Sesta edizione per la manifestazione che porta " un pezzo di Irpinia nel mondo, ma soprattutto un pezzo di mondo in Irpinia". Degustazioni libere e tematiche delle eccellenze del territorio tra Doc e Docg. E gli 'ospiti' sono tutti da assaporare

E’ l’unica provincia italiana a vantare tre Docg e dal 21 al 23 luglio porta sui banchi d’assaggio le eccellenze delle tre denominazioni, accompagnate da vini “ospiti” di altre regioni e tante altre ottime etichette rappresentative di tutto il suo territorio con, quest’anno, delle vere e proprie chicche. Nato dalla voglia di giovani esperti ed enoappassionati il Wine Fredane è la vetrina del vino dell’Irpinia e di quello campano giunto alla sua sesta edizione.

Se state pensando ad una gita fuoriporta per il weekend allora l’Agriresort “La Serenella” di Capriglia Irpinia è il posto che fa per voi!

 

Wine Fredane: doc e docg del territorio e vini ‘ospiti’ pronti ad ‘invadere’ i banchi d’assaggio

 

wine fredane vino-irpino

 

Apriranno alle 18 del 21 luglio i banchi d’assaggio della sesta edizione del Wine Fredane. Un evento pensato per gli enoappasionati per “portare un pezzo di Irpinia nel mondo, ma soprattutto un pezzo di mondo in Irpinia”. Questo lo spirito con cui l’associazione è nata e questo lo spirito che c’è dietro l’evento che vuole esaltare le sue eccellenze sena far mancare l’aspetto gastronomico che, da queste parti, ha molto da raccontare.

Ci saranno gli assaggiatori della delegazione Onav di Avellino ad accompagnarvi nelle degustazioni. Che siate ai banchi o partecipiate a quelle tematiche diverse per ognuno dei tre giorni della manifestazioni per le quali però, è necessario prenotarsi.

Per la sesta edizione il Wine Fredane ha pensato in grande. Oltre alle tre docg del territorio, il Fiano di Avellino, il Greco di Tufo e il Taurasi, ci saranno infatti vini “ospiti” a cominciare dal Nero di Troia, vitigno autoctono delle Puglie, e gli straordinari calici piemontesi. Non solo. La cosa che forse più di ogni altra distinguerà questa edizione è l’averci portato anche i vini cult del territorio. Quelli che solo ogni bravo winelovers dovrebbe eslorare in ogni loro aspetto.

Parliamo del Lacryma Christi del Vesuvio, il Pompeiano Igt, l’Aglianico, il Coda di Volpe e la Falanghina.

 

Wine Fredane: degustazioni tematiche. Con l’Onav ogni calice è un viaggio nella territorialità

 

wine fredane wine-tasting

 

Tre serate open per tutti gli appasionati e tre serate tematiche per chi ha voglia di approfondire ed esplorare l’eccellenza del vino irpino (e non solo). Con l’Onav sempre protagonista, infatti, le tre serate seguiranno percorsi di degustazione che saranno vere e proprie occasioni per immergersi nella cultura, nella storia e nella tanninicità di questo territorio dalla forte vocazione vitivinicola.

 

Alla scoperta dell’Aglianico

Gli appuntamenti sono tutti alle 21.30. Il primo, quello di venerdì 21 luglio, avrà al centro il vitigno principe dell’Irpinia: l’Aglianico. A condurre la degustazione saranno Giuseppe Iannone, assaggiatore e delegato Onav Sezione di Avellino, con il supporto dell’enologo Felice De Vito. Nei calici “il racconto” di un vitigno che ha fatto e continua a fare la storia dell’Irpinia magistralmente interprestato dall’Irpinia Rosso “Natu Maior” Doc 2010 degli Antichi Coloni, l’Irpinia Aglianico Doc di Fonzone, di Nardone Domenico e delle Vigne Irpine, e dell’ “Immenso” Irpinia Aglianico Doc dei Fratelli Follo.

 

Sfumature di bianco

Sabato 22 luglio “sfumature di bianco”. Una degustazione alla scoperta dei vitigni bianchi che imperano sul territorio campano: Lacryma Christi Doc, Falanghina del Sannio Doc, Fiano di Avellino Docg e Greco di Tufo Docg. Accanto a Giuseppe Iannone ci sarà, per l’occasione, l’enologo e vigneron Stefano di Marzo. Nei calici, invece, l’eccellenza dei bianchi del territorio sarà rappresentata da due eccellenti Lacryma Christi del Vesuvio Doc (il “Lavaflava” 2015 di Bosco de Medici e quello delle Cantine Matrone), dalla Falanghina del Sannio Doc 2016 Sebastianelli, dal Fiano di Avellino Docg “Iside” 2016 di RadicIrpine di Canonico e Santoli e dal Greco di Tufo Docg 2016 di Torricino.

Declinazioni di rosso

La terza e ultima serata, domenica 23 luglio, è tutta per le “declinazioni del rosso”, con Iannone accompaganto dalla giornalista Carmen Guerriero. Un viaggio sensoriale che dalla Puglia al Piemonte fornirà diverse chiavi di lettura di territori tanto eterogenei. Un viaggio nella cultura, la storia e il gusto espresso nei calici del Nero di Troia Igt “Vibrans” 2015 Caiaffa, il Primitivo di Manduria Doc dell’azienda Commenda Magistrale e dall’ “Anima di Primitivo” 2015 delle Tenute Eméra, dal Cisterna d’Asti superiore Doc 2014 Ca’ di Tulin e dal Cilento Aglianico Doc “Primalaterra” 2012 di Salvatore Magnoni.

 

Wine Fredane: weekend lungo? a due passi da Avellino storia, natura e bellezza tutta da scoprire

 

Ph: Abbazia di Montevergine

Ph: Abbazia di Montevergine

 

Il vostro sarà un weekend lungo e l’occasione per un vero e proprio viaggio da enoappassionati? Allora vogliamo raccontarvi qualcosa di questo territorio così che ai banchi d’assaggio possiate scoprirne anche il valore e la bellezza. Monti, colline e fiumi disegnano la bellezza di questi luoghi dove l’uomo ha tratteggiato e ridefinito i contorni con borghi medievali, siti archeologici e abbazie millenarie. La terra di questo popolo forte e fiero, quello dei Sanniti, conosce il vino sin dall’antichità. Ma che l’attività contadina avesse il potenziale per diventare vera e propria arte lo ha capito Francesco De Sanctis, uomo di grande cultura, che istituì la scuoal di specializzazione per la viticoltura e l’enologia.

 

Abbazia di Montevergine

Arrivati ad Avellino, da lì dovreste raggiungere la sua vallata, ricca di vigneti, su cui si erge Montevergine, il monte più famoso del Partenio e meta di pellegrinaggi per la Madonna Nera custodita nel santuraio benedettino del XII secolo che sorge a 1.270 metri sul livello del mare.

 

Il mecenatismo dei Caracciolo

Altra meta potrebbe essere Atripalda, città sviluppatasi intorno allo specus Martyrum (IV secolo) e al castello di Truppaldo da cui poi prese il nome. Una storia ricca di avvenimenti che mescolano storia e leggenda che visse un grande periodo di sviluppo economico. Il dominio dei Caracciolo, che scelsero di costruire qui la loro imponenete dimora e che “padroni” lo furono dal 1564 al 1806, l’arte ha trovato grande respiro grazie al mecenatismo dell’importante dinastia. Ancora oggi, all’interno della residenza, si possono ammirare gli stucchi, le strutture e un parco meraviglioso. Da visitare anche la chiesa di Santa Maria annessa al convento dei Domenicani risalent e qualla si San Giovanni Battista. Il sisma ha cercato i canellare l’identità di questi luoghi, ma la loro magia resta intatta e riscoprirli un bisogno culturale che fa bene a tutto il Paese.