Presentato il nuovo logo del consorzio. Un nome d'eccezione quello che lo ha firmato. Linee semplici ed essenzali capaci però di raccontare l'unicità del vino italiano al mondo. L'esordio tra pochi giorni al Vinexpo di Bordeaux

Semplicità. Ce lo dovremmo ricordare. Ci siamo così abituati a pensare al mondo del vino nella sua complessità che tendiamo, a volte, a dimenticare la semplicità che porta con sé. Quella della tradizione contadina, dell’essenza stessa della natura capace di donarci i frutti (è proprio il caso di dirlo) che hanno stimolato e continuano a stimolare la nostra curiosità, la nostra voglia di esplorare, di conoscere, di immaginare e, infine di creare. Una semplicità complessa, certamente, fatta di gesti che si ripetono immutati sin da quando la vitis vinifera si è presentata all’uomo che ne ha saputo cogliere sfumature e possibilità.

Il nuovo logo del Consorzio Italia dei vini è stato presentato ufficialmente. A realizzarlo un personaggio d’eccezione. E il logo è già pronto a volare a Bordeaux.

 

Italia del Vino: la preziosa semplicità porta la firma di Gavino Sanna

 

italia del vino -gavino-sanna

 

Dodici grandi aziende e un logo capace di raccontare loro e tutto il vino italiano. Due bicchieri stilizzati con i due colori identificativi del vino, il bianco e il rosso, un lettering dal carattere futurista e tanta essenzialità. E’ così che Gavino Sanna ha voluto sintetizzare “l’inizio di un viaggio, pieno di fantasia, che, come tutte le cose preziose, nasce da una semplicità estrema”. Lui è uno dei pubblicitari che della pubblicità ha segnato la storia. Sardo emigrato a New York giovanissimo tanto da studiare con Andy Warhol si afferma lì per poi tornare in Italia e firmare alcune delle campagne che hanno accompagnato la nostra vita davanti: Barilla, De Cecco, Tuborg, Giovanna Rana, Fiat, Simmenthal e Ariston per citarne solo alcune.

Un vero artista che vanta tra l’altro 7 Leoni a Cannes e 7 Clio, cioè Oscar della pubblicità americana, e che ora ha regalato al Made in Italy un nuovo progetto legato ad un’altra delle sue grandi eccellenze: il vino.

Un’essenzialità, quella del logo realizzato, che lascia spazio alla fantasia. L’Italia è fantasia e un logo deve rappresentare tutto di un territorio: ciò che è visibile e ciò che non lo è. Come Sanna stesso ha sottolineato “tutto va riportato alla sua essenza più semplice e vera, alla pulizia delle linee. Dovendo parlare di vino la purezza e la semplicità diventano ancora più importanti. Questi cerchi sono lasciati anche alla fantasia di chi vuole leggerli ed interpretarli. E’ un modo di comunicare educato, a voce bassa, per descrivere questa immagine e collaborazione”.

Una collaborazione che, ci pare di capire, proseguirà con il Consorzio presiedeuto da Andrea Sartori.

 

Italia del vino: la comunicazione lineare per raccontarsi con l’essenzialità della propria complessità

 

italia del vino logo

 

La complessità, se vogliamo, è in tutto ciò che il mondo del vino è diventato. Mercati internazionali, tecnologie all’avanguardia, marketing, comunicazione web, e-commerce, e tutto quel che di una filiera così importante fa parte. Complesso è anche il processo con cui si arriva ad ottenerlo il vino. Ma dietro tutto questo resta quella semplicità essenziale che è la quiete di un vigneto, la cura delle sue viti, la pazienza dell’attesa e la cura dei suoi frutti.

Complesso è anche il patrimonio enologico italiano vista la grande biodiversità che la caratterizza, ma semplice è la capacità con cui sa raccontarne ogni sfumatura. Raccontare la complessa bellezza del Made in Italy non è semplice. Farlo con pochi tratti quasi un’impresa. Un di quelle che, però, sa parlare la lingua di tutti. La prima prova per il nuovo logo del Consorzio dei Vini italiani sarà a Bruxelles in occasione del Vinexpo del 18-22 giugno.

“Darà un’immagine ancora più italiana. Ancor più legata al nostro heritage e alla rivoluzione nella comunicazione che il vino italiano ha realizzato negli ultimi anni”. Così Sartori che sul logo aggiunge. “Una vera e proria bandiera – manifesto della nostra cultura, ancora più facilmente percepibile dal consumatore in tutto il mondo”.

 

Italia del vino: anche per i grandi brand la visibilità è importante. Ancor più in un mercato in continuo cambiamento

 

italia del vino -mercati

 

E’ forse proprio la scelta di un logo così semplice per un mondo così complesso che ci piace. Che ci fa pensare che, davvero, sia il modo migliore per raccontarsi. Perché ci si possa fermare un attimo. Allontanare dalla frenesia dei tempi, delle vendite, dei consumi e dell’export, per ritrovare una dimensione a misura d’uomo che permetta di viverla, quella frenesia, nella consapevolezza di doverlo fare per trasmetterla quella semplicità.

Mantenerla vuol dire riuscire a far passare il proprio messaggio anche attraverso le reti più complesse di quello stesso mercato. Le esportazioni e i consumi, infatti, non si limitano più all’Europa: tra il 2000 e il 2016 a crescere, in termini di mercato, sono stati Cna, Hong Kong, Canada, Usa, Russa e Svezia. A dimostrarlo il fatto che le importazioni in Asia e Nord America hanno superato quelle eurpee: 45% contro 42,5%.

Cambia lo scenario cambiano le strategie per non restarne fuori. Lo sanno bene i grandi del vino italiano. Quelli che, nel mondo, portano il nostro brand. Dodici di queste realtà fanno parte di questo Consorzio. Parliamo di Banfi, Lvnae, Drei Donà, Ferrari, Gruppo Italiano Vini, Librandi, Marchesi di Barolo, Medici Ermete, Santa Margherita, Zonin 1821, Terredora e, ovviamente, Sartori.

Impossibile non seguire novità e innovazioni dei mercati, cercare nuovi approcci culturali e nuovi modi di distribuire, fare promozione, creare sapori per offire nuove opportunità ai consumatori. Mostrarglielo in un immagine? Si può con la semplicità e l’essenzialità. Il Consorzio Vini Italiani ha intrapreso questa strada. E a noi sembra un’ottima idea.