Dopo la versione cartacea presentata al Vinitaly il gioco voluto dal Consorzio e ideato da Giochi Briosi apre la sfida tra winelovers su Facebook tutti i mercoledì alle 17:16. I premi? Non mancano. Il marketing sceglie lo storytelling del divertimento!

Perché il gioco inizierà mercoledì 5 luglio a partire dalle 17:16 e si replicherà sempre lo stesso giorno alla stessa ora? Se non lo sapete vi basterà digitare “Chianti” nella sezione notizie di Google per scoprirlo, ma dubitiamo che per avere risposta alle 360 domande del primo “trivial” a misura di winelovers vi basterà! Quella del Chianti è certamente una denominazione ante litteram e un po’ di ripasso ve lo facciamo fare noi rileggendo un nostro articolo pubblicato proprio in occasione dei 300 anni del Gallo Nero. Poca roba rispetto a tutto quanto vi sarà chiesto…su Facebook! I premi? Ovviamente ci sono…ma dovrete essere molto bravi e molto, molto veloci!

 

Trivial Chianti: un giorno, un’ora e la voglia di far conoscere la propria identità divertendo i winelovers premiandoli!

 

Trivial Chianti Gioco da Tavola

Ph: Giochi Briosi

 

Alla domanda iniziale rispondiamo noi: il gioco si svolgerà du Fb tutti i mercoledì alle 17.16 perché la prima definizione dei confini del territorio Chianti è datata 24 settembre 1716. Una sfida tra appassionati che ci coinvolgerà su questo non ci sono dubbi. La versione social del Trivial dedicato al Chianti arriva a pochi mesi dalla presentazione di quello in scatola fatto al Vinitaly e realizzato da Giochi Briosi, altra azienda specializzata del territorio, che proprio con questo ha dato il via alla sua nuova linea: Vinus.

Buona la prima verrebbe da dire visto che quest’avventura inizia con una delle denominazioni più importanti del Bel Paese. Il gioco, su Facebook, funzionerà così. Ogni mercoledì, a partire dal 5 luglio, sarà pubblicata una domanda sulla pagina del Consorzio. Il primo che darà la risposta esatta vincerà un premio a sorpresa. L’unica cosa che sappiamo è che lo si andrà a scoprire direttamente a “Casa Chianti Classico”, a Radda. Che cosa si può chiedere di più.

Dovreste iniziare a studiare cari winelovers. Trasformarvi un po’ nella mitica signora Longari della denominazione per richiamare alla mente Mike Bongiorno e i tempi in cui i quiz erano i quiz e presupponevano una cultura ferrea. Sì perché le domande, a quanto pare, non sarano poi così semplici e spazieranno su tutto ciò che ha a che fare con il territorio del Chianti. Dalla cultura enogastronomica, alle competenze tecniche di pratiche enologiche della Docg, passando per nozioni di sommellerie e il sapere antico dei detti del Chianti!

D’altra parte per farla la cultura c’è bisogno di un’identità e quando quella è già salda c’è bisogno di esserne così fieri da volerla insegnare agli altri.

 

Trivial Chianti: un progetto di svago, ma dietro c’è tanto marketing che va dal turismo alla conquista dei mercati!

 

trivial chianti-vigneto

Ph: Francesco Sgroi – Flickr (uso e modifiche consentite)

 

Non c’è niente da fare. La toscanità ha sempre un quid particolare. Sa cogliere i tempi e, probabilmente per l’amore realmente incondizionato che ha per il suo territorio, quello di ritenerlo inimitabile e, di conseguenza, un buon esempio da seguire. La storia del Gallo Nero lo dimostra, come lo dimostra la lungimiranza, non dei singoli, ma dei più, nel guardare alle tendenze bio della viticoltura o, ancora, da quella capacità di fare sistema che, sul territorio, proprio nel settore vino crea occupazione.

Dietro questo momento di divertimento che coinvolgerà certamente tutti quelli che il vino lo amano, c’è uno studio attento e la dimostrazione che il Consorzio si muove operando in ogni direzione. Contribuendo, insomma, a diffondere concreatmante la cultura del Chianti.

Quello del Vinitaly per il nuovo Trivial è stato infatti un banco di prova importante. Un gruppo di ricercatori sembra abbia analizzato la semantica dei social media scoprendo che proprio #chianticlassico è stato l’hashtag più popolare e il logo del Gallo Nero il terzo più fotografato e rilanciato. Il gioco, dunque, fungerà certamente da grande attrattore e se per la legge dell’enoturismo si aspetta, con la filiera che proprio il presidente del Consorzio Giovanni Busi in occasione del Forum Cia, ha detto soffocata dalla burocrazia e ostacolata dall’incapacità di fare squadra, per promuoversi non si ha voglia di aspettare proprio nulla.

 

Presto la versione inglese: non prendersi troppo sul serio è il modo migliore di raccontarsi

Il gioco per ora è in italiano sì, ma presto sarà anche in inglese. Il Chianti, infatti,  sta conquistando sempre più fette di mercato ed è sempre più diffuso nei Paesi del Sud e Centro America con Cuba a fare da capofila. L’occhio lo ha già allungato da tempo verso la Cina con Bruxelles che proprio di recente ha stretto con il Paese asiatico l’accordo sulle tipicità da proteggere: il Chianti c’è. I numeri, poi, raccontano di un Gallo che non solo non ha mai smesso di cantare, ma, se possibile, si schiarisce sempre meglio la voce. Basti pensare che solo a maggio le vendite sono state del 60% in più rispetto ad aprile.

La versione in inglese, dunque, non ha solo lo scopo di divertire i winelover, ma anche quello di coinvolgere il pubblico di tutto il mondo tramite una Global Page e di creare un contest dedicato negli Usa dove il mercato, nel 2016, ha assorbito il 32% della produzione. Uno storytelling d’eccezione!

Imparare divertendosi e facendo divertire. Qualcosa ci dice che Vinus, la collana di Giochi Briosi, si arricchirà presto di tante altre denominazioni toscane. Noi, nel frattempo, ci mettiamo a studiare. Per esempio: lo sapevate che il Chianti anticamente era un vino bianco?