Dal 27 al 29 ottobre l'vento Fisar torna alla Leopolda di Firenze e si prepara ad accogliere 8mila enoappassionati, con 140 banchi d'assaggio e 800 etichette da gustare. Un programma ricchissimo fatto di novità e continuità

Mentre Milano si prepara al suo primo Wine Week, Firenze, a ottobre, accoglie la terza edizione di un evento già diventato punto di riferimento per gli amanti del vino: Vinoè.

La Leopolda si prepara ad accogliere, anche quest’anno, almeno 8mila winelovers pronti a scoprire più di 800 etichette sotto la guida esperta dei Sommelier Fisar, organizzazione cui si deve la nascita di un evento fatto di cultura, scoperta ed esperienza. L’appuntamento è da sabato 27 a lunedì 29 ottobre e anche per questa terza edizione le novità non mancheranno.

 

Vinoè 2018: nuovi riconoscimenti per la terza edizione

 

Ph: Gallery Fb Vinoè

Partiamo dalla novità dell’edizione 2018: il Premio Vinoè. Gli espositori saranno chiamati a presentare la loro bottiglia migliore tra vini bianchi, spumanti, rosè e rossi. A giudicarli sarà una commissione di 7 sommelier Fisar che, dopo una degustazione alla cieca (senza vederne l’etichetta), valutando colore, gusto e profumo, assegneranno ad ogni bottiglia, per categoria, i due riconoscimenti pensati per questa terza edizione: il Papillon d’Oro e quello d’Argento.

Il meglio è riservato agli enoappassionati che sabato 27, giorno della premiazione, potranno degustare i vini vincitori.

Tutto pronto anche il MSA 2018, ovvero il Miglior Sommelier dell’anno. Il premio sarà consegnato il 28 ottobre, ma il 27 sarà il giorno in cui assistere alla sfida all’ultimo assaggio per scoprire a chi andrà il Trofeo Restal.

 

Novità sì, ma bene anche la continuità che guarda a oriente

Se la novità è l’elemento in più, una formula che funziona conosce anche il valore della continuità. Nel caso di Vinoè è rappresentato dal viaggio iniziato l’anno scorso, nella cultura enogastronomica dell‘Oriente. Se l’anno scorso è stata al cultura orientale a incontrare i nostri vini, quest’anno l’approfondimento è tutto rivolto al Sakè, la tipica bevanda orientale ottenuta dal riso fermentato lavorato con acqua e spore koji.

Ad accompagnare il pubblico alla scoperta di questa eccellenza orientale che da sempre ci affascina, saranno Giovanni Baldini di Firenze Sakè e il produttore giapponese Arimitsu Sake Brewery. Non solo degustazione, ma anche un viaggio dalle origini alla ritualità di questa bevanda che va assaporata ad una temperatura di 30-40°.

 

Vinoè: 140 banchi d’assaggio e due verticali tricolore da non perdere. Castello Banfi festeggia qui i suoi “primi” 40 anni

Ph: Castello Banfi

Torniamo in Italia. Lo abbiamo detto all’inizio. Alla Stazione Leopolda di Firenze si attendono almeno 8mila persone per degustare le 800 etichette presenti sui 140 banchi d’assaggio. Non solo nomi celebri, ma anche realtà indipendenti che sanno parlare, nei calici, la lingua dell’eccellenza.

I produttori arriveranno da tutta Italia. Dal Trentino alla Sicilia un vero e proprio viaggio nell’enologia italiana con la Toscana che si presenterà con una folta rappresentanza per raccontare la sua impareggiabile storia vinicola.

Dalla coltivazione tradizionale, a quella biologica e biodinamica: a Vinoè ce ne sarà davvero per tutti i gusti.

Parlavamo della Toscana che sarà protagonista di due momenti imperdibili. Il primo è quello dei festeggiamenti dei 40 anni di Castello Banfi che poterà una verticale di sei annate di Brunello di Montalcino sui banchi d’assaggio tutto da godere.

Altra verticale da non perdere è certamente quella del Lauro Costa Toscana del Podere La Pergola. Un altro grande vino italiano che sa far parlare la sua lingua in tutto il mondo e che a Vinoè si presenta in una verticale fatta di sette annate da scoprire insieme al relatore Fisar Giovanni D’Alessandro.

 

Vinoè 2018: si degusta la Francia tra Champagne e Clos des Rèas

L’excursus oltre confine si farà in Francia quest’anno. I winelovers non dovrebbero perdere due momenti eccezionali come questo. Il primo è la verticale di Clos des Réas, inebriante vino rosso prodotto con Pinot nero in purezza che, nei calici, porta tutto il terroir della Borgogna. Un viaggio di cinque annate (2011 – 2015), che stupirà con le sue incredibili sfumature.

Se preferite le bollicine e il mito dello Champagne è anche il vostro, allora la Masterclass che fa per voi è quella guidata da Cristina Willemsen di Fier Ce Fit. Sarà lei a condurci alla scoperta di 3 grandi Millesimi, con un focus particolare sulla grande annata 2008 dove sarà confrontata la risposta di vitigni differenti in terroir altrettanto diversi.

Curiosi di sapere quali saranno i flute in degustazione? Ve li sveliamo: Hervy-Quenardel 2008 Magnum – Verzenay, Montagne de Reims. Perrot-Batteux 2008 Magnum – Bergères lès Vertus, Côte des Blancs. Jean Larrey 2009 Magnum – Villenauxe la Grande et Montgenost, Côte de Cézanne. Sanchez-Le Guédard Spécial Club 2011 – Cumières, Vallée de la Marne. Xavier Leconte Rosé de Saignée 2008 – Bouquigny, Vallée de la Marne.

 

Vinoè 2018: al vino si accompagna il cibo. Ecco gli show cooking in programma

E la cucina? Quando si parla di vino non può mancare. Il buffet sarà aperto a tutti, ma per gli amanti della gastronomia e degli abbinamenti con i calici, non mancheranno dei momenti di show cooking imperdibili oltre, ovviamente, a incontri e dibattiti per fare il punto sul futuro di un settore che è un vero traino per l’economia nazionale.

Lo chef autodidatta che ha stupito la Val di Sieve, Edoardo Tilli, si presenta con il suo “Agreste Gourmet” portando nei piatti il sapore dei suoi animali, delle sue verdure e della sua birra artigianale.

L’essenziale è visibile agli occhi per lo Chef di Essenziale (Firenze) Simone Cipriani. Lo chef porterà a Vinoè l’esperienza che si vive ogni giorno nel suo ristorante. Non ci sono muri e le tavole non si apparecchiano. I cuochi si muovono tra i tavoli, i clienti possono scegliere cosa mangiare e farlo con o senza posate. Una dimensione giocosa dal ritmo allegro che vi conquisterà.

La cucina stellata è affidata ad Alessio Sparacino del Cum Quibus di San Gimignano, mentre l’arte della macellazione è tutta nella filosofia di Michelangelo Massoni, macellaio di Viareggio che opera secondo l’etica della macellazione quale sacrificio per la nutrizione.

 

Una pinna all’orizzonte

Infine il pesce in una veste davvero unica: la norcineria degli abissi. E’ a Vinoè che la Dek di Prato presenta il suo progetto di pescheria contemporanea “A different set of jewsl”, titolo orginario del mitico “Squalo” di Spielberg. E Shark è proprio il nome scelto da Francesco Secci per la sua pescheria dove al vino puoi abbinare un lonzino si spada affumicato in legno o, magari, una bresaola di tonno.

Insomma Vinoè torna in grande spolvero e si presenta, di nuovo, come un grande salotto culturale in cui scoprire il vino in tutte le sue forme e sfumature, accostandolo con gastronomia d’eccellenza per deliziare ogni sorta di palato.