Superata la Francia nel gusto degli scandinavi. E' tempo di "metterci la faccia". Il 10 ottobre a Oslo 26 produttori italiani per il Simply Italiana Great Wines Norway
Vino Italiano. Che anche i norvegesi stiano imparando a riscaldarsi con il vino? A quanto pare sì. E non con un vino qualsiasi, ma proprio con il nostro. In realtà i calici li hanno sempre riempiti, ma se proprio vogliamo continuare a viaggiare sul binario del “qualche volta uno smacco ai cugini francesi riusciamo a darlo”, quello della Norvegia è uno di quei casi che viene a nostro favore.
Lì dove il buio domina sei mesi l’anno sono le papille gustative a far guardar lontano. Così lontano da aver puntato sui vini che escono dalle nostre cantine più che su quelli dei francesi. Insomma. Il sorpasso c’è stato. Una gioia doppia se si considera che questo è un Paese monopolistico. Altro che liberalizzazione della concorrenza. In Norvegia se e chi entra lo decide uno solo. Ecco perché per la prima volta il Simply Italian Great Wines organizzato da I.E.M. (international Exhibition Managment) farà tappa proprio ad Oslo. Quando? Il 10 ottobre.
Vino italiano: in Norvegia i numeri riscaldano l’atmosfera.
Potremmo dire che questa è la nostra aurora boreale. Quella in cui, finalmente, il nostro sole sorge in Scandinavia. In cinque anni l’export è quasi raddoppiato. Dagli 80 milioni di euro di export del 2010 siamo passati ai 126 di fine 2015. E nel primo semestre del 2016 l’incremento è stato ulteriore sia in termini di valore che di volumi. E anche qui, così come accade in Uk, sono gli spumanti a farla da padrone. Per loro, da gennaio a giugno 2016, si è registrato un +25% in volumi e un +22% in volumi. Sebbene non siano da capogiro i numeri registrati dall’imbottigliato di certo non c’è da lamentarsi. Cresce, infatti, anche quello. Nei primi sei mesi dell’anno +1,6% l’aumento in volumi e +3,8% in termini di valore. E lo sfuso? Incredibile ma vero. Non segna il meno, ma il più: 1,5% in volumi e 2,4% in valore.
A fine 2016, insomma, potremmo avere un altro bell’incremento dopo il dato del 2015 che ci ha permesso di affermarci come leader assoluto in termini di volumi. Sono stati 330 mila gli ettolitri di vino italiano volato in Norvegia. Il 35% dell’export totale fermo a 840 mila ettolitri.
Vino italiano: prima è arrivato il nostro vino. Ora volano i nostri produttori.
Il ferro va battuto finché è caldo. O se preferite un vino va bevuto dopo averlo fatto decantare stando bene attenti a non averlo fatto invecchiare così male da averlo mandato in aceto. Beh parafrasando il concetto potremmo dire che il vino, in Norvegia, ha decantato abbastanza. Certamente sufficientemente per far sì che il nostro Made in Italy ci metta ora la faccia. Nel senso fisico del termine.
Ecco perché il 10 ottobre una trentina di aziende italiane, o meglio i loro rappresentanti, voleranno fino ad Oslo in veste di ambasciatori del nostro vino. E’ questo il primo Simply Italiana Great Wines Norway che sarà ospitato nella suggestiva cornice del Gamle Logen, l’edificio culturale più antico della città. “Quale luogo migliore – sottolinea Marina Nedic, Managing Director di I.E.M. – se non proprio la casa della cultura per promuovere e far conoscere i vini, i territori e la cultura del vino italiano”.
Vino italiano: ecco cosa andiamo ad “insegnare” ai norvegesi.
Un programma ben studiato quello con cui ci presentiamo dai serissimi norvegesi. Così, solitamente li immaginiamo. Portando anche un po’ della solarità della nostra terra è all’insegna della professionalità che andremo a fare gli onori di casa. Un seminario dedicato ai grandi rossi italiani condotto dal Mater of Wine Arbe Ronold per cominciare. Poi un wlakaroung tasting. Due in realtà. Ed entrambi dedicati agli operatori del Monopolio, importatori, ristoratori, sommelier, rappresentanti della stampa e opionion leader.
L’occasione, insomma, è quella di un confronto diretto con gli ooperatori del settore. Quel che conta è che alla fine il Made in Italy entri nelle cantine dei locali, nelle grazie degli esperti e nelle recensioni della stampa e dei social infuencer. Insomma. Con la conoscenza potremmo ritrovarci ad Oslo con una Carta dei Vini e accorgerci che tra tutte le parole le uniche che riconosciamo sono “Barolo”, “Prosecco”, Asti” ecc…
Vino italiano: ecco chi ci rappresenterà ad Oslo.
Toscana
Brunello La Togata
Consorzio del Vino di Montepulciano
La Sala
La Macioche
Tenuta San Jacopo.
Veneto
O.M.T.
Parol Vini
Sani
Tenute Falezza
Villa Mattielli
Prosecco Ardenghi
Friuli Venezia Giulia
Cà Tullio
Castellargo
PIera Martellozzo
Reguta di Anselmi
Piemonte
Antica Cascina dei Conti di Roero
Azienda Agricola Camparo
Cascina Alberta
L’Autin
Tenuta Tamburnin
Abruzzo
Masciarelli
Sicilia
Azienda Agricola Giovanni Borolo
Calabria
Azienda Agricola Marini
Marche
Filodivino
Puglia
Podere 29
Lombardia
Società Agricola Lovera
Crediti fotografici: seconda foto dall’alto Alessandro Grussu – Flickr CC. Terza foto dall’alto Annalisa Antonini – Flickr CC.
Copertina: Jonathan – Flickr CC