Torcolato. “Vino prezioso, vinsanto prelibato, dolcissimo Pasquale”. Così, nel 1754 il poeta Aureliano Acanti descriveva il Torcolato. Nel nome tutta la storia dell’antico fare. Del lavoro in vigna e in cantina. Di mani esperte. Di una conoscenza tramandata e di un’identità mai perduta, ma anzi, sempre riaffermata. Torna a Breganze il 17 gennaio la “Prima del Torcolato”, la manifestazione dedicata al tipico passito vicentino. La prima rassegna enologica dell’anno che per il 21esimo anno consecutivo, nella terza domenica di gennaio, svela i segreti di questo vino frutto dell’uva Vespaiola. 

Per i fortunati che potranno esserci un appuntamento imperdibile. Per tutti gli altri il racconto di un patrimonio che, in qualsiasi momento, merita di essere scoperto. Ecco perché vi consiglieremo anche 4 bottiglie di Torcolato da non perdere

 

Torcolato: l’arte del vino tra storia e modernità.

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“A chi non ghe piase el vin, Dio ghe toga l’acqua” afferma un proverbio vicentino. Se poi parliamo di un vino che, si dice, attenui i conflitti e promuova la pace, allora se ne dovrebbe bere a litri. Se la sua uva, Vespaiola, prende il nome da quel sapore così dolce e buono da far impazzire anche le vespe, il vino dolce che sa diventare lo prende dalle modalità di lavorazione dell’uva. I grappoli, ancora oggi in qualche cantina che mantiene viva la tradizione per raccontarla a giovani e turisti, venivano fatti asciugare e poi legati a degli spaghi e attorcigliati, cioè “torcolati” a delle trave di legno poste sul soffitto della cantina

Una specie di “strizzatura” naturale dell’uva che eliminava così gran parte dell’acqua contenuta negli acini favorendo la concentrazione zuccherina. La Doc è arrivata molto più tardi dell’inizio della sua storia nel 1995. Parliamo della Doc Breganze che si estende a nord di Vicenza comprendendo la città omonima, Marostica e Bassano del Grappa ad est e Thiene ad ovest.  Un “dolce non dolce”, come il grande Luigi Venorelli lo definì, che mantiene intatta la sua eccellenza e il suo legame con il territorio seppur ammodernata nella lavorazione grazie ad impianti e cantine costruite secondo i modelli di ultima generazione.

 

Torcolato: il forte legame col territorio rivive nella tradizione e la solidarietà.

Torcolato - solidarietà sisma

Quello de “La prima del Torcolato” rappresenta l’appuntamento con la tradizione vera e propria. E, soprattutto, del legame degli abitanti con il vino. La sua produzione nel territorio di Breganze risale all’anno 1000 e nei secoli il Torcolato è diventato il simbolo di questo pezzo d’Italia che conta il 10% del territorio vitato (600 ettari in tutto) dedicati proprio alla produzione del Vespaiolo dedicato a questo particolare vino dolce. 

Quella del 17 gennaio sarà un’edizione ricca di iniziative con tanto di visite guidate e degustazioni nelle cantine con il “Fruttaio Tour – Scopri come e dove nasce il Torcolato”. Ma l’evento clou sarà, come sempre, in piazza. Non solo per la nomina dei nuovi confratelli della Magnifica Fraglia del Torcolato di cui vi parleremo a breve, ma per la spremitura dell’ultima vendemmia che avverrà dotto gli occhi di tutti insieme ad un antico torchio. E le bottiglie che ne usciranno saranno vendute con il ricavato destinato alle popolazioni colpite dal sisma.

 

Torcolato: la Fraglia, il Consorzio, la stampa e la letteratura. 

 

La Fraglia

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Quella de la “Magnifica Fraglia Torcolato Doc Breganze” è una storia che inizia nel 2002 al motto “Di Breganze il Torcolato è delizia del palato”. Lo stemma però, un’antica ara votiva in pietra di epoca romana proveniente da Breganze dove è scolpito in altorilievo un alberello di vite con alcuni grapoolo con la scritta in latino “Auctus” è la dimostrazione di quanto sia antica la coltivazione della vite nella zona. Il nome, Magnifica Fraglia, era in uso già in epoca Medioevale. Era quello delle confraternite tra produttori, artisti e artigiani che lavoravano con un solo obiettivo: diffondere la cultura dell’enogastronomia vicentina in Italia e all’estero.

Intento rimasto lo stesso per i soci, inizialmente 19 ora ben 57, della confraternita. Vestiti di una tunica-mantello con i colori della vite e del vino, un velluto rasato verde con inserti gialli dorati e marrone e una cappa con il medaglione in bronzo della Fraglia, ha al suo fianco gli Ambasciatori del Torcolato nel mondo di cui fanno parte conta tra i nomi importanti dell’industria, dell’arte, della moda, del giornalismo e anche dello sport. Parliamo, ad esempio, il calciatore Paolo Rossi, Matteo Marzotto, GianAntonio Stella, Beppe Bigazzi, Paolo Scaroni e moltissimi altri nomi noti. Accanto alla Fraglia anche gli amici del Torcolato con personaggi del calibro di Bruno pizzul e Renato Invernizzi, sì quello del formaggio rappresentante del Consorzio per la Tutela del Formaggio Gorgonzola. 

 

Il Consorzio

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Il Consorzio nasce nel 1982 dalla volontà di cinque produttori. Oggi sono 16. Custodi della storia di questo vino dolce “non dolce” e decisamente unico sono anche i promotori de La Strada del Torcolato e dei Vini di Breganze. Un percorso enoturistico che si sviluppa nella fascia pedenomantana vicentina compresa tra le vallate dei fiumi Astico e Brenta. Un percorso meraviglioso che ogni winelovers dovrebbe percorrere alla scoperta di tutti i vini di questa piccola, ma straordinaria Doc e di questo vino così unico e particolare da aver fatto parlare di sé poeti, scrittori ed enciclopedie. 

DA Thiene, passando per Lonedo di Lugo, Breganze, l’Altopiano dei Sette Comuni, fino a Monteccho Precalcino, Mason Vicentino famoso per i ciliegi, la medievale Mrostica nota nel mondo per la celebre partita a scacchi fino a Bassano del Grappa, è un tripudio di gusto e sapori per gli amanti del bello, della storia, del territorio e, ovviamente, del vino!

 

La stampa e la letteratura 

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La letteratura

Le prime notizie di questo vino dolce, quelle ufficiali, risalgono al 1610. Quell’anno Andrea Scoto nomina questo particolare vino veneto prodotto con la Vespaiola nel suo Itinerario. Come già detto nel 1754 è Aureliano Acanti, poeta, a citarlo nel suo “Roccolo Ditirambo”. Una guida ai vini vicentini che parla di questo vino dolce di Bregante. “Si dice questo vino Pasquale – scrive – perché si fa se non verso Pasqua d’agnello, serbandosi fino allora l’uva appiccicata all’aria. Vinsanto si fa pure in Verona ed in Brescia: ma il Vicentino non cede né all’uni né all’altro”. Una unicità che anche Luigi Veronelli, definendolo “vino dolce non dolce” ha nel 1976 confermato sulla sua prestigiosa guida. 

Citato anche nel 1905 nell’ “Enologia e viticoltura della provincia di Vicenza e negli Itinerari gastronomici” di Eugenio Candiago, si afferma come vino in Italia e all’estero aggiudicandosi nel 1909 la medaglia d’oro all’Esposizione di Longino e sbarcando negli Usa già nel 1980

 

La stampa

Il battesimo nazionale per il Torcolato di Breganze arriva sul Corriere della Sera ne 1910. Nel 1923 finisce su “Il Gazzettino illustrato” con un’intera pagina dedicata al vino e il suo paese. Nel 1983 è protagonista in un articolo della rivista americana Gourmet e dieci anni dopo si guadagna il suo spazio sul “The New York Times”.

La capacità di promuovere e promuoversi di questo territorio si perde nella notte dei tempi e quello spirito, oggi ereditato dalla Magnifica Fraglia, resta intatto. Ecco perché quella de “La prima del Torcolato” è uno di quegli appuntamenti che un winelovers dovrebbe mettere in agenda. E se impossiblitati ad andare certamente uno di quei luoghi dove prenotare la prossima vacanza enogastornomica. 

 

Torcolato: 4 bottiglie per scoprire questo incredibile vino.

Sebbene siano molti i Torcolato di alta qualità che potrete gustare in questo territorio che è la sua patria, noi ne abbiamo scelti 5 per provarlo con la certezza di non sbagliare.

maculan-torcolatoBreganze Doc Torcolato 2009 Maculan. E’ una delle cantine più rappresentative, nel mondo, di questo vino dolce. Una vera e propria ambasciatrice quest’azienda che regala una bottiglia che conquista subito già dal bouquet aromatico. Miele, fiori, vaniglia e legni nobili regalano un vino eccezionale perfetto con la piccola pasticceria secca, ma anche, a dimostrazione della sua particolarità, con formaggi di media o lunga stagionatura. 

 

Prezzo: tra i 15 e i 20 euro

 

 

 

ca-biasi-torcolatoBreganze Doc Torcolato 2009 Ca’ Biasi. Altra importante cantina del territorio Veneto stupisce al naso per la croccantezza secca e tostata, di nocciole, anacardi e pistacchi. Magnolia ed iris in breve apparizione, poi è il tempo della ricchezza, la marmellata d’arancio, i fichi secchi e il miele d’acacia lo rendono elegante e sinuoso. Al palato si concede ancora fruttato con l’albicocca secca, poi papaia e litchi. Maturato 6 mesi in barriques è certamente uno di quelli da provare.

 

Prezzo: tra i 20 e i 25 euro

 

 

 

 

miotti-torcolatoBreganze Doc Torcolato 2006. Restiamo sempre nell’eccellenza della produzione. L’intensità e la complessità degli aromi rendono il Torcolato di quest’azienda decisamente unico. I profumi di mela cotta, miele, frutta candita e albicocche si trasformano, in bocca, in morbidezza e freschezza. E in una dolcezza persistente, ma mai stucchevole.L’abbinamento, come tutti i Torcolato, è sempre con frutta secca e, per gli audaci, con formaggi anche erborinati.

 

Prezzo: tra i 30 e i 40 euro

 

 

 

 

san-biagio-angaranoSan Biagio Breganze Doc Torcolato 2009 Villa Angarano. Una Riserva. Un altro grande Torcolato. I sentori agrumati, di confettura di albicocca e nocciola fresca  lascia alla bocca un gusto dolce, morbido, sostenuto da una freschezza importante, persistente. Retrogusto con sentori di frutta secca, miele balsamico e mandorle. Siamo di fronte ad un altro prodotto in purezza di uve Vespaiolo di una cantina che produce in piccole quantità, ma grande qualità.

 

Prezzo: tra i 20 e i 25 euro. 

 

 

 

 

 

Crediti fotografici: seconda foto dall’alto fonte Ansa. Terza foto tratta dalla Gallery de La Strada del Torcolato