz, vicino Varsavia, nella proprietà del Conte C. Keyserlingk. Chiamato da alcuni agricoltori antroposofi, tenne un vero e proprio “Corso di agricoltura” in otto lezioni su come a determinare l’andamento di una coltivazione sia determinato da due forze diverse e complementari: quelle terrestri e quelle cosmiche. Un pensiero complesso e decisamente affascinante. Che convinca merita di essere letto per meglio comprendere cosa c’è dietro la filosofia biodinamica.

 

Il Calendario di Maria Thun tra fasi lunari e nodi lunari

Se sui libri Steiner è stato probabilmente colui che ha più influito nella formazione di Maria Thun, altrettanto ha fatto suo padre. E’ con lui che, ragazza, ha imparato ad osservare i cicli lunari. Ha iniziato quindi a studiare come questi potessero influenzare l’agricoltura.

E’ nato da qui il Calendario Biodinamico di Maria Thun basato proprio sulle fasi lunari e sui movimenti dei pianeti utile per la coltivazione delle piante in relazione alle forze terrestri e cosmiche, proprio come teorizzato da Steiner.

Il calendario biodinamico di Maria Thun si sviluppa nell’arco del ciclo lunare periodico. Quei 27 giorni che la luna impiega per girare intorno alla terra. Periodo in cui la luna “cresce” e “cala” costruendo per due volte, nell’arco del ciclo, i cosiddetti nodi lunari. Le coordinate spaziali in cui si intersecano l’orbita apparente del sole e quella della luna: i punti di eclissi.

 

Gli elementi e le costellazioni

La Thun iniziò così a studiare lo sviluppo delle coltivazioni durante le fasi lunari e arrivò ad affermare che radici, foglie, fiori e frutti di una pianta maturano in modi differenti a seconda del momento della semina. Ad influenzare il loro sviluppo sarebbe dunque il passaggio della luna nelle costellazioni dello zodiaco (si noti bene, nelle costellazioni, non nei segni zodiacali intesi nel senso dell’astrologia). Ecco perché il calendario cambia ogni anno.

Ciascuna costellazione agirebbe dunque in risonanza con un elemento: Terra, Acqua, Aria e Fuoco. Le forze cosmiche incontrerebbero così quelle terrestri. Ogni elemento, a sua volta, influirebbe sullo sviluppo di una parte della pianta.

La Terra si associa alle radici che troverebbero maggiore sviluppo con la luna in Vergine, Toro e Capricorno. Le foglie sono associate all’elemento Acqua e il periodo di massimo sviluppo, per loro, è nel passaggio in Pesci, Cancro e Scorpione. Il fiore è Aria e il suo momento massimo di espressione, nel calendario della Thun, avviene nel passaggio della luna in Gemelli, Bilancia e Acquario. Resta il frutto, ovvero il Fuoco, associato ad Ariete, Leone e Sagittario.

 

Il Calendario di Maria Thun: veridicità o leggenda?

Le fasi lunari, di conseguenza, influenzerebbero anche la degustazione. Così come il resto delle “cose” terrestri, anche l’uomo è influenzato dalle fasi lunari e come lui anche il momento in cui stappare una bottiglia, secondo i principi della biodinamica, segue regole precise legate sempre al comportamento della luna.

C’è chi afferma che ciò sia vero e chi no. Il Master of Wine Phil Reedman, con la collaborazione della dottoressa Wendy V. Parr del Centro di Viticoltura ed Ebologia della Lincoln University della Nuova Zelanda, ha persino condotto uno studio per testare il valore della teoria della Thun. Ha reclutato 19 professionisti del vino neozelandesi facendogli degustare alla cieca 12 pinot nero nelle diverse fasi del calendario biodinamico per verificare se la pressione atmosferica incideva sulla percezione sensoriale. A quanto pare non è stato così e i giudizi sono sempre stati gli stessi.

 

Uomo e natura

Si potrebbe aprire un ampio dibattito sul chi condiziona chi e sul cosa condiziona tutti. Al di là di ciò che si può credere c’è di certo un fondamento veritiero nel principio della biodinamica: prima della scienza c’erano l’uomo e la natura. Il primo ha dovuto imparare a conoscere la seconda per interagire con lei e ottenerne vantaggi.

Al di là dell’essere o meno una pseudoscienza c’è di certo un principio arcaico in chi intraprende questa strada. Ecco perché se dovessimo farci consigliare quando aprire una bottiglia di vino biodinamico lo chiederemmo a chi l’ha prodotta, non di certo ad una delle tante App che impazzano sugli Smartphone.