Randstad stila la classifica dei lavori più ricercati. Nel food&beverage tante opportunità purché al passo con le nuove tecnologie

Food&Wine. E’ una delle aziende più importanti quando si parla di “ricerca del lavoro”. E i suoi studi offrono sempre un ottimo punto di vista sulle tendenze. Stiamo parlando di Randstad che pochi giorni fa ha fatto il punto proprio sul food&beverage indicando le figure professionali più richieste dal mercato. Un mercato che, assicurano gli addetti ai lavori, è in continua evoluzione, amplifica le possibilità e, soprattutto, apre a nuove opportunità.

Tutto purché si sia al passo con i tempi. Insomma. Anche per stare in cucina e dintorni bisogna essere “smart”. Ecco perché il food&beverage cerca sempre più personale 2.0. La classifica di Randstad parla chiaro.

 

Food&Wine: sul gradino più alto del podio c’è il blogger di settore.

Food&Wine - food blogger

Eh già. Sono utili dentro e fuori la ristorazione. Nel senso che loro sono quelli che ormai fanno opinione. Il tempo di andare in un ristorante, scrivere il proprio articolo et voilà: la clientela aumenterà o diminuirà. Non che siano degli dei, ma sicuramente la loro passione per il cibo, il loro sapersi muovere su web e social media, la loro competenza nel web copywriting li rendono giudici del buon rendimento di un locale. Per chi volesse dunque affacciarsi in questo settore si raccomanda la preparazione. Soprattutto nell’uso dei media e della scrittura. In fondo, se ci si pensa bene, la gran parte di noi finché non andrà in quello specifico locale non potrà mai sapere quanto buono o non buono sia un suo piatto. Eppure, anche senza conoscerli, i consigli dei wine and food blogger li seguiamo senza esitazione.

Sarà per questo che sono i ristoratori e tutti coloro che lavorano nel mondo del food&beverage iniziano a strutturare i loro siti con una sezione blog? L’importante però è affidarsi ad un professionista o sarà difficile ottenere credibilità. 

 

Food&Wine: al secondo posto ci sono i sommelier rigorosamente 2.0.

Vino che passione. La sua gestione è diventata così importante che la figura del sommelier è ormai tra le più ricercate. Non solo nelle cantine dei ristoratori, ma anche in quelle dei produttori. L’immagine romantica del sommelier rimane. Quello che ti consiglia il vino, che con quel suo portamento elegante ti convincerebbe a bere qualsiasi cosa. Quello che non ti lascia mai con il bicchiere vuoto. Quello che sa perfettamente quale vino abbinare con ogni singola portata che esce dalla cucina. Lui ci piace, ma non ci basta più.

O meglio non basta più agli addetti ai lavori. Il Sommelier oggi deve essere 2.0. Deve saper gestire con maestria la carta dei vini e se si trova a lavorare per un’azienda produttrice, allora gli si chiede di saper indicare ai produttori quali sono i prodotti di tendenza e quale il modo migliore per promuoverli. Insomma, anche loro si sono evoluti e di conseguenza ad aver fino non devono avere solo il palato, ma anche il senso del management, del marketing e della comunicazione.

 

Food&Wine: il podio si chiude con dolcezza. A.A.A. cercasi pasticceri.

Food&Wine- pasticcere

Sarà che in televisione anche la sezione cake dell’enogastronomia prende sempre più piede o semplicemente che, essendo l’ultima portata, quella del dolce resta una delle più importanti. E’ da lì che spesso decidiamo se un locale ci è effettivamente piaciuto o meno. Bene. Questo mestiere, l’unico in classifica che apparentemente non ha nulla a che vedere col 2.0, resta sul podio. 

La figura è ricercatissima in Italia e all’estero. Si cercano quindi pasticceri di laboratorio e chef pasticceri per ristoranti. Volete sapere dove li vogliono di più? Nell’Est dell’Europa, nei Paesi del Golfo e nell’Estremo Oriente. E si guadagna anche molto. Ma non è vero che non si deve essere 2.0. Anche in questo caso la figura è evoluta con le nuove tendenze dell’alimentazione. Si deve dunque avere competenza in cake designer, essere maestri della cioccolateria, essere esperti nella preparazione di dolci vegani. E la promozione passa sempre da lì: dal web!

 

Food&Wine: medaglia di legno al Sushiman.

Un termine che sarebbe perfetto da inserire in una canzone disco anni ’80. Ma il sushiman in Italia è arrivato da poco e, ancora oggi, sono sempre i giapponesi quelli che troviamo nelle cucine dei ristoranti di genere. Vi siete specializzati nella preparazione del sushi? Niente paura il lavoro c’è un po’ ovunque. Nei ristoranti, nei sushibar, nel catering e sulle navi da crociera. Veloci e esteticamente impeccabili. Questo è quello che si richiede ai sushiman. Insomma dovrete essere un po’…supereroi!

 

Food&Wine: tempo di personal chef e per farsi conoscere meglio essere 2.0.

Food&Wine - personal chef

C’era un tempo in cui se pensavamo al cuoco in casa pensavamo al miliardario che rientrava a casa e lo trovava lì pronto a preparargli qualsiasi manicaretto. La figura del Personal Chef si è però evoluta. Ci sono quelli che lavorano per un cliente, quelli che vanno a casa della gente per un’occasione speciale, quelli che organizzano eventi e poi cercando di venderli agli avventori. Insomma saper cucinare, avere tutti gli attrezzi per farlo sono il punto di partenza. Sapersi vendere è questione di marketing. Individuare il target è il passo successivo.

C’è chi mira alla corte del re e chi alla tavola di una qualunque famiglia italiana…e non! Le regole sono semplici. Si concorda il menù e si va a casa del cliente per cucinare. Poi tanto vale condividere qualche foto sul proprio profilo Fb, far raccontare la cena ai commensali direttamente sui social e voilà. Siete un personal chef 2.0 coi fiocchi!

 

Food&Wine: alle aziende serve qualcuno che sappia innovare.

Tecnicamente lo si chiama Food Innovator. Più 2.0 di lui si muore! E’ forse quello destinato a osservare di più, navigare online di più, viaggiare di più. Il Food Innovator è il più 2.0 di tutti perché il suo lavoro è comprendere le tendenze e anticipare i tempi. Solitamente lo troviamo a fianco dei membri dei reparti R&D (ricerca e sviluppo) delle grandi aziende. A lui si affida l’ideazione dei nuovi prodotti e il concepire nuove esperienze gastronomiche e modalità di consumo.

 

Food&Wine: in fondo alla classifica lo specialista in turismo enogastronomico.

Food&Wine - turismo enogastronomico

Qualcosa ci dice che questa figura è destinata a salire nella classifica di Randstad. E’ lo specialista del turismo enogastronomico. Così lo si definisce. Considerando che l’enoturismo è un motore in fase di avviamento in Italia, ma che ha un potenziale pazzesco, è facile capire quanto questa figura possa diventare importante. L’enoturismo, tra l’altro, è anche entrato a pieno titolo nel Testo Unico del Vino sebbene per la sua affermazione definitiva c’è bisogno di una legge ad hoc.

Ma conoscere le Strade del Vino, studiarne i percorsi, costruirci intorno un itinerario enogastronomico che passi per ristoranti, trattorie o botteghe e saperli promuovere è compito suo e del suo staff. Essere 2.0 infatti implica in ogni caso la capacità di saper interagire con diverse figure professionali. A cosa servirebbe ideare il percorso “DiVino” più bello del mondo se poi non siamo in grado di comunicarlo?