Lo ha stabilito la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Lombardia: sono testimonianza della storia dell'enologia. Nei suoi documenti 125 anni di storia e si lavora alla digitalizzazione

Riconosciuti come “beni culturali” l’archivio e la biblioteca dell’Unione Italiana Vini (Uiv). L’ennesima dimostrazione di come il vino, in Italia, non sia eccellenza solo nei calici, ma anche in termini di vero e proprio patrimonio culturale. A stabilirlo, con il decreto numero 17/2020 è stata la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Lombardia.

 

 
Ph: foto Ansa

 

Beni culturali per i due “tesori” Uiv. Il commento di Castelletti: primo traguardo per la valorizzazione del ruolo storico della nostra associazione

“Testimonianza della storia dell’enologia (…) e della comunicazione di un’impresa a livello nazionale e internazionale, che ha attraversato l’intero Novecento fino ai nostri giorni”. E’ quanto scrive nel suo decreto la Soprintendenza. sottoposti alla normativa di tutela prevista dal Codice dei beni culturali e del Mibact, l’archivio e la biblioteca rappresentano, ricorda la stessa Uiv, la sedimentazione documentale di oltre un secolo di attività pratica, amministrativa, giuridica e di ricerca di Unione italiana vini. Un patrimonio che d’ora in avanti l’associazione dovrà tutelare assicurandone la pubblicità e la fruibilità da parte di tutti gli interessati.

Questo riconoscimento – ha commentato il segretario generale Uiv Paolo Castelletti – è un primo traguardo nell’opera di valorizzazione del ruolo che la nostra associazione ha rivestito nel sistema Italia in 125 anni di lavoro. Un’operazione strategica che fa da specchio alla nostra attività sociale e politica e un asset economico per tutti i nostri associati. L’archivio e la biblioteca – ha aggiunto – sono e saranno sempre più in grado di garantire una gestione efficiente e risparmiosa della documentazione. Non solo: potranno rappresentare dei ‘serbatoi’ culturali da cui attingere per operazioni di brand heritage, marketing e comunicazione”.

 

L’archivio…

L’Archivio Uiv si trova a Milano, negli uffici di via San Vittore al Teatro. L’archivio consiste in circa 160 metri lineare. Al suo interno un patrimonio documentale che va dal 1895 ai giorni nostri. Tra le carte più antiche, i volumi manoscritti con i verbali del Consiglio e delle Assemblee; le circolari e i comunicati diffusi tra il 1920 e il 1933 e le schede di adesione all’Unione dal dopoguerra fino ad oggi. Da segnalare anche la documentazione relativa alle pubblicazioni Uiv, tra cui il Corriere Vinicolo (dal 1928) e la rivista illustrata Enotria (1922-1999). La biblioteca, attiva già dal 1929, contiene invece diverse migliaia di volumi, anche non reperibili in altre biblioteche del Paese.

Tra i più ricercati, la Storia della vite e del vino in Italia di Arturo Marescalchi e Giovanni Dalmasso (1931-1937). Con questo Le uve da tavola di Giovanni Dalmasso (1946). Si aggiungono le riviste come il Giornale Vinicolo Italiano di Casale Monferrato (1876-1895)  e la collezione dal 1946/1991 del Bulletin de l’office international du vin/Office international du vin (Oiv).

Il progetto – spiega l‘archivista incaricato Francesco Emanuele Benatti -, ha come fine quello di creare il più importante centro nazionale di documentazione del comparto vitivinicolo. Per questo stiamo lavorando per realizzare una sala di conservazione per l’archivio e una per la biblioteca. Lo scopo è aggiornare e rendere accessibili online l’inventario dell’archivio e il catalogo della biblioteca e garantire il condizionamento dei documento in faldoni certificati. Dopo aver reso disponibile online il Corriere Vinicolo a partire dal n.1 del 1928 – conclude – puntiamo a continuare il processo di digitalizzazione”.