Il 'sommelier informatico' toscano Andrea Gori è tra i 10 personaggi più influenti nel mondo del vino. Ma a parte lui e Marilena Barbera l'Italia fatica ancora nel comprendere il potenziale dei new media

Top Wine Influencer. Sempre più social. Il mondo del vino e la “socialità” corrono ormai sullo stesso binario. L’Italia, lo sappiamo, è indietro e questo ci rende in parte meno competitivi. Nell’epoca dei social media, della comunicazione veloce e della connettività, restare fuori è un lusso che si possono permettere in pochi. Molto pochi. Essere sulla bocca di tutti, possibilmente per meriti, è un passaggio fondamentale. Far parlare di sé, farsi conoscere attraverso la rete, indispensabile. E come in ogni settore che si rispetti anche quello dell’enologia ha i suoi Top Influencer. Quelli per cui, finire in un loro post, vuol dire contatti, vuol dire diffusione, vuol dire brandizzazione. Senza Facebook, Twitter, Pinterest e Instagram (per citarne alcuni) si resta insomma fuori dal mondo. 

Il portale francese Social Vignerons, il più influente se parliamo di social, ha stilato, anche per il 2017, la classifica dei blogger, produttori e giornalisti che contano di più nel settore. Quelli che, insomma, masticano i social come un winelovers beve buon vino. E l’Italia? C’è e in ottima posizione. Ma nel complesso c’è ancora molto da fare.

 

Top Wine Influencer: la certezza del primo posto e il cambio di rotta delle riviste cartacee.

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A fare la premessa e stilare la classifica è Julien Miquel che in questa classifica, studiata secondo criteri matematici, si è piazzato al terzo posto. Su Twitter, tanto per intenderci, di follower ne ha ben 260 mila. E’ stato lui a ideare questo ranking e anche questa volta il primo posto è una conferma. Il prestigioso Wine Specator, made in Usa, resta al primo posto. A seguirlo una donna, famosissima nel settore. La Wine of Master Jancis Robinson. 

Quello che stupisce è piuttosto negli ingressi. E’ lo stesso Miquel ad ammetterlo. “Nel 2015 ho scritto che le riviste cartacee e tutto ciò che del vino era su carta, stava perdendo terreno”. Si è dovuto ricredere. Anche loro, seppur mantenendo intatta la formula del magazine tradizionale, hanno scoperto i social media. Li hanno scoperti e usati così bene da finire, in tre casi, non solo nella top 20, ma anche guadagnandosi un posto tra i primi dieci.

Stiamo parlando di Whine Enthusiast, piazzatosi direttamente in quarta posizione; Decanter Magazine che è apparso in classifica al quinto e marchio di Champagne Veuve Clicquot che entra nella top 10 in nona posizione. Cosa vuol dire? Che due anni fa queste tre pubblicazioni non influenzavano in alcun modo né il settore né i consumatori, se non i fedelissimi. A due anni di distanza, invece, la loro voce conta per gli enoappassionati di tutto il mondo.

 

Top Wine Influencer: come i social ti cambiano la vita

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Soffermandoci ad analizzare il fenomeno questo significa che, tramite i social media, tutto è davvero possibile. Se riviste ci così alto calibro sono riuscite, in così breve tempo, a ribaltare una situazione che li vedeva destinati ad una possibile sparizione, non è difficile immaginare quanto il corretto uso dei new media possa fare per trasformare le sorti anche della più piccola azienda al mondo. Costi contenuti per un eco dalle dimensioni inimmaginabili. 

Eppure, nonostante le statistiche dicano che sempre più persone scelgono di comprare proprio dal web e grazie alle informazioni del web, l’Italia resta indietro. Sembra, come era già stato detto, che davvero tra i filari corra la paura. Ma qualche importante voce fuori dal coro c’è.

 

Top Influencer: un italiano nella Top 20 c’è ed è Toscano.

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Vi ricordate quando abbiamo scritto che oggi il Sommelier è 2.0? Beh se possibile Andrea Gori è già al 3.0! Sommelier, oste, giornalista per Business People e tanto altro ancora è lui il primo italiano che incontriamo in classifica. Posizione numero 13. Biologo sulla carta ha messo insieme le sue conoscenze diventando il “sommelier informatico”. Lui, insomma, sperimenta e utilizza tutti i mezzi di comunicazione per esprimere opinioni, dare informazioni e, di conseguenza, influenzare il mondo del vino. Il risultato? Eccellente. La sua gavetta social l’ha fatta.

Partito con video autoprodotti su YouTube ha raggiunto ben più del milione di visualizzazioni. In breve tempo il suo canale è diventato quello sul vino più visto in Italia. Tante degustazioni che hanno conquistato il cuore di tantissimi enoappassionati. Breve il passo per creare il sito che lo ha fatto arrivare così in alto in classifica: il blog Vino da Burde. Tutta la veracità toscana finita poi anche su Dissapore e Intravino. Voleva bere vino occupandosi di informatica. Diremmo che dal 2007 ad oggi (anno in cui ha aperto il blog) ha collezionato annate eccellenti. Quella del 2017, con questo riconoscimento, si preannuncia già eccezionale.

 

Top Wine Influencer: la conferma italiana è tutta al femminile.

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Se Andrea Gori si è guadagnato un posto nella Top 20, tra i primi 30 resta, come Top Influencer anche Marilena Barbera. Lei, però, non è una sommelier o una giornalista. Lei è una produttrice. E questo la dice lunga su quante siano le possibilità che i social media possano offrire anche a chi il vino lo fa. Sono circa 13mila i follower che colleziona tra Twitter, Facebook e Instagram e ogni giorno è sul suo blog, o meglio “taccuino di viaggio”, per raccontare e interagire con i winelovers del web. Per lei, Top Wine Influencer d’esperienza potremmo dire, il binomio social media vino non solo è possibile, ma necessario. Il potenziale non manca. Ma ci si deve credere di più e dar credito a chi, oltre ad amar bere il vino, ha il dono di saperlo raccontare. 

 

Crediti fotografici: la foto di Andrea Gori è stata presa dal suo blog. Quella delle Cantine Barbera è uno screenshot della home page del sito aziendale.